La tech company Fiskaly, specializzata in soluzioni di fiscalizzazione in cloud, ha recentemente chiuso un growth round, i cui dettagli non sono stati resi pubblici, tuttavia, una parte significativa dell’investimento proviene da Verdane, società di investimenti che gestisce il fondo Freya XI che ha asset per 1,1 miliardi di euro e solitamente investe in ticket che vanno dai 20 ai 250 milioni di euro, quindi si tratta di un investimento capace di spingere la crescita della scaleup.
Il round da un lato serve all’azienda per rafforzare la sua presenza nei Paesi dove è già attiva, come Germania, Austria e Spagna, dall’altro per la sua internazionalizzazione, come in Italia. Fiskaly a oggi conta circa 100 dipendenti ramificati nelle diverse sedi e in Italia ha da poco aperto la sua campagna di assunzioni.
L’ecosistema italiano è su una traiettoria di crescita molto veloce e paragonabile a quella di Francia e Spagna (fonte: Growth Capital – Osservatorio sul VC Q3 2024). Proprio il settore software è attualmente uno dei più forti e in crescita nell’ecosistema delle startup italiane. Nel 2024, ha mantenuto la leadership in termini di numero di round, con 37 operazioni chiuse nei primi tre trimestri dell’anno, superando altri settori come smart city e deeptech. Nel terzo trimestre del 2024, il settore software si è piazzato al secondo posto per ammontare raccolto, con circa 65 milioni di euro. Questo lo posiziona tra i settori più attrattivi per gli investitori, sia per la sua natura trasversale (che trova applicazioni in diversi altri settori) sia per l’adozione crescente di tecnologie come l’IA e il cloud computing. Il trend positivo è sostenuto dall’interesse verso applicazioni SaaS (software as a service), cloud computing, API per sviluppatori, cybersecurity e soluzioni di gestione e strumenti di produttività aziendale, che rappresentano segmenti chiave all’interno del settore software. Sta quindi attraversando una fase di maturazione e diversificazione, beneficiando della crescente digitalizzazione delle aziende italiane e del supporto di investimenti sia a livello nazionale che internazionale.
E le aziende italiane sono tuttora tenute a investire in hardware certificati per il controllo delle registrazioni di fiscalizzazione in cloud. Ma la soluzione di Fiskaly permetterà alle imprese italiane di snellire le proprie attività fiscali, ridurre gli oneri amministrativi e garantire l’aderenza alle normative italiane, grazie infatti al suo servizio Sign IT: basato su cloud progettato per aiutare le aziende a navigare nella complessa normativa fiscale italiana, permette di integrare perfettamente i complessi processi di fiscalizzazione nelle loro operazioni, garantendo conformità ed efficienza.
“Siamo entusiasti di lanciare Sign IT e di entrare nel mercato italiano – afferma Silvio Agresti, country manager per l’Italia di Fiskaly – La nostra soluzione di fiscalizzazione basata sul cloud è progettata per soddisfare le esigenze uniche delle imprese in Italia, garantendo la conformità e semplificando al contempo le loro operazioni. Il supporto di Verdane ci permetterà di accelerare la nostra crescita e di continuare a innovare in questo settore critico.”
La scaleup austriaca punta all’Italia non solo in un momento in cui il settore è maturo, ma anche in un periodo che lo ha visto nel 2024 avviarsi verso la digitalizzazione del sistema fiscale con un nuovo decreto legislativo (DL n. 1/2024) che mira a snellire gli obblighi fiscali consentendo la trasmissione elettronica delle ricevute e l’emissione di documenti commerciali senza affidarsi a registri telematici o a sistemi di emissione scontrini tradizionali basati su hardware (DL n. 108/2024). L’Italia, infatti, sta abbracciando i software e la fiscalità cloud come parte di un più ampio movimento europeo verso la digitalizzazione, che richiede soluzioni innovative per garantire la conformità alle normative riviste e ai nuovi modelli di business. (foto di The New York Public Library su Unsplash)
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