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L’annuale evento di EIT Digital si è tenuto, come tradizione, nello spazio EGG di Bruxelles, si tratta della prima edizione sotto la guida del nuovo CEO Federico Menna il quale apre i lavori sottolineando come l’organizzazione, finanziata dalla Commissione Europea, sia una vera e propria rete con 21 uffici in Europa, una sede a San Francisco, oltre 350 organizzazioni tra corporate e startup che fanno parte del network. “Il nostro obiettivo è contribuire a creare una solida cultura dell’innovazione, del digitale, dell’imprenditorialità. Lavoriamo a tutto campo: dallo studente fino all’unicorno, facciamo formazione e aiutiamo gli imprenditori a crescere”. Menna riprende anche il pilastro dell’approccio maker and shaper che fu lanciato dal precedente CEO nel 2019 (qui il reportage ) : “Lavoriamo su sostenibilità e rispetto dei diritti umani, l’idea è quella di dare una linea che consenta di trovare il giusto equilibrio tra l’evoluzione tecnologica e l’impatto che ha su tutti noi, abbiamo sostenuto questa posizione anche recentemente in occasione della presentazione del report ‘The EU-US tech relationship in a changing global economic order’ che contiene una serie di informazioni e riflessioni utili a enfatizzare come la relazione tra Europa e Stati Uniti sia fondamentale soprattutto in un momento storico come questo dove vi sono differenze nelle visioni geopolitiche”. Menna aggiunge che è necessario continuare a lavorare per creare un ecosistema startup europeo maggiormente omogeneo: “siamo ancora lontani da avere una vera uniformità ma la consapevolezza che per potere essere competitivi a livello globale serve maggiore integrazione è sempre più pressante, anche questo tema è emerso quando abbiamo presentato il report a San Francisco”.
Semiconduttori e intelligenza artificiale
L’evento si è poi snodato con una serie di incontri dedicati ai temi più sensibili nel panorama tech attuale. Si è parlato dell’importanza dell’industria dei semiconduttori e del ruolo che ha negli attuali equilibri geopolitici che ha visto Aude Jalabert, head of Brussels office di Infineon Technologie, Riccardo Masucci, director of security and technology policy di Intel, Samira Nika, programme manager per le tecnologie quantistiche e l’elettronica dell’EIC e Isabel Obieta, programme manager per la responsible electronics sempre di EIC concordare sulla necessita di adottare un approccio strategico al fine di assicurare la fornitura di chip in Europa evitando di incorrere nei rischi geopolitici che si stanno prefigurando, il tutto associato alla necessità di continuare a investire nella ricerca dei chip quantistici e a quella di stringere partnership sempre più solide tra i fornitori perché la supply chain di questa industria è oggi globale. Il tema dell’intelligenza artificiale è altrettanto di attualità con l’imminente voto del parlamento e del consiglio europeo sul cosiddetto AI Act. Qui il dibattito è stato animato da Eva Maydell, membro del Parlamento europeo che si occupa del tema, da Gabriele Mazzini che è team leader del progetto Artificial Intelligence Act per la Commissione Europea il quale ha detto a Startupbusiness come gli aspetti più delicati del processo riguardano i dati biometrici e l’equilibrio tra la necessità di costruire una normativa efficace a tutela delle persone e quella di consentire un continuo sviluppo delle tecnologie e quindi dell’innovazione: “Commissione europea, Parlamento e Consiglio hanno tutti un ruolo decisionale e l’equilibrio tra i tre è quello che dovrà portare a un testo il più possibile efficace, è un processo normale questo, le istituzioni europee funzionano in questo modo e quindi anche nel caso dell’Artificial Intelligence Act si procede, ovviamente, in questo modo”. Tra i relatori di questo panel anche Thomas Neubert che è il fondatore di Transatlantic AI Exchange, iniziativa che mira ad avvicinare Stati Uniti ed Europa sul fronte della intelligenza artificiale non solo generativa ma anche emozionale che è quella capace di interpretare le emozioni umane e che inizia a essere applicata in contesti come l’healthcare, il marketing, l’automotive. Cosa che fa la startup A-Dapt di cui Claudio Piovesana è co-fondatore e CEO: “abbiamo sede in Inghilterra e a Parigi – dice – e già siamo operativi sul mercato, per esempio la nostra tecnologia è usata per migliorare l’attitudine delle persone o anche per diventare maggiormente efficaci nel parlare in pubblico”. Maydell mette invece in luce la necessità di indicare quando il contenuto è generato da AI e sottolinea che è opportuno