Giunta alla terza edizione con nuovo nome e in una nuova location, l’Expo delle Startup torna a Milano il 19 e 20 giugno. L’evento si inserisce nel programma di Cross Creativity, kermesse della Regione Lombardia con lo scopo di incentivare l’innovazione, la cultura e la creatività attraverso un programma pieno di iniziative.
Che succede se una buona birra ghiacciata passa dalle tue mani alle mani di un amico, e poi di un altro amico ancora e poi 2, 8, 10, 20 mani.
Apri e la schiuma sale velocissimamente su per il collo della bottiglia e invade tutto, mani, braccia, spumeggia ovunque, bagna maglietta pantaloni, schizza fresca. Ecco questa immagine dà l’idea di quello che è successo in pochi giorni al sito expodellestartup.com: ben 25mila pagine viste al giorno. Un exploit che è salito come la spuma della nostra birra, facendo ribollire il server carico di traffico.
Fuor di metafora abbiamo assistito a un via vai di gente da ogni dove, non solo traffico dall’Italia (da Milano a Campobello di Licata, il mio paesino di cui sono tanto orgoglioso), ma anche posti della vicina Europa, come Germania, Inghilterra, Spagna, e di altri continenti, come USA, Australia, solo per citarne alcuni. Persino luoghi che nel nostro immaginario evocano luoghi esotici, tra cui Nuova Caledonia e Hawaii.
In tantissimi si sono collegati, hanno navigato sul nostro sito, approdando sui video caricati dalle startup, una grande community s’è cioè interessata all’evento milanese Expo delle Startup, lanciato poco più di un mese fa.
L’evento rappresenta una validissima vetrina per le startup italiane, nonché una vera “piazza” dove domanda e offerta si incontrano; quello che però mi preme sottolineare, al di là dell’obiettivo primario e immediato di permettere alle imprese l’incontro con investitori è un altro obiettivo, non meno importante e di lungo termine: creare un luogo in cui la comunità possa incontrarsi, scambiare risorse, fare sistema.
Per me questo evento permette di far incontrare gente e fare massa critica: chi ha voglia di fare può trovare partnership e collaborare, stringere legami, accordi, progettare insieme non solo idee di business ma una mentalità nuova.
Il valore dell’Expo delle Startup, a mio parere, sta in questo, far vedere che se si ha creatività, competenze e sopratutto voglia di fare si può tentare di creare futuro migliore.
Questo modo di pensare è alla base stessa della nascita dell’evento, realizzato grazie ad un’intuizione avuta da me e Francesco Mantegazzini una sera di primavera. Ci siamo guardati e abbiamo detto: ok facciamolo. Dopo meno di un mese avevamo creato l’evento di settore più grande d’Italia.
Il primo anno abbiamo avuto 67 startup e 500 visitatori, il secondo anno abbiamo avuto oltre 200 startup e 2500 visitatori (con tutti i media e i riflettori addosso), quest’anno, ossia il terzo, staremo a vedere, ma le premesse sono ottime: a oggi abbiamo raggiunto oltre 200 startup registrate e nel parterre degli investitori ci sono tutti i massimi esponenti del settore.
Tutto questo non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato uno spirito di collaborazione con altre figure che ci hanno aiutato a spingere l’acceleratore, motivati dalla voglia di sperimentare e far parte con il proprio contributo di questo “movimento”.
Penso a chi ha trascorso online le notti assieme a me per creare le basi della piattaforma chi invece ha contribuito nella parte della comunicazione (vedi Marianna Iodice, che abbiamo giocosamente soprannominato La zia) affinché l’ evento si elevasse a un nuovo livello.
In ultimo voglio confidarvi cosa, personalmente mi ha dato la fiera: sensazioni, ringraziamenti, gioie. Mi sono emozionato quando, in una via di Milano, mi hanno fermato e, riferendosi alla scorsa edizione dell’evento, mi hanno ringraziato di aver creato qualcosa di genuino utile e creativo nel far crescere l’ecosistema dell’innovazione.
Ci vediamo il 19 e il 20 in piazza Città di Lombardia, ossia nello spazio coperto tra i nuovi edifici della Regione Lombardia per la terza edizione di Expo delle Startup di cui anche Startupbusiness è orgogliosamente co-organizzzatore.
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