Educazione di qualità, la formazione può passare da una piattaforma 3D

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Uno dei pochi ‘vantaggi’ portati dalla pandemia è stato quello di far scoprire alla scuola italiana la didattica digitale. Come tutti sappiamo la DAD così come si è realizzata nell’emergenza, in modo caotico, destrutturato, senza vere competenze, con ampi bacini di ragazzi non raggiunti per problemi di connessione o di disponibilità di dispositivi, è stato un bagno di sangue. Per molte persone la cattiva esperienza si è tradotta in un rifiuto del digitale tout court, ma per tanti altri è risultato evidente che invece potrebbe essere proprio il digitale la chiave di volta per elevare gli standard di qualità educativa dei ragazzi, per arginare la dispersione scolastica, per democratizzare l’accesso all’istruzione, per modernizzare gli strumenti utilizzati e le conoscenze trasferite.

Secondo il report di Promethean ‘EdTech report 2021: The State of Technology in Education 2020/21 l’80% degli insegnanti nelle scuole inglesi e irlandesi ritiene che l’Edtech sia in grado di migliorare l’apprendimento.

La scuola ha bisogno del digitale e questa considerazione sembra essere stata colta appieno da Geco Expo, la fiera virtuale in 3D sulla sostenibilità, che ha lanciato Geco for School, un supporto agli insegnanti e ai ragazzi delle scuole superiori per conoscere meglio i temi della sostenibilità e del Green Deal europeo.

Che cos’è Geco for School?

Per spiegarlo occorre fare la premessa di spiegare cos’è Geco, azienda nata durante la pandemia che ha realizzato una piattaforma virtuale, in 3D,  che ripropone l’esperienza fieristica in una logica virtuale, sicura ed ecofriendly,  che si pone l’obiettivo di costruire una generazione sempre più informata e preparata sui temi ambientali. La piattaforma è stata ora declinata anche in GECO For School, a supporto dei docenti delle scuole superiori interessati a lavorare con i propri studenti sul tema sostenibilità.

In uno spazio virtuale 3D oltre 10.000 ragazzi potranno intraprendere un percorso studiato per sviluppare competenze e accrescere la conoscenza dei temi del Green New Deal, anche attraverso la gamification. Ogni studente potrà crearsi un avatar personalizzato, confrontarsi via chat con coetanei di tutta Italia e, a marzo, avrà accesso gratuito agli appuntamenti di GECO Expo che ospiterà le aziende della green economy. Queste mostreranno negli stand virtuali i propri prodotti e servizi e ne spiegheranno l’importanza per un futuro più sostenibile. I ragazzi, così come i buyer e i visitatori, avranno anche l’opportunità di ascoltare le conferenze e i workshop in programma, che vedranno avvicendarsi un’ottantina di esperti e best practice.

Complessivamente sarà un viaggio di 2 ore tra stand interattivi, contenuti immersivi, e un percorso di Green Education in formato web series da vivere con il proprio avatar. Gli studenti dovranno inoltre cimentarsi nelle risposte a quiz e domande formative per ottenere i premi messi in palio dai partner di GECO.

“Siamo molto soddisfatti della risposta a questo progetto che coinvolgerà oltre 10mila ragazzi. – afferma Daniele Capogna, fondatore di GECO e CEO di Smart Eventi – Dobbiamo cambiare il modo di fare business e di vivere, e lo si può fare solo insieme: fondamentale l’alleanza tra aziende, famiglie e istituzioni affinché le giovani generazioni siano sensibilizzate al tema della sostenibilità e diventino cittadini responsabili”.

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A che punto è la scuola italiana rispetto al Goal 4 dell’Agenda 2030

Recentemente il nuovo Rapporto Asvis sull’avanzamento dell’Italia e dell’Europa rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030, ci ha segnalato che l’Italia sta regredendo rispetto al Goal 4 – Quality education, che riguarda ‘Assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti’. L’indicatore composito del Goal 4 è migliorato fino al 2016, ma da allora al 2019 la tendenza positiva si arresta e tra il 2019 e il 2020 sono peggiorati quasi tutti gli indicatori considerati: si riduce la quota di persone che ha svolto formazione continua nelle ultime quattro settimane (da 8,1% a 7,2%) e quella di chi ha praticato attività culturali fuori casa (dal 35,1% al 30,8%); al contrario, favorito anche dal periodo di lockdown, aumenta il numero di persone che leggono abitualmente libri e giornali, precisamente l’aumento è di 1,2 punti percentuali, attestandosi così al 39,2%. Gli effetti più gravi della crisi si evidenziano per le competenze degli studenti. Dai test Invalsi effettuati nel 2021 si osserva che tra gli studenti al termine della scuola secondaria di secondo grado il 44,0% di questi non raggiunge il livello minimo in italiano (nel 2019 era pari al 35,0%) e il 51,0% quello in matematica (nel 2019 era pari al 42,0%). In Europa c’è stato un leggero miglioramento sull’avanzamento del Goal 4, ma ciò è dovuto soprattutto ai passi avanti fatti solo da alcuni Paesi, ci sono ampi divari territoriali, evidenziati dalla differenza tra il migliore (Svezia) e il peggiore dei Paesi europei (Romania) pari a 30,5 punti. In generale, sembra evidente una crisi del sistema educativo-formativo in moltissimi Paesi dell’Unione e in Italia in primis, mentre parallelamente cresce il numero di piattaforme digitali per l’apprendimento e la formazione, l’Europa ha sfornato negli ultimi tempi addirittura un unicorno in ambito EdTech, l’austrico GoStudent.  

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