Fashion-tech, FTA porta in Italia le startup del Qatar

Si è tenuto recentemente l’appuntamento conclusivo del Lean Fashion Program dedicato a delle startup nell’ambito fashion e accessori provenienti dal Qatar e organizzato a Milano da Fashion Technology Accelerator (FTA), che ancora una volta dimostra la sua visione internazionale così come aveva già fatto con startup coreane L’iniziativa è partita lo scorso aprile a Doha, per volontà di QBIC, Qatar Business Incubation Center, che aperto la prima call del genere nell’ambito del fashion, perché si tratta di un settore che sta crescendo anche in quelle zone del mondo e la prova è che si sono candidate oltre 80 aziende, di diversi livelli: da chi ha poco più dell’idea ad aziende più strutturate come ha spiegato a Startupbusiness Hamad Dashin Al-Qahtani, direttore generale di QBIC che ha anche messo in luce come le 70 che non sono state selezionate per questa edizione potranno partecipare alle prossime che sono già in programma. QBIC, che è frutto della collaborazione tra le due maggiori istituzioni che supportano l’imprenditoria in Qatar: Qatar Development Bank e iSocial Development Center, è un incubatore di imprese che fornisce servizi di supporto per aiutare gli imprenditori e le aziende che hanno un’idea di business o che vogliono far crescere un’azienda esistente. Delle 80 aziende, 15 sono state selezionate per partecipare alla fase iniziale del programma in Qatar grazie a una serie di workshop realizzata da FTA con i suoi mentor e advisor durante i mesi di agosto e settembre, successivamente sono stati selezionati gli otto progetti finalisti, che sono appunto quelli che hanno partecipato al programma a Milano. Tutte donne. Qatar infatti sta spingendo molto verso l’innovazione e le donne stanno diventando una forza rilevante con alti livelli di formazione e preparazione. Ci sono molti programmi e investimenti in Qatar sulla ricerca e lo sviluppo sia per portare startup estere a stabilire le loro sede nel Paese sia per favorire investimenti all’estero tramite il Qatar Sovereign Fund. Il focus del Lean Fashion Program è concentrato sulla creazione di opportunità di business e sull’internazionalizzazione benché tutti i progetti si rifacciano alla tradizione qatariota, è stato sul “modest wear”, abbigliamento femminile che rispetta i dettami della cultura musulmana. Secondo il report “State of the Global Islamic Economy Report 2018/2019” prodotto da Reuters in collaborazione con DinarStandard, i consumatori di religione musulmana hanno speso in abbigliamento circa 270 miliardi di dollari nel 2017, di questi 44 miliardi nel modest wear. Il consumo modest wear, d’altronde, è seguito da un importante trend a livello d’investimenti verso brand indipendenti del settore. Tra questi spicca The Modist, e-commerce che offre una vasta selezione di brand contemporanei, femminili e modest, e che ha recentemente ricevuto 15 Milioni di dollari dal fondo di investimento Vaultier7 (di modest clothing abbiamo scritto anche qui). L’obiettivo di quest’iniziativa era offrire agli imprenditori una visione relativamente alle modalità per conquistare altri mercati, e il percorso di formazione è stato disegnato per rispondere a quest’obiettivo. Le due settimane trascorse in Italia sono state arricchite da visite presso i produttori (seta e altri materiali), e da momenti di formazione su aspetti legali e sviluppo del brand. Sono stati invitati al demo day Elisa Castinadri, project administrator del Comune di Milano che ha sottolineato l’importanza di valorizzare la città e la collaborazione con altri Paesi, senza dimenticare l’attenzione sulla sostenibilità e l’economia circolare, e come la municipalità si sta muovendo in questa direzione. C’era anche il console del Qatar a Milano Fahad Ibrahim Al-Mushairi, che ha dichiarato di essere stato positivamente sorpreso nel modo in cui le fondatrici delle otto startup hanno presentato e pensato il loro lavoro, sia nell’approccio al fashion sia nell’innovazione dei materiali e modelli di business. Ha posto enfasi sull’importanza della collaborazione tra l’Italia e il Qatar anche nello scambio di competenze e conoscenze soprattutto nell’ambito del fashion e del design e ha aggiunto che sarebbe un grande piacere vedere i brand del Qatar debuttare anche sul mercato Italiano. La giuria era composta da rappresentanti di Vogue Talents, Politecnico di Milano School of Design, QBIC e FTA con Giusy Cannone CEO e Marco Filocamo COO, e hanno selezionato due vincitori ex aequo: Jakhah, un brand womenswear dalle linee morbide e sinuose e Verve, brand streetwear molto moderno e ironico. QBIC, vedendo i risultati a seguito del Lean Fashion Program, ha deciso di dare l’opportunità a tutte le otto aziende di seguire un percorso di incubazione di due anni, non solo alle vincitrici quindi. Gli altri progetti sono: Aadima, organic modest wear; Lurkay, gioielleria fatta a mano; Drizzle, elegant stylish wear; My Line, abbigliamento tradizionale modest e fashionable; Hissa Haddad, calzature e Trifoglio, gioielleria elegante a base d’oro. “L’obiettivo di questa iniziativa era fornire ai designer gli strumenti per riuscire a trasformare la propria passione e creatività in un brand che possa avere un successo commerciale e con potenziale sviluppo a livello internazionale”, ha sottolineato Giusy Cannone. Maria Matloub (@mariamatloub)

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