Loris Lanzellotti e Alberto Emprin, entrambi con esperienza internazionale nel mondo del venture capital presentano il progetto Excellis he si concretizza in una holding di partecipazioni il cui scopo è finanziare startup di italiani che vivono e lavorano all’estero.
«I ricercatori italiani sono stabilmente ai primi posti in Europa per premi e riconoscimenti accademici ricevuti. Eppure, negli ultimi anni quasi tre quinti dei fondi dell’ERC (European Research Council) assegnati a ricercatori italiani per progetti di ricerca applicata hanno finanziato laboratori di università estere dove questi stessi connazionali lavorano e insegnano; si stima che il 50% dei migliori ricercatori italiani -classificati per il loro impact factor- lavori effettivamente in una università o centro di ricerca estero; e la lista potrebbe continuare a lungo», spiegano in una nota i due fondatori.
Excellis è una holding di diritto italiano recentemente costituita che ha appunto l’obiettivo di investire in startup estere con Dna italiano che lavorano a prodotti e soluzioni che hanno la potenzialità di cambiare il mondo nei prossimi 10 anni. Robotica industriale, tecnologie green e per il settore medicale, ma anche “enabling technologies” quali intelligenza artificiale, quantum computing e nuovi materiali sono alcuni dei settori su cui si concentra il progetto.
“I settori di maggiore interesse sono quelli delle tecnologie abilitanti, industrial, clean tech e med tech. Le geografie target sono quelle in cui sono basate le migliori università tecnologiche al mondo quindi Europa, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti e Canada. Excellis parte già con una dotazione finanziaria significativa che le consentirà di chiudere i primi investimenti, e ha l’obiettivo di arrivare ai 5 milioni di euro di capitale entro la prima metà del 2022″, dice Lanzellotti a Startupbusiness.
Il comune denominatore di queste startup sono i fondatori o co-fondatori: scienziati e ricercatori italiani che, partendo da una esperienza di ricerca nei laboratori delle più prestigiose università tecnologiche del mondo, hanno deciso di trasformare brevetti e competenze in un progetto imprenditoriale. «Excellis – sempre a fianco di fondi di venture capital internazionali con rilevante track-record nello specifico settore – investe in startup dove competenze scientifiche e manageriali siano altrettanto forti, e la solidità delle tecnologie proposte siano testimoniate dall’aver ottenuto in passato finanziamenti non diluitivi, nonché dal possedere solide basi di protezione brevettuale e dall’avere già incontrato l’interesse concreto del mercato», aggiungono Lanzellotti ed Emprin il quale enfatizza: «I rigidi criteri di ingresso nella nostra selezione, ulteriormente vincolati alla presenza di un ricercatore italiano con un determinato background come fondatore e di un lead-investor di spessore, se da un lato ci rendono fortemente selettivi fin dall’inizio, dall’altra ci permettono di avere più tempo per conoscere, interagire e valutare ogni singolo imprenditore, fattore essenziale nella scelta finale di ogni deal». Questa strategia di approccio all’investimento è frutto delle esperienze personali e professionali dei fondatori di Excellis maturate nel corso degli ultimi 10 anni così come anche l’approccio alla strutturazione della holding: «Obiettivo è creare un progetto chiaro, efficace e trasparente per tutti i soci – spiega Loris Lanzellotti – 18 mesi per investire in 15 progetti, una parte dei quali già individuati, 36 mesi attesi per arrivare alle prime exit, obbiettivo il rimborso del capitale conferito appena possibile e la valorizzazione dell’intero portafoglio delle partecipate entro la fine di questo decennio».
«Cerchiamo soci che sposino la nostra filosofia e i nostri obbiettivi di investimento in realtà destinate a svilupparsi su un mercato globale – aggiunge Alberto Emprin – ma siano anche interessati a conoscere, interagire e magari un domani aiutare concretamente questi straordinari imprenditori a sviluppare una parte della loro attività in Italia».
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