Ecco Eureka!, il fondo per le startup che innovano l’industria e i materiali

Pronto al debutto Eureka! Fund I, il primo fondo della neonata Eureka! Venture SGR che è al momento in attesa di ricevere l’autorizzazione a operare come Società di Gestione del Risparmio da Banca d’Italia, a seguito della quale il nuovo fondo sarà operativo con un obiettivo di raccolta di 50 milioni di euro. Il fondo Eureka! I rientra nel piano delle più recenti iniziative di Cassa depositi e prestiti e Fondo europeo per gli investimenti che proprio grazie all’investimento in Eureka! I hanno raggiunto, ben prima del previsto, l’obiettivo di allocare tutti i 200 milioni di euro previsti dalla piattaforma di investimento ITATech a supporto del trasferimento tecnologico in Italia. Tanto che negli ambienti già si parla di una ITATech II. Questa operazione si inquadra in un pacchetto di iniziative che la CDP ha recentemente annunciato e che – riferisce una nota del 6 dicembre 2019 – vede la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI, parte del gruppo BEI) riaffermare il loro impegno comune nei confronti delle imprese italiane. Il FEI ha firmato un protocollo d’intesa con Fondo Italiano d’Investimento (FII), di cui CDP è da poco divenuto l’azionista di maggioranza, per intensificare la collaborazione esistente nel settore del private equity e del private debt, dedicata alle PMI italiane, in piena coerenza con il Piano Industriale di CDP. Dal 2011 la collaborazione tra FEI e FII ha contribuito ad attivare investimenti per oltre 1,1 miliardi di euro in 22 veicoli di investimento. Inoltre, attraverso la piattaforma di investimento Social Impact Italia, CDP e FEI annunciano che finanzieranno la principale istituzione di finanza etica italiana, Banca Etica, e il primo attore italiano del microcredito, PerMicro. Le due operazioni sono le prime in Italia a utilizzare il Programma capacity building dell’iniziativa UE per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI) della Commissione Europea. L’obiettivo principale è sostenere Banca Etica e PerMicro attraverso l’apertura di nuove filiali, lo sviluppo di strumenti digitali e investimenti in risorse umane, rafforzando così l’accesso ai finanziamenti per le persone che non hanno accesso al sistema bancario tradizionale. CDP e FEI hanno inoltre annunciato la selezione dell’imprenditore Alberto Chalon come il primo business angel del Fondo Caravella, comparto italiano dell’iniziativa pan-europea gestita da European Angels Fund (EAF). Pertanto, gli investimenti di Alberto Chalon in PMI innovative nelle fasi seed e early stage, saranno automaticamente supportate dal Fondo Caravella. Promosso congiuntamente da CDP e dal FEI nel 2018, il Fondo Caravella è finalizzato al è finalizzato al supporto di startup e PMI innovative nazionali, in co-investimento con business angel italiani. Stefano Peroncini, che ha assunto l’incarico di amministratore delegato di EUREKA! Venture SGR (che ha scritto diversi articoli per Startupbusiness) illustra così la nascita del nuovo veicolo: “dopo oltre un anno di due diligence da parte del Fondo Europeo degli Investimenti, abbiamo conferma del commitment per 30 milioni di euro, tramite la piattaforma ITATech che a questo punto alloca interamente i 200 milioni in 5 fondi. ITATech, va ricordato, è la piattaforma di Technology Transfer voluta da Cdp e FEI per investire nelle migliori idee provenienti dai centri di ricerca del paese”. Il nome completo del fondo è Eureka! Fund I – Technology Transfer e investirà in startup, spin-off e progetti cosiddetti POC (Proof of concept) provenienti da una rete qualificata di centri di ricerca partner, nell’ambito dei materiali avanzati e più in generale scienza e ingegneria dei materiali. Il fondo è gestito da EUREKA! Venture SGR che è stata costituita a marzo 2019, depositato istanza ai primi di luglio ed è in attesa di ricevere l’autorizzazione. Il fondo sarà quindi operativo a breve. “La nostra visione e strategia di investimento – continua Peroncini – guarda l’innovazione dei materiali ed è trasversale a tutti i settori industriali; advanced material in Europa è tra le poche KET Key Enabling Technologies al pari del biotech, nanotech, advanced manufacturing, microelettronica e fotonica, perché tecnologie abilitanti rispetto a innumerevoli processi e altre tecnologie. Per esempio, smart material come il grafene (si veda questo articolo ) con le sue innumerevoli applicazioni, sistemi di drug delivery basati su nanoparticelle, nuovi materiali per abilitare realmente processi e applicazioni di economia circolare; additive manufacturing o utilizzo di materiali noti e nuovi in ambito tessile oppure edilizio ecc.”