La formula dell’unicità è il titolo del libro scritto da Daniele Regolo il cui sottotitolo è Un nuovo percorso verso l’inclusione (Mondadori, 145 pagine, 17,10 euro la versione cartacea con la prefazione di Alessandro Cannavò).
Daniele è un imprenditore, uno dei primi che Startupbusiness ha seguito, già 10 anni fa, era l’aprile del 2014 quando davamo notizia del round raccolto dalla sua startup che si chiamava Jobmetoo, nel 2019 Daniele scrisse anche un approfondimento per Startupbusiness per analizzare il tema dell’inclusione nel mondo del lavoro, poi nel gennaio 2020 la startup diventa parte del gruppo Openjobmetis .
Daniele continua a lavorare sui temi che l’avevano portato a fondare Jobmetoo e lo fa oggi con ancora maggiore competenza, esperienza e consapevolezza. Questa consapevolezza si traduce anche nel desiderio di condividere il suo pensiero di persona che vive direttamente le difficoltà legate a diversità e inclusione e di persona che ha portato un significativo contributo, concreto, effettivo al fine di aiutare anche altri in un modo che però non è quello dell’assistenza ma è quello della consapevolezza e della creazione di strumenti capaci di scardinare logiche spesso dettate da bias irrazionali.
Nuova consapevolezza
Nel suo libro affronta il tema della D&I in modo del tutto nuovo, in modo controintuitivo, come scrive, in un modo che esce dalle logiche alle quali oggi spesso si fa riferimento, le logiche della cultura woke, le logiche dell’estremizzazione del politicamente corretto, le logiche della cancel culture, logiche che, scrive Regolo, rischiano di essere perfino più dannose del problema che si propongono di risolvere. Fa esempi in cui emerge come sia facile cadere in situazioni paradossali, in cui la trappola della retorica può avere conseguenze perfino, per assurdo, comiche. Ecco che La formula dell’unicità è una lettura che funziona come una nuova bussola per navigare in un mare che può rivelarsi assai insidioso (e il paragone con il mare non è casuale visto che Daniele è appassionato velista).
Guardare le delicate e importantissime questioni della diversity e della inclusion con gli occhi di Daniele, attraverso le sue riflessioni è aprirsi ad accogliere un codice interpretativo del tutto nuovo ove non vi è spazio per prese di posizione di facciata, ove non vi è spazio per fantasiose invenzioni dialettiche, grammaticali, ortografiche, ma dove si va nel profondo del significato di una normalità che deve nascere dalla consapevolezza di ognuno di noi.
Consapevolezza che passa per una presa di coscienza individuale prima che collettiva e che si declina sia nel mondo delle aziende, che è il mondo a cui il libro fa principalmente riferimento, sia nei contesti sociali più ampi.
Daniele legge e scrive, interpreta e condivide la questione partendo dalle sue esperienze personali che non è avaro nel raccontare al lettore, e lo fa prendendo per mano chi si imbatte nelle sue pagine mettendoci un po’ di filosofia e tanta esperienza diretta che diviene la chiave per comprendere come D&I non sono gli asterischi, non sono le certificazioni, ma è la capacità di guardare il meccanismo umano con occhi del tutto nuovi.
(il libro di Daniele Regolo sarà presentato anche al Salone internazionale del Libro di Torino)
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