3 domande da porsi prima di avviare un’impresa senza fondi esterni

Quante volte hai pensato di avere l’idea del secolo nelle tue tasche? Un progetto innovativo e rivoluzionario che non esiste? Questi sono stati i primi interrogativi che mi sono posto prima di avviare la mia startup che in tre anni ha moltiplicato 7 volte il fatturato del primo anno (2017), passando da circa 200.000€ di fatturato a 1.500.000€ nel 2019. Una crescita, avvenuta senza l’ausilio di fondi esterni, ma interamente autofinanziata dal business.

La tua idea molto probabilmente non è del tutto rivoluzionaria, ma potrebbe funzionare se riesci a rispondere ai giusti quesiti prima di avviare la tua impresa. Sappi che probabilmente c’è già qualcuno nel mondo che sta già facendo quello che tu stai solo pensando. Ed è in quel preciso istante di consapevolezza che scatta in te lo scontro tra sogno e realtà, l’utopia e gli alibi. La prima potrebbe ingigantire quello che hai in mente. La seconda, invece, agisce in senso opposto e traduce gli ostacoli in freni totali alla tua idea.

Non è necessario rivoluzionare un mercato, basta cogliere alcune inefficienze e lavorarci sopra per costruire la tua idea di impresa.

1 – Se fallisco? Essere positivi: credere in sé stessi e nella propria idea.

In questa fase hai tutto in mente, ma cominci a temere il bagliore candido e minaccioso della pagina vuota, ancora tutta da riempire. L’ansia da sindrome del foglio bianco comincia a far capolino. Dall’idea al fare è il primo miglio, il primo scoglio da superare. Qui c’è il 90% della mortalità delle idee. Una scintilla che scocca nella tua mente, ti fai prendere dall’euforia e poi ti svegliano ventate di operatività e la nostra routine ti frena. Ecco, questo è il momento più delicato. Si affronta con un solo ingrediente: credere con decisione nel proprio progetto.

Non appena l’idea diventa un progetto concreto affiorano i primi dubbi. Ho le risorse finanziarie? Chi mi aiuta in questa idea? E se fallisco? Per superare l’empasse giunge in nostro soccorso il secondo ingrediente: pensiero positivo e tenacia.

La risorsa scarsa, spesso, non è quella finanziaria, ma è il proprio carattere. Devi osare, perché solo una cosa può spaventarti e accadere: la paura del fallimento.

Siamo sempre stati abituati a pensare che il fallimento sia qualcosa da evitare a ogni costo. In effetti, non è piacevole non raggiungere un obiettivo, ma è sicuramente istruttivo se impariamo ad apprendere dagli errori per migliorare. Un fallimento dovrebbe essere visto come un’opportunità perché genera esperienza. Il problema non sta nel sbagliare o nell’errore, ma nella capacità di reazione. Se riesci a rialzarti e a raccogliere la giusta energia positiva, essa attrarrà a te persone che ti supportano, mentor, un team che crede in te e nel tuo progetto e che ti aiuterà a sviluppare al meglio la tua idea. Questo è stato l’atteggiamento giusto che mi ha permesso di superare i momenti difficili, tornare al Sud, e fondare la mia azienda ponendomi un obiettivo ambizioso: creare un’academy di digital economy a Napoli contro la fuga dei cervelli finanziata interamente da SpinUp.

2 – Quando entrare nel mercato? Execution e Go to Market

Con la tua tenacia e con la consapevolezza che il fallimento è una condizione da considerare ora sei ancora nella fase di progettazione della tua idea.

La tua impresa è un insieme di attività che devi mettere in ordine e molto di queste sono collegate tra loro e sono dipendenti l’una dall’altra. Ogni attività deve avere una scadenza: questa non deve essere utopica, ma deve avere una data e il rispetto della scadenza di un’attività è il segreto per far funzionare il tuo progetto. Un’attività senza scadenza è un cantiere e sai quanto male fanno male i cantieri indefiniti. Non farti prendere dall’entusiasmo nel mettere le scadenze, parla con le persone che le stanno svolgendo, confrontati con loro. Se le attività hanno il giusto timing e lo rispetti, la strada è quella giusta.

Ora che il tuo progetto ha un planning definito: controlla e controlla.

Ma è importante affrontare un tema: il Go to Market della tua idea.

Per sviluppare la giusta strategia di go to market plan, ossia il momento per entrare nel mercato, devi avere le idee molto chiare: il tuo servizio o prodotto deve avere un target preciso. In questa occasione si commettono tanti errori.

Devi essere chirurgico in questo e non spostare mai l’attenzione. Ora devi capire “i canali” per raggiungere i tuoi potenziali clienti.

Analizzare il ciclo vendite, gli step che trasformano un contatto in un cliente, fornisce ulteriori elementi per ottimizzare la strategia.

Testa, raccogli i dati, sbaglia e ottimizza. La cosa importante è farlo in modo “lean” con la logica dell’approssimazione successiva. Questo è il giusto metodo soprattutto quando le tue risorse finanziarie sono scarse.

3 – Come strutturare il business? Tenacia e razionalità dei numeri, il connubio vincente

Tenacia, pensiero positivo e perseveranza nel perseguire i propri traguardi fanno la differenza per decretare il successo o il fallimento di un progetto, ma ricorda, la tua energia deve essere sempre filtrata dalla razionalità dei numeri. 

Un tema che anticipavo prima è quello finanziario, delle risorse necessarie per avviare e/o sviluppare la tua idea di impresa.

Non sempre sono necessarie fonti finanziarie terze perchè si può strutturare un flusso finanziario che si autofinanzia. Cerca di strutturare il tuo flusso finanziario in modo che gli incassi possano anticipare di qualche tempo il pagamento ai fornitori. La gestione del flusso di cassa è molto importante e qui se sei molto focalizzato e imposti i flussi di cassa nel modo corretto puoi evitare che ci sia bisogno di risorse esterne, che ti serviranno per scalare quando dimostrerai ai tuoi investor che il modello di impresa messo in piedi è in grado di generare flussi di reddito.

   

Antonio Romano, Ceo di SpinUp

Top100 marketing&advertising agencies in the world (MadCon)

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