. Il team di EUREKA! Venture SGR vede, oltre a Stefano Peroncini con la sua esperienza di venture capitalist anche Anna Amati che è consigliere delegato alle relazioni istituzionali della SGR; Anna Amati da oltre 20 anni, con META Group, supporta e investe in spin-off e team di ricerca fin dalla fase più delicata, quella della valorizzazione dei risultati della loro ricerca, con azioni di scouting e di  accompagnamento alla crescita; Salvatore Majorana, che ha costruito il technology transfer in IIT (Istituto Italiano di Tecnologia di Genova di cui abbiamo scritto qui ) e oggi è il direttore del Kilometro Rosso, innovation district promosso dall’industriale Bombassei della Brembo con sede a Bergamo; Massimo Gentili, esperto di materiali e di aziende industriali avendo passato tanti anni in Pirelli, STM, direttore alla Fondazione FBK di Trento e prima ancora ricercatore al CNR, con tanto di pubblicazioni scientifiche, brevetti e spin-off ante litteram. “Puntiamo sulle nostre partnership strategiche – aggiunge l’MD – IIT e Politecnico di Torino in primo luogo, quindi altri 17 centri di ricerca e università punti di eccellenza in ambito material science. I primi due beneficiano di un accordo già forte, grazie al quale saremo in grado di lavorare direttamente negli uffici di technology transfer a stretto contatto con docenti e ricercatori; si aggiunge naturalmente la partnership con Kilometro Rosso forte di oltre 60 aziende insediate, laboratori di ricerca (tra cui, in arrivo, il laboratorio di ENEA sui materiali avanzati e il laboratorio di IIT sulla robotica) che faranno da volano alle nostre startup. Il fondo si inserisce in un contesto in cui gli investimenti in deep tech, secondo un recente report BCG, sono cresciuti più del 20% anno su anno dal 2015 al 2018, raggiungendo la cifra di 18 miliardi di dollari. L’area di investimento material science è sempre più oggetto di attenzione: nel 2017 quasi due miliardi di dollari sono stati investiti dal corporate venture capital e dai vc, in affrancamento alle più ‘tradizionali’ aree dei digital e del life science. Gli investimenti nel deep tech saranno proprio il focus di EUREKA! Venture SGR, grazie al lancio nei prossimi anni di fondi tematici con i quali si può finalmente valorizzare l’immensa ricchezza che risiede nella ricerca scientifica e nell’innovazione del nostro Paese”. “Finalmente ce l’abbiamo fatta, questo il primo pensiero – dice Anna Amati – un percorso lungo, difficile, pieno di emozioni contrastanti. Un forte lavoro di squadra con un unico obiettivo, quello di sviluppare il miglior progetto possibile come una startup che riceve un investimento. Una grande soddisfazione per il riconoscimento della qualità ‘dell’impresa’ con la consapevolezza di dover ancora dimostrare tanto. Questo infatti è un inizio che ci responsabilizza tutti. Il valore che sapremo creare negli anni, questo sarà il vero successo e l’evidenza di aver fatto bene il nostro lavoro. Abbiamo coinvolto una rete molto forte di Università e di Centri di Ricerca in tutta Italia, tra cui i già citati Politecnico di Torino e l’IIT di Genova. Ma l’elenco è ricco, siamo a 21 accordi siglati ma il numero sta aumentando perché l’eccellenza italiana è organizzata a macchia di leopardo e ogni territorio esprime linee di ricerca di elevato livello. Da Trento a Napoli a Cosenza, abbiamo lavorato insieme ai Rettori, ai referenti del trasferimento tecnologico ai dipartimenti e ai ricercatori per costruire un deal flow credibile e coerente con i criteri di investimento del fondo. Gli advanced material sono tecnologie abilitanti che possono trovare impiego in molti settori strategici dell’economia italiana: dalla salute alla mobilità, dall’energia, all’ambiente, intercettando più in generale un’area di grande interesse che è quello dell’economia circolare. Cerchiamo linee di ricerca e tecnologie ma soprattutto persone, team capaci di creare valore insieme a noi e nei tempi stabiliti”.

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