E’ pandemia: cosa significa e cosa cambia

Indice degli argomenti

“E’ pandemia, ma tutte le nazioni possono ancora cambiare il corso dell’emergenza”. Sono alcune delle parole pronunciate dal dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus direttore generale dell’OMS nel corso della conferenza stampa con la quale ha dichiarato ufficialmente il Covid-19 una pandemia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto ciò che da diversi giorni oramai si temeva e si attendeva: l’epidemia di coronavirus è stata ufficialmente portata al livello superiore. Nel corso della conferenza stampa di questo pomeriggio Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha usato il termine pandemia per descrivere l’epidemia, che si è diffusa in oltre 100 Paesi e ha infettato fino a oggi oltre 120mila persone. “L’OMS ha valutato questo focolaio 24 ore su 24 e siamo profondamente preoccupati sia per gli allarmanti livelli di diffusione e gravità, sia per gli allarmanti livelli di inazione”, ha detto il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus che quotidianamente ha dato voce al bollettino di guerra su scala mondiale, ormai il virus è diffuso in oltre 100 paesi e ha infettato oltre 120.000 persone. “Abbiamo quindi valutato che Covid-19 può essere definita una pandemia. Pandemia non è una parola da usare con leggerezza o con noncuranza”, ha aggiunto. Il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus ha anche detto che la decisione è stata presa perché l’organizzazione è allarmata dai “livelli di inazione” in tutto il mondo per contenere il coronavirus, e ha lodato le misure prese da Italia, Iran, Corea del Sud, oltre alla Cina. Il direttore generale dell’OMS ha poi ribadito i consigli su come i governi dovrebbero prepararsi e rispondere alla malattia: “ricordo a tutti i Paesi che vi chiediamo di: attivare e scalare i vostri meccanismi di risposta alle emergenze; comunicare con la vostra gente sui rischi e su come possono proteggersi; trovare, isolare, testare e curare ogni caso di Covid-19 e rintracciare ogni contatto; preparare i vostri ospedali; proteggere e formare gli operatori sanitari”. “Prendiamoci tutti cura l’uno dell’altro”, ha detto.

Cosa significa esattamente Pandemia?

Pandemia, deriva dal  greco pan (“tutti”) e demo (“persone”), è il termine usato dagli esperti di malattie quando le epidemie crescono in più Paesi e continenti allo stesso tempo. Questo è diverso da un’epidemia, ovvero una diffusione per contagio di una malattia cresciuta fuori controllo, ma che è limitata a un solo Paese o località. Quindi il termine “pandemia” si riferisce alla diffusione di una malattia, non alla sua potenza o alla sua mortalità. Secondo la definizione dell’OMS, una pandemia è “un’epidemia di un nuovo agente patogeno che si diffonde facilmente da persona a persona in tutto il mondo“. Ciò significa che un’epidemia sarà etichettata come una pandemia quando è diffusa, in diversi Paesi o continenti, e di solito colpisce un gran numero di persone. La malattia deve essere anche infettiva, il cancro colpisce molte persone in tutto il mondo, ma non è infettiva e quindi non è una pandemia. Una pandemia ha anche linee di infezione autosostenibili il che significa che la trasmissione da uomo a uomo è diffusa.

Cosa cambia adesso

“Descrivere la situazione come una pandemia non cambia la valutazione dell’OMS sulla minaccia rappresentata da questo coronavirus. Non cambia ciò che l’OMS sta facendo e non cambia ciò che i Paesi dovrebbero fare”. La dichiarazione formale di Pandemia porta l’emergenza a un livello superiore che consente in diversi Stati del mondo la realizzazione di misure di maggiore severità,  indica ai governi, alle agenzie e alle organizzazioni umanitarie di tutto il mondo di spostare gli sforzi dal contenimento alla mitigazione. Ha un impatto economico, politico e sociale su scala globale. Non significa che il virus sia diventato più contagioso o mortale, né che il rischio personale di contrarre la malattia sia maggiore. Ma è e sarà un evento storico. Ecco come si è prounciato su Twitter il Segretario Generale delle nazioni Unite Antonio Guterres

 

Qual è l’impatto economico di una pandemia?

Riporta il Telegraph, che secondo la Banca Mondiale, il costo annuale globale di pandemie da moderate a gravi è di circa 570 miliardi di dollari (circa 440 miliardi di sterline), pari allo 0,7% del reddito mondiale. L’epidemia di Sars nel 2002-03 – che ha contagiato solo circa ottomila persone – ha causato circa 50 miliardi di dollari di danni all’economia globale. Sebbene il suo tasso di mortalità sia inferiore, il coronavirus potrebbe essere ancora più distruttivo. Ciò è in parte dovuto alla maggiore dipendenza del mondo dalla Cina rispetto a 17 anni fa. La Cina rappresentava solo il cinque per cento dell’economia mondiale durante la Sars, ora rappresenta un quinto, e circa un terzo della crescita globale. Già nell’ultima settimana – e prima che l’epidemia fosse etichettata come pandemia – l’economia globale ha subito un enorme colpo, con i prezzi del petrolio in calo e uno dei giorni peggiori che il mercato azionario ricordi.

Riflessi economici: l’impatto sui Pandemic Bond

I Pandemic Bond sono dei titoli speculativi molto complessi ideati dalla Banca Mondiale ‘a fin di bene’, in quanto sono destinati a finanziare (attraverso il fondo PEF) proprio le emergenze sanitarie che possono travolgere il mondo, in particolare i Paesi poveri, come ora sta avvenendo per il coronavirus e come già accaduto in passato con Ebola e Sars. Per fronteggiare tali emergenze nel 2017 la Banca mondiale ha emesso due bond detenuti in larga maggioranza da banche e gestori, per un totale di 320 milioni di dollari, con scadenza 15 luglio 2020. Questi titoli pagano laute cedole, descrive bene Altroconsumo, ma in contropartita hanno delle condizioni: se prima della scadenza di metà 2020 scoppiano delle pandemie, i detentori dei bond (banche e gestori) si vedranno rimborsare solo una parte del capitale, o nemmeno quella. La dichiarazione di pandemia ora è avvenuta e farà scattare con ogni probabilità le clausole su 320 milioni di dollari, per gli investitori che hanno sottoscritto i titoli si profila quindi la perdita del capitale, che sarà utilizzato per finanziare la lotta contro il virus nei Paesi più poveri. Riporta Radiocor, che per capire quando e se questo effettivamente avverrà bisogna attendere in primo luogo la data del 24 marzo, quando terminerà il periodo di 12 settimane dalla dichiarazione di avvio dell’epidemia di coronavirus (fissato dall’OMS al 31 dicembre 2019), che ha già superato i criteri richiesti in termini di diffusione e mortalità.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Iscriviti alla newsletter