FlowPay, startup fintech italiana incubata al Polihub, lo scorso gennaio è stata la prima startup ad ottenere da Banca d’Italia le licenze per operare come AISP (Account Information Service Provider) e PISP (Payment Initiation Service Provider).
E’ stata fondata nel 2019 da Federico Masi, CEO, Edoardo Tommasi, CTO, Lorenzo Rossi, Risk Manager e Tiziano Pacciani COO, che hanno pensato bene di far convergere le loro competenze in un progetto e una visione unica: in un contesto di grande rivoluzione del settore dei pagamenti e del banking, diventarne protagonisti. Ora sono pronti al lancio.
“Il progetto nasce dal mio incontro con Edoardo e Lorenzo ad un evento di matching B2B. – racconta Federico Masi – Ci siamo subito sentiti in sintonia su diversi temi del fintech e abbiamo concepito l’idea di programmare il pagamento delle fatture elettroniche utilizzando l’Open Banking, al fine di limitarne i ritardi e quindi i solleciti. Da queste basi è nato FlowPay, il primo operatore PISP e AISP che ha implementato un sistema di pagamento B2B per l’automazione dell’incasso e il pagamento delle fatture elettroniche”.
Il team iniziale ha poi coinvolto Daniele Corsini, attualmente presidente di FlowPay, ex dirigente della Banca D’Italia, ed ex amministratore e consigliere in diverse importanti realtà del banking, che ha portato internamente alla società le competenze necessarie per raggiungere il traguardo dell’autorizzazione a operare come AISP e PISP.
Infine, ha coinvolto un investitore Mario Bartolini, attualmente Vice Presidente, lead investor con il suo Family Office Corniola, che ha permesso di reperire le finanze necessarie per costruire il team tecnico costitutio da 5 sviluppatori full time che hanno progettato e implementato tutta la tecnologia proprietaria, compreso un Gateway attivo che integra tutte le banche italiane.
“L’obiettivo è creare un nuovo circuito di pagamento B2B che da una parte minimizzi i ritardi negli incassi e dall’altra renda disponibili tutti i dati raccolti, stante l’autorizzazione delle aziende utilizzatrici, ai partners, al fine di creare nuovi prodotti e servizi ad alto valore aggiunto da offrire alle aziende: migliore accesso al credito (soprattutto autoliquidante), sistemi di credit scoring potenziati con i comportamenti di pagamento, sistemi di monitoraggio finanziario e miglioramento della gestione del working capital ” continua Federico.
Attualmente la società opera nel mercato italiano, in quanto è l’unico stato europeo che ha la fattura elettronica obbligatoria (anche se nei prossimi anni tale obbligatorietà verrà applicata anche in altri paesi, Francia e Germania in primis). “FlowPay ha perseguito un approccio agnostico rispetto al provider del sistema di fatturazione elettronica in modo tale che qualsiasi azienda possa utilizzare il sistema di incasso e pagamento. Allo stato dell’arte FlowPay integra già i provider che espongono Open API come Fatture in Cloud e Aruba. Oltre ad essere già disponibile per gli utilizzatori di IX FE di Able Tech. In Italia ci sono adesso 1.200.000 fatture il giorno, oltre il 37% sono a pagamento differito e il 42% sono classificate come Past Due con un ritardo medio che è passato da 11.8 gg del 2019 a oltre 14 giorni nel 2020.
Contestualmente il fabbisogno di credito aziendale è aumentato come dimostrano i dati di crescita di nuovi canali di approvvigionamento di capitale, vedi ad esempio Borsa del credito + 44% e Credimi +39%”.
La pandemia ha rallentato un pò le operazioni della società lo scorso anno, sopratutto per quanto riguarda le attività di relazione con le banche con le quali la società stava avviando progetti comuni.
In compenso però, sempre lo scorso anno, FlowPay si è potuta far conoscere grazie alla partecipazione al WMF 2021, nel quale ha partecipato alla Startup Competition risultando poi vincitrice del Premio del pubblico, consistente in 10.000€ in consulenza in marketing digitale offerto da Search On Media Group.
“E’ stato un risultato che ci aiutato molto, sia in termini di lavoro con i partner che ci hanno premiato, sia in termini di visibilità che abbiamo ottenuto” sottolinea Federico Masi.
Ricordiamo che la call per startup del WMF 2021 è attualmente aperta: fino al termine del 22 maggio puoi candidare la tua startup compilando il form online su questa pagina.
Quali sono i progetti futuri di FlowPay?
“In primis, lancio del prodotto, a brevissimo. Avvio della collaborazione con alcuni provider di fatturazione elettronica con cui siamo vicini alla firma della parternship e che offriranno il servizio FlowPay in boundle insieme ai loro servizi come feature aggiuntiva a disposizione dei loro utenti. Da ricordarsi che i partner non devono sostenere nessun costo per integrarsi con FlowPay. Intendiamo consolidare la nostra presenza in Italia entro la fine dell’anno con diverse migliaia di aziende (ricordando il costo: 0 € per i pagamenti, 0,03% come success fee sulle fatture incassate con FlowPay).
Per farlo, abbiamo aperto il fundraising, stiamo parlando con diversi operatori professionali VC e Business Angel, sopratutto stranieri, per supportare il piano industriale di sviluppo. Poi proseguiremo con l’espansione in Europa”.
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