Tra caro-bolletta e superbonus, in Italia l’edilizia residenziale guarda con crescente interesse all’installazione di impianti fotovoltaici, il numero delle installazioni è cresciuto molto negli ultimi due anni e le previsioni per il 2022 sono di toccare e forse superare il GW di potenza installata. E il resto d’Europa, non è da meno, lo dice l’EU Market Outlook for Solar Power 2021-2025, il rapporto con cui l’associazione SolarPower Europe fornisce una fotografia dell’andamento del comparto. Il Vecchio Continente vanta nel 2021 un nuovo record: 25,9 GW di nuova capacità fotovoltaica connessa alla rete; un aumento del 34% rispetto ai 19,3 GW installati nel 2020, che rende l’anno in esame il migliore della storia solare UE. Molto lontani ancora da quell’obiettivo europeo stabilito dal Fit for 55 , il piano dell’UE su clima ed energia orientato ai target di decarbonizzazione, che ha indicazione per una necessità di 660 GW di fotovoltaico entro il 2030. In un contesto di questo tipo, soluzioni che semplificano l’adozione di impianti per il fotovoltaico, come Otovo, possono giocare tutte le loro carte senza trovare grandi barriere, se non la concorrenza. Otovo utilizza una tecnologia proprietaria per analizzare il potenziale di qualsiasi casa e individua il miglior prezzo e installatore per i clienti sulla base di un processo di offerta automatica tra gli installatori disponibili. L’azienda vanta più di 12.000 clienti e prevede di aggiungerne 10.000 nel 2022. Otovo è quotata all’Euronext Growth Exchange di Oslo, con una capitalizzazione di mercato di circa 200 milioni di euro.Recentemente, ha raccolto nuovi fondi per 30 milioni di euro per accelerare l’ingresso in sei nuovi mercati entro i prossimi 12 mesi e per rafforzare il proprio posizionamento a livello continentale. Attualmente Otovo è presente in sette nazioni: Francia, Germania, Italia, Norvegia, Polonia, Spagna e Svezia. “Siamo sempre più fiduciosi nella nostra capacità di lanciarci in nuovi mercati. In 12 mesi abbiamo avviato le attività in Polonia, Italia e Germania. Adesso siamo presenti in sette nazioni e abbiamo altri sei-otto mercati interessanti nel mirino per il prossimo anno, anno e mezzo, a cominciare da Regno Unito, Portogallo e Austria, in cui contiamo di diventare presto operativi” dichiara Andreas Thorsheim, amministratore delegato di Otovo. “I nostri concorrenti sono in genere società che operano in un solo mercato. Siamo probabilmente l’operatore in più rapida crescita e miriamo a essere i primi ad avere una presenza continentale e paneuropea completa. L’idea è che i nuovi mercati ci consentiranno di crescere ancora più velocemente, ottenere maggiori vantaggi in termini di volume, dar vita a partnership strategiche, ridurre il costo del capitale per la nostra attività di abbonamento e concludere accordi interessanti per le attrezzature degli impianti” aggiunge Thorsheim. La raccolta fondi ha riscontrato un forte interesse da parte degli investitori esistenti, dal momento che Axel Johnson AB (principale investitore nel solare nei paesi nordici e maggiore azionista di Otovo, con una partecipazione del 20,06%), Obos BBL (3,49%) e Nysnø Klimainvesteringer AS (fondo di investimento per il clima norvegese, con una proprietà del 7,39%) l’hanno approvata, ciascuno secondo la propria quota proporzionale.
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