“Siamo stati system integrator per molto tempo e continuiamo a esserlo ma abbiamo anche deciso di sviluppare nuove cose, di portare il nostro contributo al processo di innovazione”, così esordisce Andrea Bosio, capo del business development di Zero11, società con sede a Torino che propone una piattaforma per l’e-commerce che si chiama Rewix e che risponde a specifiche richieste del mercato. “Siamo partiti da progetti custom, e poi anni fa abbiamo allargato al contesto dell’e-commerce b2b con particolare attenzione al settore della moda, siamo partiti da un rivenditore di abiti multimarca che è stato il nostro primo cliente della piattaforma che abbiamo sviluppato in modo altamente personalizzato perché all’epoca sul mercato non esistevano soluzioni adatte a ciò che il cliente cercava”. Zero11 ha finanziato lo sviluppo della piattaforma interamente con capitali derivanti dall’attività di integrazione di sistemi, la società ha fatturato nel 2023 circa 800mila euro e da lavoro a 12 persone. “Oggi sono circa 30 le aziende che usano la nostra piattaforma, si tratta di realtà che operano in modalità b2b e in diversi settori, va anche tenuto presente che in Zero11 da sempre investiamo in tecnologie e siamo attenti alle ultime evoluzioni come è per esempio il caso dell’intelligenza artificiale che utilizziamo sia per la generazione di testi descrittivi dei prodotti, sia per il riconoscimento automatico dei prodotti stessi”. In un mercato altamente competitivo Zero11 vuole lavorare per fare conoscere le caratteristiche della sua piattaforma Rewix che si propone come l’ideale soluzione per chi fa e-commerce b2b perché in grado di gestire modelli sia di tipo marketplace sia di tipo dropshipping e perché si integra con tutti i diversi canali di vendita che l’azienda vuole adottare. “Abbiamo visto come la nostra soluzione ha avuto impatto sulle strategie del cliente iniziale che ha modificato il suo modello di business grazie alla nostra piattaforma diventando un fornitore di servizi digitali , dropshipment e oggi è distributore di servizi Saas. Aiutare i nostri clienti a vendere online ad altre aziende è la missione principale che abbiamo, oggi i nostri clienti sono principalmente italiani ma ne abbiamo anche alcuni internazionali, oggi la sfida è fare conoscere il nostro prodotto con le sue funzionalità uniche e farci preferire rispetto agli altri fornitori presenti sul mercato che magari sono più noti ma hanno prodotti che non fanno quello che fa Rewix”.
Piattaforma scalabile e personalizzabile
Rewix è nativa B2B ed è altamente personalizzabile dal punto di vista dei processi , altamente scalabile è scritta in Java enterprise, integra le funzionalità relative alla sicurezza, e si basa su una architettura in evoluzione con rilasci continui, è inoltre pronta all’uso per consentire alle aziende di vendere b2b dal primo momento e dialoga con piattaforme come Hubspot, Salesforce, Mailup, Mailchimp. Integra inoltre un CRM che consente di filtrare i clienti, di avviare campagne di marketing, DEM e campagne promozionali e incorpora Tabloo per la reportistica utile alle attività di business intelligence. “Il mercato italiano è uno dei più complessi per via anche delle questioni fiscali dei gestionali, all’estero è più facile fare molte cose e soprattutto il settore del b2b in questo ambito è in crescita e in alcuni settori ancora quasi del tutto inespresso, non c’è attualmente un player di riferimento e in molti settori manca l’integrazione di filiera che invece può essere realizzata con la nostra soluzione. Rewix è erogata in modalità Saas e interamente in cloud, il cliente paga il canone che noi proponiamo in tre diverse tipologie a seconda delle funzionalità della piattaforma che sono comunque tutte integrate e pronte all’uso, non prevediamo variabili sul numero degli utenti o sul numero delle transazioni e non applichiamo modelli di revenue sharing”. I clienti di Rewix sono aziende come Maxicollection, MMI, Kidsdistribution, 1001vini, Edrinks, DGA, Skinlabo, La casa italiana, Bm arti grafiche, Eltra sistemi, Myunderwear, quindi moda ma anche food and drink, arredamento, beauty. C’è un tema che va certamente affrontato quando si tratta di questo tipo di servizi ed è quello del dropshipping che spesso è associato a pratiche poco trasparenti: “Il dropshipping è uno strumento – spiega il manager di Zero11 – il suo valore si determina sulla base di come lo uso, di quali prodotti vi faccio passare , per esempio con i farmaci non si può fare dropshipping, il modello è interessante e si può usare anche in contesti dove si vendono prodotti non finiti, semilavorati, materie prime ed è quello sul quale noi vogliamo spostarci sempre più. Non credo che il dropshipping sia più impattante sull’ambiente rispetto al modello tradizionale perché aiuta a fare ordini just in time e quindi anche produzione just in time, in questo modo evito che ci siano magazzini con grandi resi , io quasi credo che il prodotto via dropshipping sia più ecologico perché il prodotto si muove solo quando è stato ordinato”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA