La terza missione degli Italian Innovation Day in Australia si è svolta tra il 2 e il 5 settembre e ha visto la partecipazione di otto startup e scaleup con innovazioni nell’ambito del food-tech. Questa volta si è fatta tappa a Canberra, la capitale federale e a Melbourne in concomitanza con la prima edizione australiana di Seeds and Chips che si è svolta in parallelo con la manifestazione Global Table voluta dal governo dello stato di Victoria. Le otto aziende italiane selezionate sono: Beeing (https://beeing.it/it/) che propone una soluzione che consente a chiunque di allevare api. Come si sa le api sono alla base della gran parte del cibo che consumiamo tutti i giorni e Beeing intende rendere più semplice per tutti allevarle grazie ad arnie innovative che non solo sono di semplice utilizzo ma sono anche in grado di raccogliere dati al fine di migliorare la gestione sia del singolo allevamento sia del contesto, compresi quelli urbani, in cui tale allevamento si trova. Dick Trace (https://www.dicktrace.com/#) ha sviluppato un sistema di tracciatura dei prodotti alimentari che chiunque può utilizzare in modalità self service al fine di certificare l’origine dei prodotti, il sistema è pensato soprattutto per i piccoli produttori che difficilmente possono dotarsi di una soluzione tecnologica in modo autonomo. Emerge (https://www.emerge.biz/en) è invece un marketplace per prodotti alimentari italiani di alta qualità che consente ai produttori di poter crescere ed espandersi sui mercati internazionali in modo efficace. EzLab (https://www.ezlab.it/) , nata e sviluppatasi nel contesto dell’Università di Padova ha messo a punto un sistema tecnologico per la tracciabilità basato su blockchain. La società che ha già una sede operativa negli Usa intende proporre la sua soluzione anche a settori diversi dal food. Farzati Tech (https://farzatitech.it/) fa parte di un gruppo che sviluppa soluzioni tecnologiche anche per l’aerospazio e ha pure sviluppato in sistema per la tracciabilità basato sulla blockchain, la blockchain è anche alla base della soluzione di Foodchain (https://food-chain.it/) la quale propone anche una infrastruttura blockchain aperta a tutti tramite la fondazione Quadrans di cui abbiamo scritto qui . Dick Trace, EzLab, Farzati Tech e Foodchain operano tutte sul fronte della tracciabilità a dimostrazione di come il tema sia particolarmente sentito anche in Australia. Le quattro aziende hanno sviluppato tecnologie che possono operare anche in modo sinergico e complementare e l’avere partecipato tutte all’Italian Innovation Day ha consentito loro di conoscersi più da vicino e di avviare le prime riflessioni sul come potere operare in modo collaborativo. Le due startup che hanno completato la compagine sono I’Mpasta (https://impastadough.com/) ha sviluppato un impasto innovativo che partendo dagli ingredienti della lavorazione della pasta, quindi perfettamente in linea con il concetto di economia circolare, consente di ottenere prodotti, a partire dal pane, di altissima qualità e capaci di rispondere anche alle esigenze più particolari dei consumatori come quelli che cercano per esempio prodotti senza glutine. Vitium (https://vitium.it/) invece è un progetto che si è sviluppato nel contesto del capitolo milanese del Founders Institute, figlio di un giovane imprenditore cresciuto nel business vitivinicolo che ha intuito come possa essere oggi opportuno fornire ai piccoli produttori di vino una piattaforma di supporto per farsi conoscere e per sviluppare il loro business a livello internazionale. Le otto startup hanno incontrato potenziali partner industriali, commerciali e finanziari prima a Canberra in occasione dell’evento ospitato dall’Australian National University e poi a Melbourne all’interno di Global Table e quindi di Seeds and Chips che è stato inaugurato dal keynote speech di John Kerry, ex Segretario di Stato Usa che oggi si batte per la sostenibilità ambientale e che ha sottolineato come oggi ognuno di noi deve essere parte della soluzione dei problemi ambientali, che ha sottolineato l’importanza del lavoro dei giornalisti per il rafforzamento della sensibilizzazione verso questi temi, che ha enfatizzato come oggi nel suo Paese la gran parte dei nuovi posti di lavoro è collegata alle energie rinnovabili ma come allo stesso tempo vi sono ancora troppe aree del pianeta, soprattutto i mari, dove le leggi per la protezione dell’ambiente non sono rispettate. Kerry ha inoltre messo in luce come sia fondamentale sostenere la ricerca verso quelle tecnologie definite come NET, ovvero le Negative Emission Technology che quindi non solo sono prive di emissioni nocive ma sono anche in grado di assorbire quelle già emesse e in questo senso vede molto promettenti lo sviluppo dei sistemi basati sull’idrogeno e l’evoluzione della tecnologie delle batterie. A supportare la missione anche la presenza senatore Francesco Giacobbe, segretario della terza commissione Affari esteri, emigrazione che intervenendo all’Italian Innovation Day di Melbourne ha elogiato la capacità degli imprenditori italiani di avere ‘la testa dura’ e riuscire a sviluppare soluzioni, prodotti, tecnologie che hanno poi impatto anche sui mercati internazionali. Non è mancato il supporto di organizzazioni italiane presenti in Australia come Leonardo, Intesa San Paolo, Lavazza, Iveco, Bonfood e delle rappresentanze diplomatiche italiane che hanno giocato un ruolo chiave a sostegno anche di questa missione (come già in passato è avvenuto con quelle di Tokyo – la prossima nella capitale giapponese è in programma il 9 ottobre 2019 – e le precedenti in Australia e Singapore). In particolare l’Ambasciata d’Italia di Canberra con il primo segretario Giorgio Daviddi e l’attaché scientifico Anna Maria Fioretti (in attesa dell’arrivo del nuovo ambasciatore Francesca Tardioli), e il consolato d’Italia a Melbourne con il console Pierluigi Trombetta. In forze anche le Camere di commercio italiane di Melbourne e di Sydney che hanno voluto approfondire le opportunità insieme alle otto aziende e alle loro innovazioni. Alto l’interesse anche da parte delle istituzioni australiane con, oltre alla Australian National University, anche il ministero del Tesoro e dello sviluppo economico dell’Australian Capital Territory (Act), il comune di Melbourne particolarmente sensibile alle aziende provenienti da Milano in virtù del gemellaggio esistente tra le due città, Canberra Business Center e Canberra Innovation Network. Va infine ricordato che la missione si è svolta anche con il supporto della Fondazione Symbola per le qualità italiane, di noi di Startupbusiness, e ha visto una intensa partecipazione di imprenditori del settore food con sede in Australia.
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