“L’aumento di capitale è stato realizzato con l’obiettivo di consolidare la nostra posizione di leader nazionale del mobile payment, e investire in nuovi servizi a valore aggiunto, come il cashback, che diventerà sempre più sofisticato, la vendita di beni e servizi direttamente attraverso la piattaforma, come nel caso delle ricariche telefoniche appena partito con grande successo, la rateizzazione dei pagamenti con ricorso al credito al consumo previsto per questo autunno e molto altro. Vogliamo rendere Satispay il primo sistema di pagamento capace di diventare uno strumento potente nelle mani degli esercenti, per rafforzare la relazione con i propri clienti, comunicando promozioni e servizi insieme alla possibilità di rateizzare i pagamenti.” Così Alberto Dalmasso, co-founder e CEO di Satispay ha spiegato dove andranno a finire i 18milioni di euro che la startup italiana del fintech ha appena annunciato e che la porta ad essere tra quelle che hanno ricevuto più capitali negli ultimi anni. Con un target iniziale di €12 milioni, l’aumento di capitale ha raggiunto la cifra record di €18,3 milioni, portando così la raccolta complessiva a €26,8 milioni, e ad una valutazione post money della società pari a circa €66 milioni. Dopo aver visto nei precedenti round la partecipazione di manager e imprenditori di successo come Jonathan Weiner e Ray Iglesias (fondatori del progetto Google Wallet e, in seguito, di Money2020), Nicola Carbonari (Fondatore di Autoscout24), Giuseppe Donagemma (già Vice President Networks di Samsung Electronics e Nokia), e un importante investitore e partner industriale come Iccrea Banca, che ha riconfermato la propria fiducia sottoscrivendo anche il nuovo aumento di capitale, la nuova operazione segna l’ingresso nel capitale sociale di nuovi partner chiave, istituzionali e industriali. Tra questi figurano: Banca Etica. Tra le prime banche a riconoscere il valore del servizio Satispay e siglare un accordo di distribuzione già a metà del 2016. Partecipando a questo round di investimento Banca Etica conferma il fortissimo orientamento all’innovazione, che negli ultimi due anni l’ha vista costantemente impegnata in un processo di digitalizzazione dei servizi, per offrire a clienti privati e imprese un’esperienza capace di coniugare efficienza nei servizi finanziari e impegno per i diritti umani e l’ambiente. Banca Sella Holding. Il sostegno del Gruppo Sella a Satispay, attraverso Sella Ventures, riflette la chiara visione di una strategia volta a presidiare il segmento dei pagamenti elettronici a 360° con la selezione e il sostegno dei migliori strumenti disponibili sul mercato, proprietari o di terzi, e tra loro integrativi. Questa decisione ribadisce il ruolo del Gruppo tra gli Istituti finanziari da sempre in prima linea nella ricerca e sviluppo di tecnologie di pagamento all’avanguardia. Shark Bites. Venture Capital fondato da importanti nomi dell’imprenditoria italiana attivi nel settore digitale e tradizionale, che potranno sostenere la crescita di Satispay anche in una logica industriale.
Tra i nomi di rilievo appartenenti a questa categoria di investitori, c’è anche Egea, multiutility operativa nei settori dell’ambiente e dell’energia, con sede ad Alba e attiva su tutto il territorio nazionale. Il Gruppo Egea opererà come partner industriale per Satispay al fine di creare importanti sinergie e portare forte innovazione nel mercato dei pagamenti ricorrenti. “Oltre alla sempre importante partecipazione dei soci che ci hanno sostenuto fin dall’inizio, come ICCREA e Banca Alpi Marittime, siamo orgogliosi di aver visto l’ingresso di molti importanti soggetti privati, che si sono appassionati al progetto perché vivono e operano in zone di grande diffusione del servizio e per i quali la scelta di investimento deriva dall’apprezzamento per il prodotto che abbiamo creato. Il cuneese, dove è basato anche il nostro presidente Giandomenico Genta, la cui regia è stata fin dal primo giorno fondamentale per la nostra crescita così come in questa operazione di aumento di capitale, resterà uno dei nostri territori eletti per la sperimentazione e ci conferma che per attrarre investimenti importanti è fondamentale dimostrare concretamente che funziona; ecco perché prima di guardare all’estero vogliamo fare dell’Italia intera il benchmark di riferimento”. conclude Dalmasso.
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