ADEspresso, ecco perchè è piaciuta a Hootsuite

“Siamo molto contenti”, affermano con unica voce Massimo Chieruzzi e Armando Biondi, rispettivamente Ceo e Coo di AdEspresso nel commentare a Startupbusiness l’annuncio dell’acquisizione della loro società da parte di Hootsuite. Hootsuite è la nota società canadese, di Vancouver,  titolare di una delle principali piattaforme per la gestione dei social media e AdEspresso è realtà specializzata nella gestione della pubblicità su Facebook e Instagram. “Questa acquisizione – afferma Biondi – è molti significativa perché crea sinergie importanti tra i prodotti di Hootsuite e di AdEspresso e ha valenza di complementarietà sia a livello di soluzioni tecnologiche, sia di posizionamento di mercato, sia di clienti”. L’operazione, annunciata il 7 febbraio 2017 ma conclusa nel dicembre del 2016 è di fatto la principale acquisizione registrata nel 2016 di un’azienda di genesi italiana, e – riferisce una nota pubblicata sul sito di AdEspresso – una delle tre principali degli ultimi cinque anni. Il valore dell’operazione non è stato reso noto ma tra due settimane i fondatori di AdEspresso pubblicheranno un documento che racconta tutti i dettagli dell’operazione e benché AdEspresso abbia sede a San Francisco il suo cuore è sempre rimasto in Italia dove vengono svolte tutte le attività di sviluppo del prodotto e dove lavorano oggi 25 del totale di 45 persone che compongono lo staff della società. “Nelle prossime settimane assumeremo nuove persone in Italia – anticipa Chieruzzi – che diventerà anche la sede nazionale di Hootsuite ed è proprio il valore del team che abbiamo costruito, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo ad avere rappresentano per Hootsuite un importante elemento di valore. Sono convinto che in Italia vi siano tantissimi talenti che meritano di avere opportunità di lavoro come quella che siamo in grado di offrire noi sia in termini di potenzialità di crescita professionale sia in termini di riconoscimento del valore del loro lavoro, noi paghiamo bene, ma alla fine lavorando in Italia i costi sono comunque inferiori a quelli che vi sono in Silicon Valley e con una qualità che è molto elevata, le tecnologie sono replicabili ma la bontà di un team come il nostro no”. adespressoTutto il team di AdEspresso confluirà in Hootsuite e anche Armando e Massimo lavoreranno a diretto contatto con il vice presidente dell’area prodotto della società canadese che vale oltre un miliardo di dollari. In particolare Armando Biondi si trasferirà per un periodo a Vancouver per gestire il processo di integrazione per poi tornare a San Francisco, mentre Massimo Chieruzzi tornerà stabilmente a Milano dove AdEspresso ha la sua sede, una seconda sede italiana è a Roma. “AdEspresso all’interno di Hootsuite opererà come business unit indipendente – spiegano i fondatori che ora diventano manager della multinazionale canadese – . L’operazione che ci ha portato all’annuncio dell’acquisizione è nata a ottobre dello scorso anno quando, dopo un lavoro di circa sei mesi, abbiamo dato il via a una partnership tra noi e Hootsuite che poi, a dicembre è diventata una vera e propria fusione”. “Ai fondatori di AdEspresso il merito di aver riconosciuto, già nel 2012, che Facebook sarebbe diventata una piattaforma molto importante per le piccole e medie imprese, e che c’era spazio di mercato nell’aiutarle a cavalcare quest’opportunità ottimizzando il rapporto tra rendimenti e costi dei loro investimenti pubblicitari – dice a Startupbusiness Paola Bonomo che insieme ad Andrea Rota è stata una dei primi investitori in AdEspresso – Questa operazione è un ulteriore segnale che l’ecosistema italiano può produrre ottime aziende e dare soddisfazioni agli angel investor e ai fondi di venture capital. I fondatori di AdEspresso hanno saputo sviluppare un prodotto distintivo, si sono dati da subito un orizzonte globale, e hanno dimostrato la loro capacità non solo di ‘fare startup’ ma anche e soprattutto di costruire un vero business”. Il successo di AdEspresso che si è concretizzato con questa operazione è frutto di un’alchimia che si basa sulla creazione di un team forte, sulla capacità di individuare le opportunità globali senza avere complessi di inferiorità verso i mercati globali e l’ecosistema della Silicon Valley, sulla realizzazione di un prodotto di alta qualità, su un modello di business scalabile e sulla capacità di concentrarsi sulla creazione di valore economico e industriale lasciando nessuno spazio alla retorica chiacchierona che, come dice Armando Biondi, sembra caratterizzare un buon numero di imprenditori, o sedicenti tali, italiani. @emilabirascid

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