Si chiamano Cyber Investor Days e sono la principale occasione a livello europeo in cui si incontrano startup che sviluppano soluzioni per la cybersecurity e gli investitori. L’edizione 2022 è ospitata da Enterprise Ireland a Dublino ed è organizzata insieme a European Cyber Security Organization (ECSO), Cyber Ireland e Women4CyberFoundation. Dublino è oggi uno dei luoghi in Europa dove lo sviluppo di tecnologie per la cybersecurity e di startup che si dedicano a questo settore è decisamente florido, non a caso delle 12 startup che si sono presentate ai 24 investitori otto sono irlandesi, mentre le restanti sono due tedesche, una britannica, una italiana e in particolare si tratta di Akeero (Irlanda) presentata da Ciaran O’Keeffe, Ceo, Angoka (Regno Unito) presentata da Daniela Menzky co-fondatrice e Ceo, Calldefender (Irlanda) presentata da John Daly Ceo, Crashtest Security (Germania) del co-fondatore Felix Brombacher, CyberPie (Irlanda) dalla Ceo e co-fondatrice Andrea Manning, CYS4 (Italia) presentata da Mattia e Alessio Dalla Piazza , Cytidel (Irlanda) presentata dal Ceo Matthew Conlon, GuardYoo (Irlanda) presentata da Oscar Villanueva Ceo, Mesh Security (Irlanda) presentata da Brian Byrne co-fondatore, Oblivious.ai (Irlanda) di Robert Pisarczyk Ceo, Vaultree (Irlanda) di Ryan Lasmaili Cto e XignSys (Germania) di Markus Hertlein. Queste dodici startup si sono presentate con opportuni pitch e richieste di investimento per un totale di circa 50 milioni di euro e hanno concorso anche per due posti agli European Cybersecurity Startup Award che sono stati conquistati da Angoka e Vaultree grazie alla preferenza che è stata accordata dalla giuria composta da Liz Craven O’Neill, CIO/CISO, H+K International, Brian Collins, CEO, Adaptive Mobile Security, Gonçalo Gomes Borges, Partner, Bright Pixel Capital, Jason Flood, CTO, IBM, Catherine Bender, Senior Finance Advisor Innovation Finance Advisory, European Investment Bank (EIB) e Pablo Garcia Perez, Head of Finance, Wayra-Telefónica. Oltre ai 24 venture capital all’evento hanno partecipato anche rappresentanti del mondo industriale con la presenza di aziende come Oracle, Microsoft, IBM, PWC, E&Y, Bank of Ireland, European Investment Bank. Kevin Buckley, senior development advisor, high potential startup, Enterprise Ireland ha sottolineato come “l’Irlanda sia diventata leader a livello internazionale per quanto riguarda la cybersecurity con oltre 60 tra aziende e startup che operano nel settore e che in totale danno lavoro a 6500 persone, risultato che è frutto di un ecosistema che unisce il business, la ricerca e il supporto governativo”. A esprimere soddisfazione per questa giornata è anche Luigi Rebuffi, segretario generale di ECSO il quale sottolinea di essere “molto orgoglioso per come i Cyber Investor Days si sono evoluti fin da momento del loro lancio nel 2017 e fino a oggi hanno consentito a oltre 300 tra startup e scaleup di tutta Europa di farsi conoscere, di incontrare potenziali partner industriali e finanziari e l’Irlanda è la sede perfetta per l’edizione 2022 dell’evento”. È però Eoin Byrne, cluster manager di Cyber Ireland a sottolineare come sia importante continuare a lavorare a supporto della cyber security europea: “abbiamo startup e scaleup irlandesi ed europee che si presentano a questo evento dimostrando come la qualità della tecnologia europea sia molto alta ma dobbiamo anche ricordare che c’è da colmare un sostanziale gap tra l’Europa e gli Usa quando si tratta di investimenti in cybersecurity, se guardiamo al nostro recente report intitolato State of the Cyber security Sector in Ireland 2022 rileviamo che il 26% delle aziende intervistate ha difficoltà a trovare i giusti finanziamenti per svilupparsi ed è per questo che eventi come i Cyber Investor Day sono fondamentali per supportare le aziende sia finanziariamente sia a livello di mercato e poter aiutarle a scalare rapidamente”. Un ecosistema quello irlandese che come sottolinea Buckley coinvolge anche la ricerca e la ricerca nasce nelle università e a Dublino l’università più prestigiosa è il Trinity College e da qui nascono progetti anche in ambito cybersecurity che sono figlie delle attività coordinate dal professore Donal O’Mahoney, head of masters degree in cybersecurity e come per esempio sono Tines che sviluppa sistemi di sicurezza che intervengono per automatizzare i processi di interfaccia tra i sistemi aziendali e le persone, che aiutano per esempio le imprese a gestire in modo automatico l’onboarding e l’offboarding delle persone che entrano ed escono dall’organigramma dell’azienda. Tines è azienda che cresce rapidamente e che opera sia nei mercati europei con al momento particolare attenzione al Regno Unito e ai Paesi nordici, sia negli Stati Uniti dove ha una forte presenza. Altra azienda che nasce da esperienze maturate all’interno delle storiche mura del Trinity College è Daon, finanziata da venture capital statunitensi per 20 milioni di dollari, che sviluppato una strumento per sviluppatori che consente di integrare rapidamente componenti per la sicurezza sia dei sistemi sia delle persone come la crittografia dei dati e l’integrazione dell’aderenza alla normativa GDPR: “Usiamo sistemi biometrici unendo il riconoscimento facciale con quello della voce – spiega Clive Bourke, group presidente Emea e Apac di Daon – i nostri sistemi si basano sul fare lavorare insieme la biometria e i device garantendo così elevata sicurezza degli accessi in linea con la direttiva di strong authentication della Ue”. Daon ha anche realizzato una utile ed efficace app che si chiama Verifly e che consente già oggi di memorizzare tutte le informazioni personali come i documenti e le certificazioni covid per rendere più rapida le gestione dei viaggi aerei: “oggi Verifly ha circa 10 milioni di utenti, ed è adottata da molte compagnie aeree, in prospettiva il sistema potrà rendere più veloce le procedure di controllo e imbarco associando il riconoscimento biometrico con i documenti di riconoscimento in tutti i passaggi all’interno degli aeroporti, è una tecnologia verificata e sicura”, una tecnologia che in questi giorni in cui regna il caos negli aeroporti europei potrebbe rivelarsi vincente, del resto se il processo di digitalizzazione di molti settori è stato accelerato dalla pandemia, quello dei viaggi, che erano bloccati, si è mostrato meno urgente, almeno fino a oggi che con la ripresa stanno emergendo in modo drammatico tutte le problematiche che il trasporto, soprattutto quello aereo, deve risolvere e può farlo solo adottando in modo massiccio le tecnologie digitali che, in questo contesto, devono essere accompagnate da sistemi di sicurezza e di riconoscimento di altissima affidabilità.
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