“Stiamo diventando sempre più indipendenti, siamo una società privata, no profit, basata in Belgio e il nostro contratto pluriennale con la Commissione europea è giunto al termine, continueremo ad avere un contratto di collaborazione ma il nostro business è sempre più nei servizi e negli investimenti in startup – dice a Startupbusiness Federico Menna, CEO di EIT Digital – Inoltre partecipiamo a molti bandi europei sia direttamente sia fornendo consulenza a terzi che desiderano parteciparvi visto che abbiamo sviluppato significative competenze in merito”.
Recentemente EIT Digital ha annunciato la nuova edizione del campionato per le scaleup sponsorizzata da GEA Digital e il progetto Unite per avvicinare il mondo deeptech con quello della sanità, altre attività riguardano la formazione ai funzionari europei sui temi legati all’innovazione digitale e non solo, l’avvio di partnership con attori privati e pubblici di vari settori e l’espansione della presenza territoriale in Europa: “abbiamo aperto l’ufficio di Bolzano presso il NOI Park, che affianca quelli già operativi in Italia di Trento e Milano, e stiamo lavorando per espandere al sud del Paese puntando su Bari, dove il Politecnico è diventato nostro partner ad agosto 2024, e Cagliari, mentre in Europa abbiamo avviato le operazioni in Grecia ad Atene e Salonicco, e poi a Cluj-Napoca in Romania e stiamo al momento lavorando su Kosice in Slovacchia e a Riga in Lettonia, più altre come per esempio l’Irlanda“.
EIT Digital ha fino a oggi investito in 396 startup che hanno un valore complessivo totale di circa 400 milioni di euro: “sono tutte startup in fase early stage e mediamente la nostra quota è del 10%, possiamo quindi calcolare il valore dell’investimento complessivo in circa 40 milioni di euro, per il 2025 abbiamo in programma due potenziali exit e naturalmente investiamo in startup che riteniamo interessanti di tutta Europa sia tra quelle che hanno partecipato ai nostri programmi di venture, sia a quelle che invece arrivano da processi di sviluppo indipendenti”.
L’European Institute of Technology, che ha la sua sede principale a Budapest, è composto da diverse entità che si occupano di vari settori, ci sono per esempio EIT Manufacturing, EIT Health, EIT Urban Mobility, EIT Food e altri, ognuna opera come realtà indipendente ed è partita con il contratto pluriennale con la Commissione europea e a seconda dell’anno in cui sono state fondate devono poi evolvere come, appunto è il caso di EIT Digital che dal 2025 termina il suo contratto quadro strutturale con la Commissione europea: “abbiamo un piano di sviluppo molto solido, ho assunto l’incarico di CEO due anni fa quando le persone che lavoravano per EIT Digital erano la metà di quelle che vi lavorano oggi che sono circa 90, di cui 15 in Italia, è stata una crescita che abbiamo fatto con risorse nostre e attività sul mercato, nel 2023 abbiamo fatturato 36 milioni di euro, il 2024 lo chiuderemo con una crescita leggermente superiore e puntiamo a raggiungere i 50 milioni di euro di fatturato nel 2025“.
Queste previsioni sono forti anche del fatto che, solo in Italia, EIT Digital ha vinto il tender innovazione delle Ferrovie dello Stato e il bando della Regione Lombardia per fare training sull’IA generativa agli insegnanti delle scuole, gestisce inoltre master school con cinque università italiane: Politecnici di Milano, Torino e Bari, Università di Trento e Università di Bologna e ha un accordo di scambio di deal flow di startup con Invitalia.
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