Febbraio, il mese delle exit all’italiana

Nel mese di febbraio 2015 (ad oggi, in data 10 febbraio), sono già state annunciate cinque exit da parte di startup italiane. Non arriveremo a dire che è il segnale di qualche cambiamento; che il sistema italiano delle startup non debba ancora crescere e migliorare; è chiaro che la strada da fare è ancora lunga. Ancora una volta, vogliamo partire dai fatti. E quelli che stanno caratterizzando febbraio sono positivi, se guardiamo il numero delle exit delle startup italiane. Ecco cosa sta succedendo. Map2app: E’ una piattaforma online che permette di creare delle applicazioni mobile che sono vere e proprie guide turistiche. In questo modo la promozione del territorio diventa più veloce e accattivante per gli utenti. Dopo un’esperienza su SiamoSoci, Map2App è diventata fornitore di BravoFly, e in seguito è stata acquisita proprio dalla compagnia specializzata in turismo elettronico, da poco quotata nel mercato svizzero. In questo caso, il blog Silicon Valley del Corriere della sera parla di ”acqui-hire”, ovvero di acquisizione soprattutto del team (“talent acquisition”). Come dargli torto, considerando anche il recentissimo articolo uscito su Nòva del Sole24, secondo cui il successo delle startup sta nel capitale umano)? Del resto, noi stessi, parlando di come si riconosce una startup di successo, non abbiamo potuto fare a meno di occuparci del team. Restopolis e MyTable: Sono accomunate non solo dal servizio di prenotazione ristoranti offerto, a cui si affidano 5 mila esercizi commerciali, ma anche dall’azienda che le ha comprate, Tripadvisor. Il portale, famoso per le recensioni degli utenti legate a turismo e ristorazione, ha acquisito entrambe le startup per dare vita a TheFork, che offre lo stesso servizio. Anche in questo caso rimane invariato il team delle due startup così come la sede, Milano. Discipline.eu: dal momento che non si occupa di software, in questo momento in Italia fa forse meno notizia, ma il brand di decorazione interni Discipline ha fatto gola a Hem, azienda di arredamento con sede a Berlino, secondo quanto riporta Techrunch. Doatdv: si occupa da sempre di una questione delicata e importante per l’economia italiana, cioè la pubblicità online per le PMI. Dotadv ha creato, esattamente per questo tipo di utenza, una piattaforma per la gestione automatica della pubblicità. Ad acquistarla Subito.it. il gigante per lo scambio tra privati. Come nel caso di Mapp2App, Dotadv è parita facendo da fornitore a Subito.it per poi diventarne parte. Pizzabo: E’ recentissima la notizia dell’acquisizione della startup italiana che permette di ordinare pizze a domicilio da parte di Rocket Internet, multinazionale dell’ecommerce. Diciamolo: 6 exit in dieci giorni non possono che essere un segnale incoraggiante, e la nostra speranza è soprattutto che questi fatti convincano sempre più potenziali business angel dell’importanza del mercato delle startup e a investirci sempre di più.  (Contributor Sara Cervellara, fonte originaria blog di SiamoSoci)   (Immagine in evidenza: Exit – Ann Hung)  

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