Energy Dome chiude round B a 55 milioni di raccolta

Indice degli argomenti

Fino a oggi ha raccolto circa 80 milioni: i più recenti a giugno 2022,  un round da 10 milioni di euro; lo scorso maggio  nuovo round serie B da 40 milioni. Ma la soluzione tecnologica di Energy Dome è davvero interessante e gli investitori a quanto pare non stanno mancando, nemmeno i partner industriali. D’altro canto potrebbe rappresentare un salto tecnologico ed ecologico non da poco: decarbonizzare l’industria energetica. Ricordiamolo, la scaleup Energy Dome  ha messo a punto la CO2 Battery, una innovativa soluzione di accumulo di energia a lunga durata e su larga scala, in cui il processo di stoccaggio utilizza la CO2 come fluido di lavoro in un ciclo chiuso, permettendo un accumulo di energia rinnovabile con durata da quattro a ventiquattro ore per poi dispacciarla in rete quando necessario. Così lo aveva descritto Claudio Spadacini, fondatore e CEO di Energy Dome, in una nota: “Immaginate un sistema in grado di immagazzinare energia rinnovabile con il 75% di RTE e un costo che è la metà di quello del litio. Un sistema che non si degrada nell’arco di 30 anni e che è fatto solo di acciaio, acqua e CO2. Ora immaginate che questo sistema sia costituito da componenti esistenti e ben noti, che qualsiasi operatore di centrale elettrica è in grado di mantenere e far funzionare, e che questi componenti siano distribuiti su scala GWh a livello globale senza colli di bottiglia nella catena di fornitura o vincoli specifici del sito. Se vi piace questa idea, smettete di immaginare. Perché questa è la realtà, la tecnologia è già pronta. La nostra CO2 Battery è pronta per il mercato e, dopo aver chiuso il round di Serie B, siamo pronti a garantirne le prestazioni a qualsiasi cliente che voglia davvero liberarsi dei combustibili fossili e sostituirli con energie rinnovabili dispacciabili.”

Il round serie B

La prima tranche del round di Serie B, pari a 40 milioni di euro, si è chiusa nell’aprile 2023 ed è stata co-gestita da Eni Next, il ramo di corporate venture capital di Eni, e da Neva SGR, il ramo di venture capital di Intesa Sanpaolo. Tra gli altri investitori che hanno partecipato al primo round figurano Japan Energy Fund, Sustainable Impact Capital di Barclays, CDP Venture Capital, 360 Capital, Novum Capital Partners, Gruppo Brixia ed Elemental Excelerator. I nuovi investitori della seconda tranche del round di Serie B da 15 milioni includono: – Innovation Development Oman Investments, il braccio di venture capital di Oman Investment Authority, il fondo sovrano del Sultanato dell’Oman; – Vopak Ventures, il ramo di corporate venture capital di Royal Vopak, azienda leader mondiale nel settore dello stoccaggio di serbatoi; e – investitori rappresentati da Sagana, una società di consulenza per gli investimenti a impatto focalizzata sulla salute umana e planetaria. Anche gli investitori esistenti 360 Capital e CDP Venture Capital hanno investito nella seconda tranche del round. In particolare, per CDP Venture Capital, questa operazione inaugura l’operatività del nuovo Green Transition Fund, che utilizza le risorse stanziate dall’UE attraverso l’iniziativa NextGeneration EU con l’obiettivo di stimolare la crescita di un ecosistema di innovazione nei settori della transizione verde. Il finanziamento aggiuntivo consentirà a Energy Dome di entrare in piena modalità di scalabilità commerciale su base globale, alimentando ulteriormente la crescita di Energy Dome, che sta portando avanti una pipeline di progetti di oltre nove GWh per utility, produttori di energia indipendenti e aziende in cinque continenti. Il capitale sarà utilizzato anche per completare il progetto di Energy Dome da 20 MW e 200 MWh CO2 Battery in fase di sviluppo, che l’azienda prevede di rendere operativo entro la fine del 2024.

La rivoluzione Energy Dome

La soluzione di Energy Dome è una fortissima spinta per le rinnovabili perché permette di eliminare quello che è considerato il loro principale problema, ovvero l’intermittenza. Grazie alla CO2 Battery si decarbonizza l’elettricità e rende l’energia solare ed eolica dispacciabile 24 ore su 24, 7 giorni su 7. La CO2 Battery, infatti, è un sistema di accumulo di energia a lunga durata che sfrutta la stessa CO2 o biossido di carbonio consentono al sistema di immagazzinare energia in modo efficiente ed economico, con un ingombro modulare e indipendente dal sito. Le CO2 Batteries utilizzano componenti facilmente reperibili, provenienti da catene di fornitura esistenti e affidabili, offrendo un percorso scalabile per immagazzinare quantità massicce di energia rinnovabile intermittente e accelerare la transizione energetica.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Iscriviti alla newsletter