Etalia è una startup con DNA italiano ma sede in Svizzera, a Lugano, dove ha trovato supporto tecnologico per lo sviluppo del progetto e dove ha dichiarato di aver già raccolto in un primo round circa 2,2 milioni di euro. Zitti, zitti, 2,2 milioni in primo round, niente male. I piani di sviluppo indicano un altro round a febbraio/marzo. Nessuna indiscrezione sugli investitori, solo si sa che sarebbero gruppi di angel e imprenditori, fiduciosi nella scommessa non facile che Etalia giocherà sul mercato da aprile 2012, momento previsto per il lancio online della innovativa piattaforma “editoriale”.
Ieri a Milano, nella Mediateca di Santa Teresa, in conferenza stampa teaser , il giovane presidente di Etalia Nicola Tateo ha presentato ufficialmente l’iniziativa, prospettando una specie di rivoluzione nel mercato della distribuzione di contenuti editoriali che investirà prima l’Italia e da qui il resto del mondo, con focus su mercato US. Nel corso della presentazione, Tateo ha inserito una piccola demo della piattaforma, troppo poco perché l’audience potesse capire il servizio fino in fondo, ma il resto della presentazione era esplicativa. In pieno clima SOPA, una piattaforma capace di soddisfare contemporaneamente utenti della rete, produttori professionali di contenuti, produttori indipendenti, distributori, è una specie di fantastico miraggio, per cui massima attenzione.
Etalia è una web app, apparentemente un news aggregator , simile a Paper.li, dove l’utente registrato è abilitato a creare il proprio giornale online aggregando (sulla base della propria sensibilità e interessi) contenuti altrui professionali o indipendenti (quotidiani online, blog, fb, twitter, ecc), e creando per questi contenuti un nuovo canale di distribuzione e condivisione.
Sotto il profilo tecnologico, Etalia si presenta più sofisticato: introduce il concetto di “giornale molecolare” (con sezioni statiche e altre dinamiche); misura l’affidabilità delle fonti con pesi e filtri assegnati dall’utente in fase di personalizzazione del proprio giornale; offre strumenti di condivisione evoluta; utilizza semantica più intelligente nell’indicizzazione dei contenuti, che tiene conto di correlazioni, sentiment , geolocalizzazione; disporrà di interfacce flessibili; sarà sviluppata per ogni tipo di dispositivo.
Ma il passo più innovativo Etalia sembra farlo nel modello di business (nel quale pare ci abbia abbia messo lo zampino anche il leggendario Elserino Piol) che prevede remunerazione per tutta la catena del valore, dall’editore originale di un contenuto all’utente finale che lo ridistribuisce attraverso il proprio “Pincopallo Daily News”, passando ovviamente per Etalia. Strategia win-win.
Come si spiega in cartella stampa e conferenza, il mondo editoriale, almeno in parte, è stato coinvolto ampiamente nelle fasi di sviluppo di questo progetto affinchè si arrivasse a un prodotto in cui i grandi publisher non guardino alla piattaforma come a un nemico, ma piuttosto a un partner, capace di distribuire i suoi contenuti laddove non è mai arrivato (giovani, nativi digitali) o non arriverà mai più (utenti professionali iperconnessi) se non per via mediata.
La remunerazione per tutti arriva fondamentalmente attraverso revenue share sugli introiti pubblicitari, grazie a una collocazione pubblicitaria molto più penetrante, capace di coprire tutta la coda lunga.
Il servizio sarà gratuito: gli utenti pagheranno solo eventuali contenuti premium, per esempio notizie di quotidiani a pagamento, sui quali ovviamente il revenue share è spartito tra Etalia e publisher.
Il mercato italiano potenziale calcolato dalla società si aggira tra gli 8.4 milioni utenti unici (coloro che utilizzano quotidianamente almeno un servizio di web news) e i 16 milioni di utilizzatori internet che potrebbero trovare utile un servizio come Etalia.
Finita la conferenza, qualche dubbio è rimasto (ad esempio sulle percentuali del revenue sharing molto spostate a favore degli editori), ma è ovvio che il vero banco di prova sarà il go-live della piattaforma e la risposta degli utenti italiani.
Sul versante dell’editoria professionale, Etalia sembra muoversi bene: il 25 aprile, in piena campagna marketing, saranno al Festival del giornalismo di Perugia: alla qualità e alle buone relazioni giustamente ci tengono.
www.etalia.net
© RIPRODUZIONE RISERVATA