EIT Digital ha pubblicano un documento intitolato “European Digital Infrastructure and Data Sovereignty“ in cui analizza lo stato della politica digitale europea con particolare riferimento all’importanza della gestione dei dati. Il tema è assai rilevante sia nell’ambito del momento contingente, si pensi per esempio ai sistemi di tracciamento anti Covid-19, sia nel lungo termine considerando che oggi la maggior parte dei servizi digitali sono forniti da aziende che non sono europee. Le recenti discussioni sull’accesso alla tecnologia 5G e sulle applicazioni di contact tracing per il Covid-19 evidenziano la necessità che l’Europea rafforzi la propria sovranità digitale, ponendo in essere un maggiore controllo delle infrastrutture digitali e politiche di gestione dei dati ancor più rispettose dei diritti dei cittadini europei, spiega una nota diffusa dalla organizzazione che si occupa dell’innovazione digitale in Europa e di cui su Startupbusiness abbiamo scritto ampiamente (qui una selezione di articoli) . Nello studio appena pubblicato, EIT Digital analizza diversi scenari per lo sviluppo della politica digitale. Lo studio fornisce una panoramica delle motivazioni politiche, delle tendenze, degli strumenti e dei ruoli dei vari attori nel definire la percezione e le prospettive della sovranità digitale europea. “Ciò che diventa chiaro è che abbiamo bisogno di un’azione coordinata tra i responsabili delle politiche a livello europeo e nazionale e i responsabili delle imprese e dell’industria per creare una realtà digitale europea sovrana. La chiave è rappresentata da politiche che promuovano l’innovazione e rispettino i valori e i diritti europei, creando al contempo pari opportunità economiche per tutti gli attori”, afferma – sempre secondo quanto riportato dalla nota – l’amministratore delegato di EIT Digital, Willem Jonker. EIT Digital ha collaborato con il Digital Enlightenment Forum per la realizzazione del report. Lo studio sostiene lo sviluppo di politiche che mirino a rafforzare la sovranità europea nelle infrastrutture digitali e nella gestione dei dati. Il controllo delle infrastrutture digitali e la regolamentazione dei dati sono complementari e possono essere combinati in vari modi, che portano a diversi scenari. Il rapporto presenta alle autorità di regolamentazione un quadro di scelte politiche, basato su quattro scenari che combinano approcci che vanno da un controllo soft delle infrastrutture, a uno più rigido, con una protezione dei dati debole o forte. Questi scenari sono valutati in relazione al loro impatto sugli obiettivi politici: crescita, equità, potenziale di innovazione, fiducia dei cittadini e competizione ad armi pari. La valutazione d’impatto serve da guida di alto livello per lo sviluppo concreto delle policy e come tale fornisce un importante strumento per lo sviluppo di infrastrutture digitali e strumenti di politica dei dati dal punto di vista della sovranità digitale europea. L’approccio su cui si basa il documento è quello della relazione tra i maker, ovvero coloro che sviluppano le tecnologie e gli shaper, coloro che sono chiamati a definire le regole affinché le innovazioni possano essere utilizzate al meglio nel contesto europeo, uno scenario che Jonker aveva già anticipato a settembre dello scorso anno in occasione dell’annuale evento di EIT Digital come scrivemmo qui.
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