“Con questo risultato raggiungiamo un obiettivo importante non soltanto per la piattaforma, che si attesta come la prima in Italia in termini di capitali raccolti, ma anche per tutte le aziende che si sono affidate a noi e agli investitori che in questi due anni hanno creduto nell’equity crowdfunding.In questo modo, lanciamo un messaggio importante alle tante startup e PMI presenti in Italia, dimostrando come l’equity crowdfunding possa essere una nuova opportunità di sviluppo e raccolta di capitali per tante realtà italiane”. Così Dario Giudici, CEO di Mamacrowd commenta in una nota stampa (a breve una sua intervista) l’importante milestone raggiunta dalla piattaforma di equity crowdfunding attiva dal 2016 e parte del network SiamoSoci. 10 milioni di euro è la cifra raccolta dalla sua nascita ad oggi da Mamacrowd, prima piattaforma italiana di equity crowdfunding a raggiungere questo obiettivo economico, ma certamente incalzata (nel senso positivo del termine) da altre piattaforme, come Crowdfundme, Starsup, 200 Crowd che sono solo alcune delle più performanti tra quelle italiane (ne avevamo parlato qui). Il pregio di tutte, al di là delle classifiche, è quello di aver lavorato tanto e di lavorare sempre per portare la cultura dell’investimento ‘tra la folla’, dando così l’opportunità a molte startup di trovare risorse necessarie per andare avanti e a tante persone l’occasione per forme alternative d’investimento, che costituiscono un potenziale vantaggio per il proprio portafoglio ma anche per la comunità. L’equity crowdfunding ha un ‘positive social impact’. La crescita del crowdfunding nel nostro Paese è un trend sostenuto dai dati: nonostante non abbia ancora raggiunto le cifre di altri contesti, l’aumento del ricorso a questa forma di investimento e l’aumento delle campagne di successo, molte delle quali riescono ad andare in overfunding in brevissimo tempo, in un certo senso tiene in piedi gli investimenti in startup, come avevamo scritto qui. Secondo i calcoli di CrowdFundingBuzz (portale dedicato alle notizie sul crowdfunding) l’equity crowdfunding italiano ha raggiunto una raccolta nel solo mese di maggio 2018 pari a tutto il 2017. Non solo quindi il settore gode di buona salute, possiamo dire che è in fase boom. La qualità delle startup che stiamo vedendo sui portali non è un fattore secondario: le piattaforme hanno ottimizzato i propri sistemi di selezione, i progetti d’impresa spaziano dal digitale al biotech, dal b2c al b2b, e questo è molto importante per poter aprire sempre di più il mercato dell’equity crowdfunding a più persone possibile. Inoltre, gioca oggi la sua importanza anche il track record di cui diverse piattaforme oramai cominciano a godere e che garantisce riconoscibilità, autorevolezza, fiducia. Ciò che un investitore, soprattutto quello non professionale, cerca per impegnare i propri soldi. Essendo l’investimento in startup per sua natura ad alto potenziale, ma anche alto rischio, la fiducia nella piattaforma è fondamentale e funzionale alla sua crescita. Tornando a Mamacrowd, i suoi numeri parlano: ad oggi sono stati 2.700 gli investimenti e 26 le campagne chiuse con un tasso di successo dell’89%. Delle 6 attualmente aperte, 5 hanno già superato l’obiettivo minimo di raccolta come quella di FidelityHouse. Lanciata il 7 giugno, la campagna del content network numero uno in Italia sviluppata da Horizon Group ha raccolto in sole 4 ore più di 468.000 euro di adesioni, su un minimo di 250.000 euro (188% di overfunding): l’obiettivo massimo è di 650.000. Un altro successo recente è stato quello di DNAPhone, che rivoluziona il controllo qualità della filiera agroalimentare sviluppando piattaforme di analisi innovative connesse a sistemi mobile e servizi cloud. La campagna – ancora in corso – ha raggiunto il massimo richiesto di 650.000 euro, con un 460% di overfunding. Nel corso del 2017 grandi campagne sono state Graphene-XT, Green Energy Storage, Family Nation.
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