applicare restrizioni differenziate a seconda del contesto: “se è un video fake di un politico che fa una dichiarazione è fondamentale che tale contenuto sia riconoscibile come falso, se invece è un video fake che però è un effetto speciale all’interno di un film il fatto che sia indicato come fake è assolutamente irrilevante”, la medesima tecnologia quindi può avere effetti totalmente diversi e il compito della norma è individuare le circostanze che vanno regolamentate senza diventare eccessivamente restrittiva, “l’approccio dei regolatori va indirizzato, dobbiamo dare forza al potenziale ma evitare i rischi della disinformazione e dobbiamo farlo portando maggiore trasparenza in termini di requisiti dell’informazione stessa, dobbiamo introdurre regole per i foundation model certamente ma è fondamentale avere un approccio che è targettizzato, che tiene in considerazione il contesto”. “L’AI Act – aggiunge Mazzini – è la prima legislazione al mondo sull’intelligenza artificiale, ma non sarà certamente l’unica”. Abbiamo già visto come altre zone del mondo in passato hanno fatto riferimento al lavoro legislativo europeo per adottare pratiche efficaci, si veda il caso del GDPR, per esempio e non è escluso che possa accadere anche con l’AI. Tra gli altri temi affrontati durante il giorno e mezzo di evento ci sono stati lo spacetech con anche la partecipazione di Eugenia Forte che è project director di Takeoff Accelerator a Torino che fa capo a Plug and Play , Marco Brancati, chief technical e innovation officer di Telespazio, Leopold Summerer, head of advanced concepts team dell’European Space Agency che ha mostrato l’andamento degli investimenti pubblici nel settore spaziale nel 2022 che hanno toccato quota 99 miliardi di euro con una crescita del 9% rispetto all’anno precedente anche se la voce principale di spesa è sempre quella legata alla difesa, l’Europa ha contribuito con 14 miliardi di euro, in crescita del 3% e rappresenta il 14% del totale che vede guidare gli USA con il 60%, poi Cina con l’11%, Giappone con il 5%, Russia con il 3%, India con il 2% e il resto del mondo con il 5% anche se, sottolinea Summerer, i budget di Cina e Russia sono stimati perché non si hanno dati precisi.
La EIT Digital Challenge
Altri temi sono stati l’industria 5.0, l’imprenditorialità femminile, cybersecurity, deep tech, talenti digitali, fundraising e naturalmente di startup e scaleup comprese quelle che hanno partecipato alla EIT Digital Challenge 2023 che hanno presentato i loro pitch: la britannica Abtrace nell’healthcare, la francese Arenametrix che opera nel settore degli eventi d’arte e sportivi, l’italiana BizAway nel traveltech , la ceca Born Digital con un Saas per il customer care basato su AI, la finlandese Buddy Healthcare, la svedese Corsmed con digital twin applicati all’healtcare, sempre dalla Svezia anche Ekkono impegnata sul fronte del machine learning, l’israeliana Fermata con soluzioni AI per individuare malattie, Healthplus.ai dai Paesi Bassi per la riduzione delle infezioni post-operatorie, la finlandese Iconicchian per l’automazione dell’adeguamento normativo, l’estone LaavaTech per la riduzione del consumo energetico nel farming, OutThink dal Regno Unito con una soluzione per l’ human risk management, la croata Orqa che produce componenti chiave per i droni, la spagnola Plexigrid che propone un nuovo modello di reti elettriche, la polacca ReSpo.Vision con innovazione sportech, SkillLab dai Paesi Bassi con una piattaforma per la gestione della carriera professionale, Threedy dalla Germania con una soluzione per realizzare app 3D scalabili, la britannica Tru.ID con un sistema per rendere sicuro l’accesso ai terminali mobili, la francese Vizcab con una piattaforma per la riduzione delle emissioni. Delle 19 startup che hanno presentato 10 sono state premiate a vario titolo a partire da Ekkono che ha vinto il premio speciale di IndraVentures che fa capo alla società spagnola Indra attiva nel mondo dei trasporti e della logistica in Europa, in particolare Spagna e Italia e in Sud America. Gli altri vincitori, tutti premiati da EIT Digital rappresentata da Diva Tommei, chief innovation e education e da Massimo Banzi, co-fondatore, chairman e CTO di Arduino, sono Born Digital, Buddy Healthcare, Fermata, Healthplus.ai, Iconicchain, Plexigrid, SkillLab, Threedy, Tru.ID e Vizcab. Presenti all’evento anche numerosi investitori da tutta Europa tra cui Karma.vc, Verve Ventures, ViPartners, Moonstone , Smartfin, Forestay, Mig Capital, Orange Ventures, Capricorn Partners, Expon Capital, Spex Capital.
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