La nuova versione di Egomnia arriva il 18 novembre, sarà completamente rinnovata e più ricca di funzionalità. Così la piattaforma ideata da Matteo Achilli che ha superato i 200mila iscritti e le 600 aziende utente, si prepara a crescere ulteriormente, a sviluppare nuovi filoni di business e a diventare internazionale.
Il suo ideatore, che il fu Panorama Economy definì come lo Zuckerberg italiano presentandolo come una promessa per il futuro del Paese e dedicandogli la copertina, non si è montato la testa anzi ha continuato a lavorare e oggi si prepara per le nuove sfide e i nuovi progetti che così racconta ai lettori di Startupbusiness.
” Egomnia nasce nel marzo 2011 come social network che si propone di fare incontrare chi domanda e chi offre lavoro.La novità del nostro progetto è che attribuiamo un punteggio ai curriculum degli iscritti, l’idea mi è venuta nell’ultimo anno di liceo quando dovevo, così come i miei compagni, scegliere la università e si guardava molto alla posizione che l’università stessa aveva nelle classifiche – racconta Achilli – Da lì l’idea di fare il ranking con le persone affinché potesse essere utile per le aziende, ma sarebbe stato difficile attribuire punteggio ai curriculum se gestiti nel loro formato più tradizionale, quindi abbiamo cambiato le regole del gioco invitando la gente a compilare il cv online in un form guidato come se fosse il profilo di un social network. In questo modo il sistema immagazzina le variabili e l’algoritmo attribuisce il punteggio considerando non solo il lato accademico ma anche altri aspetti: esperienze professionali, lingue conosciute ecc.
Ho iniziato quindi a chiedere alle software house cosa costasse implementare il sistema per scoprire che le richieste si aggiravano tutti sui 100mila euro, cifra per me impossibile e quindi ho iniziato a chiedere in giro tra amici e parenti per trovare una via alternativa fino a quando ho trovato un ragazzo che ha sviluppato il portale per molti meno soldi, circa 10mila euro perché anche lui credeva nell’iniziativa. Il lavoro è stato fatto e da me pagato quindi a tutt’oggi il 100% della società fa capo a me.
Partiti quindi nel 2011, lo sviluppo è durato un anno, per me all’inizio era come se fosse un gioco non avevo business plan non avevo strategia, io ero uno studente e i pochi soldi di cui disponevo furono investiti nello sviluppo del software senza occuparsi della grafica, della comunicazione, del marketing, ma il sito, tecnologicamente pronto, andava popolato così ho iniziato a mandare mail alle aziende ma nessuno ha risposto, poi mi sono trasferito da Roma a Milano per studiare e ho cambiato strategia andando dagli studenti e li ho ricevuto grande coinvolgimento e quando nel marzo 2012 il sito era pronto tutti loro mi hanno aiutato a farlo conoscere”.
Il lancio del sito avvenne nel momento in cui Facebook si stava quotando in Borsa e l’allora ministro Elsa Fornero (ministro del Lavoro e politiche sociali del governo Monti dal novembre 2011 all’aprile 2013 ndr) stava scrivendo la riforma del lavoro. Questi due elementi hanno fortemente contribuito a catapultare Egomnia sui media in modo piuttosto rapido, cosa che si è tradotta in una impennata di iscrizioni al sito, nei primi 30 giorni la piattaforma registra 15mila iscritti tra coloro che pubblicavano il curriculum e un centinaio di aziende alla ricerca di personale.
“La voce è arrivata ai giornalisti grazie agli studenti e al direttore di ‘Tra i Leoni’, il giornalino degli studenti della Bocconi, che organizzò un evento in cui presentai Egomnia per la prima volta. Fu un successo strepitoso che attirò l’attenzione anche di Antonio Aloisi che in quel momento era rappresentante studenti della Bocconi con anche un blog su Linkiesta. Nella notte tra il 3 e il 4 marzo, un sabato su domenica, Antonio mi mandò una serie di mail che però io non lessi fino al mattino dopo quando il mio programmatore mi chiamò per dirmi che c’erano 5 iscritti al minuto, ciò accadde perché l’articolo di Antonio venne pubblicato non sul suo blog ma direttamente sulla home page de Linkiesta e quello è stato l’inizio dell’esposizione mediatica, l’articolo fu poi ripreso da tutti e ha portato moltissimi giornalisti a contattarmi e da quel momento è iniziata una vera e propria escalation di iscrizioni di studenti e di aziende”.
