Si chiamano EIT Awards e sono i premi dell’European Institute of Technology quest’anno saranno assegnati in occasione dell’EIT Innovation Forum che si terrà a Budapest il giorno 4 ottobre 2018. Il premio si divide in quattro categorie: Awards Change per i migliori studenti dei programmi di formazione di EIT, Awards Venture per i migliori progetti di startup, Awards Innovator per i progetti con il maggiore impatto e Awards Woman per le migliori donne innovatrici e imprenditrici. Tra le nomination di quest’anno ci sono anche cinque italiani, la compagine nazionale più numerosa, e tra loro c’è Lanfranco Marasso che è l’unico tra gli italiani per la categoria Innovator ed è stato scelto per la soluzione che ha sviluppato con il suo team all’interno del gruppo Engineering e con il supporto di Fiware e EIT Digital per rendere più semplice, efficace, pervasivo lo sviluppo di applicazioni digitali per le smart city. Abbiamo parlato con lui. “Stiamo facendo un roadshow per presentare il nostro prodotto che si chiama City Enabler ed è frutto del gruppo di lavoro che guido e che si chiama Cedus (sigla che sta per City enabler for digital urban services, ndr), ora siamo in Norvegia ma siamo stati a Helsinki, Bruxelles e poi andremo a Parigi e quindi a Milano ospiti del Cefriel (che ospita anche il satellite milanese di EIT Digital, ndr)”. Il lavoro di Marasso è quello di sviluppare una piattaforma aperta capace di acquisire i dati da diverse fonti all’interno di un contesto urbano: comune, azienda dei trasporti, aziende di vehicle sharing, aziende per la raccolta dei rifiuti, aziende che gestiscono i parcheggi, aziende di distribuzione dell’energia, aziende di telecomunicazione, e di proporle in modo organico e integrato ai cittadini utilizzando una interfaccia basata sulle mappe. “Sono felicissimo per la nomination, onestamente non me l’aspettavo ma sono anche certo della bontà del nostro sistema che si basa su standard aperti e tecnologie open source e lavora sui dati che provengono a livello urbano delle città da diversi fornitori che già hanno tutti applicazioni mobili e tutti pubblicano info sui loro siti web. Mi sono ispirato inizialmente a una iniziativa simile che ho visto qualche anno fa nella città statunitense di Portland e da li abbiamo sviluppato City Enabler basandoci sulla cartografia e arrivando fino al dettaglio del singolo indirizzo e proponendo informazioni altrettanto dettagliate. In pratica facciamo parlare tutti i diversi silos informatici che oggi sono separati, non dobbiamo essere invasivi verso i fornitori di dati e non vogliamo essere esclusivi ma trasversali e raccogliere i dati, armonizzali e federali e quindi esporli sia agli utenti sia a chiunque altro desideri sviluppare ulteriori e nuovi servizi facendo leva proprio sulle potenzialità della integrazione”. L’idea di Marasso e del suo team parte dal concetto che già oggi tutti noi siamo abituati a consultare le mappe online per conoscere un percorso o informazioni dettagliate s proposito di quanto si trova attorno a noi ma spesso poi abbiamo bisogno di aprire altre app per sapere dove parcheggiare o dove trovare un veicolo in condivisione, oppure per conoscere l’orario di un bus o di un treno, o per sapere in che giorno viene ritirata la spazzatura nelle sue diverse differenziazioni , ecco con City Enabler tutte queste informazioni sono a portata di mano e soprattutto sono integrate in modo che l’utente possa conoscere la soluzione migliore possibile in ogni momento. “Siamo pieni zeppi di dati ma spesso non si parlano tra loro e unirli senza togliere nulla a chi i dati li produce e li possiede e senza usare informazioni che non sono già pubbliche significa disporre di un sistema che risulta essere vincente per tutti: per i fornitori di dati così come per gli utenti”. Sono già state fatte le prime sperimentazioni in diverse città conferma Marasso: “a Trento per l’integrazione delle informazioni relative ai parcheggi, a Helsinki per la gestione di dispositivi wearable per chi soffre di diabete, a Copenaghen per i sensori della qualità dell’aria, ad Anversa per la gestione del traffico soprattutto nell’area dello stadio Anversa Arena che con i suoi 200 eventi l’anno deve essere costantemente monitorata”. Helsinki, Copenaghen e Anversa fanno da capofila a un progetto di ampio respiro che sta lavorando per selezionare le migliori tecnologie e che poi potrà essere esteso anche ad altre città e la proposta del programma Cedus ha caratteristiche che la rendono non solo efficace ma anche indipendente sia in termini di tecnologia, sia a livello industriale: “ciò che sta accadendo è che le città scoprono le potenzialità della nostra soluzione e comprendono come esse possono essere ulteriormente sviluppate per fare cose nuove, insomma l’appetito vien mangiando”. Tutte le componenti della soluzione City Enabler sono open source e royalty free: “noi usiamo queste componenti per realizzare soluzione che poi ricade, nel caso specifico, sotto la responsabilità del Gruppo Engineering per quanto riguarda, per esempio, la gestione delle informazioni in modo corretto a seconda dei desideri e delle esigenze sia dei fornitori di informazioni che degli utenti”. Lanfranco Marasso andrà sul palco degli EIT Award con la maglietta di Genova nel cuore: “Genova è la mia città, a migliorare la vita nelle città dedico ogni giorno del mio lavoro, a Genova dedico questa nomination e il premio qualora la giuria dovesse preferire il nostro progetto”.
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