Non basta celebrare le donne, bisogna sostenerle nel loro percorso di crescita verso l’indipendenza, e la realizzazione professionale e personale. E’ con questa missione che EIT Health organizzerà nel 2021 il Women Entrepreneurship Bootcamp con l’obiettivo di aiutare le start-up in ambito medico-sanitario, dirette o co-gestite da donne, a entrare in contatto con il network di mentori e investitori. Il programma di sette settimane prevede formazione intensiva, mentoring e opportunità di matchmaking a Galway, Coimbra, Barcellona e Londra. Gli organizzatori sono particolarmente interessati alle start-up gestite, co-fondate da donne o con almeno un membro femminile nel management team di livello senior. La call è aperta e le iscrizioni sono aperte fino al 16 marzo.
Anche il settore sanitario è putroppo tra quelli in cui la donna ancora non è riuscita a espriemere il proprio potenziale, secondo i dati dell’UNESCO, solo il 33% dei ricercatori sono donne. Inoltre, nonostante il 70% degli operatori socio-sanitari siano donne, percepiscono una retribuzione dell’11% inferiore a quella dei loro colleghi maschi. I persistenti stereotipi di genere, la gravidanza e la maternità potrebbero essere determinanti del dissuadere le donne a intraprendere una carriera nel campo dell’innovazione, anche nel settore sanitario.
Attraverso programmi come il Women Entrepreneuership Bootcamp di EIT Health, che promuove la diversità di genere e migliora la partecipazione delle donne, è possibile invertire questa tendenza. Con tale iniziativa, EIT Health ribadisce il proprio impegno a sostegno delle donne e della diversità di genere nel campo dell’innovazione del settore healthcare.
Chi può candidarsi?
EIT Health cerca team impegnati, motivati e ambiziosi con una start-up in forte crescita che sia:
- Già in grado di generare entrate e attivamente alla ricerca di capitale di crescita da €500K a €5M
- Guidata da donne o co-fondata, con una donna nel team di gestione del C-suite; i co-fondatori uomini sono fortemente incoraggiati a partecipare
- Focalizzati su qualsiasi tecnologia medica.
C’è una commissione di €200 se si viene accettati nel programma; e una success fee del 5% dei fondi raccolti su round superiori a €500K, con un contributo massimo di €50K. “Anche se ci sono importanti esempi di donne attive nel campo dell’innovazione, il quadro globale è ancora piuttosto sconfortante. Alcuni potrebbero chiedersi se le azioni mirate all’empowerment femminile siano necessarie o se la questione della disparità di genere nel mondo della scienza sia stata già archiviata. Per noi, che lavoriamo da sempre nel settore dell’innovazione, è evidente che le donne siano ancora sottorappresentate ed è ovvio che si debba fare di più per sostenere le ragazze e le donne attive nel mondo dell’innovazione. Per esempio, se analizziamo l’universo delle start-up nel settore sanitario, si noterà immediatamente che solo una piccola percentuale dei candidati che partecipano ai programmi di accelerazione di EIT Health sono donne” – ha affermato Mónika Tóth, EIT Health RIS Programme Manager, EIT Health InnoStars. “L’innovazione non conosce genere. Dietro ogni soluzione che può rivoluzionare la diagnostica del cancro o migliorare il trattamento dei pazienti, ci sono ovviamente team multi-genere. Ciononostante, vorrei incoraggiare le donne a provare a candidarsi e a farsi avanti con le loro idee che potrebbero aiutare le persone a vivere una vita più longeva e più sana” – ha aggiunto. “Abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per far sì che le donne proseguano la propria carriera nel campo delle innovazioni sanitarie. Le iniziative di empowerment femminile sono assolutamente necessarie, perché purtroppo i dati sull’occupazione femminile e sulla percentuale di donne in posizioni apicali in azienda ci dimostrano che tanto ancora deve essere fatto. È fondamentale eliminare gli stereotipi, riconoscere il contributo delle donne nella scienza e invitare altre leader a trasformare le loro idee in progetti d’impatto”, ha dichiarato Fiammetta Pantò, EIT Health Hub Coordinator presso il Consorzio Arca e Responsabile Assistenza Startup dell’Incubatore dell’Università degli Studi di Palermo. “Sebbene le donne costituiscano più della metà della popolazione europea, solo il 34,4% ha un lavoro autonomo e il 30% sono imprenditrici di start-up. Vorremmo incoraggiare le donne con grandi idee a realizzare il loro sogno e aiutarle a costruire una start-up di successo in ambito healthcare. Insieme, potremmo fare la differenza e cambiare l’attuale situazione che vede le donne sottorappresentate nel campo dell’innovazione sanitaria” – concludeMonika Toth.
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