A seguito di questa attenzione mediatica che ha avuto il suo culmine con la copertina di Panorama anche il business di Egomnia vive un’accelerazione, in quel periodo Achilli inizia a firmare i primi contratti, viene contattato anche dai venture capital.
“Alcuni di loro li ho anche incontrati ma era troppo tardi ormai perché io crescevo troppo rapidamente per i tempi delle proposte che mi facevano, il valore di Egomnia continuava ad aumentare. Quindi dovevo trovare la formula per rendere il progetto sostenibile e sono partito con il coinvolgere soggetti che fino a quel momento pochi avevano portato online: le istituzioni. Ho iniziato a lavorare con enti locali, il primo è stata la Provincia di Milano, con alcuni sindacati, con le principali organizzazioni di cacciatori di teste, in particolare quelle specializzate nei giovani, con le Università e anche con altre organizzazioni, per esempio Egomnia è stata la prima piattaforma online su cui Publitalia ha fatto pubblicità.
Questi sono stati i primi guadagni: vendevo sia software sia servizi e i primi clienti hanno capito subito il valore della proposta di Egomnia e l’esperienza con la Provincia di Milano è stata fondamentale per mostrare quanto fosse efficace”.
Con le prime risorse finanziarie Achilli riesce a implementare una seconda versione di Egomnia (quella attualmente online), ma è già su Egomnia 3.0 che ora si punta.
“La terza versione, totalmente migliorata e aggiornata, esce il 18 novembre ed è del tutto nuova, non sono toppe, è scritta da zero abbiamo investito una cifra elevata abbiamo esteso l’applicazione ai dispositivi mobili, ci hanno lavorato 20 persone.
Egomnia è gratis per tutti attualmente e lo sarà anche nella terza versione e presto integreremo sistemi di pagamento perché tendiamo ad adottare un modello freemium per le aziende.
Stiamo per arrivare a 200mila iscritti e abbiamo superato le 620 aziende, ci sono anche nomi grossi come Bulgari, Calzedonia, Virgin, Bialetti, Ericsson, Mediobanca per citarne solo alcune.
Egomnia ha anche aperto il canale business to business con la vendita di soluzioni per le divisioni risorse umane delle aziende. Stiamo per proporre sul mercato un software focalizzato sulla gestione del personale in modalità 2.0, più leggero e friendly rispetto ai software tradizionali. Lo proporremo soprattutto alle aziende di medie dimensioni perchè si integra con le soluzioni più grandi già presenti nelle organizzazioni e soprattutto introduce il concetto di attenzione al dipendente che avrà autonomia nell’inserire nel sistema le informazioni che preferisce: in questo modo i curriculum tendono a rimanere sempre aggiornati e vi è la possibilità di tracciare la carriera del dipendente, di gestire gli aspetti social sempre dentro l’azienda, c’è l’instant messaging, i gruppi, il job posting, e la possibilità di effettuare talent scouting perché è facile estrapolare le informazioni specifiche dai curriculum, in questo modo si valorizzano sia le competenze aziendali sia le competenze extra curriculari del personale (lingue e altri skill e soft-skill). Questi prodotti business to business sarà commercializzato in modo deciso quando Egomnia 3 arriverà online, al momento lo abbiamo installato presso alcune aziende che stanno facendo da beta tester.
Fino a oggi ho investito su me stesso più di 100mila euro e questi soldi hanno dato lavoro a più di 20 ragazzi compresi molti che lavorano al sud, in particolare in Basilicata, il tutto senza ricorrere, fino a oggi, a investitori e partendo con 10mila euro raccolti da parenti e amici.
Oggi abbiamo oltre 200 mila iscritti e oltre 600 aziende e stiamo per partire anche con una prima campagna marketing.
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