Datlas è un’azienda che ha due anni di vita, che propone soluzioni per la gestione delle informazioni aziendali e che ha chiuso il 2018 con un fatturato pari a 3,4 milioni di euro. Startupbusiness ha chiesto al fondatore e Ceo Fabrizio Soru di raccontare come la sua azienda è riuscita a crescere così rapidamente.
Partiamo dagli investitori: “il capitale di Datlas è frazionato ed è per buona parte il risultato di un Club Deal organizzato da Banca Esperia nei mesi che hanno preceduto la sua integrazione nel Gruppo Mediobanca. Il socio fondatore di Datlas è il sottoscritto che, grazie al supporto di Fabio Risetti (ex CEO e Fondatore di IDM – realtà nota nel panorama BPO (business process outsourcing, ndr) italiano – venduta al Gruppo Canon nel 2015) e di Banca Esperia, ha raccolto complessivamente circa due milioni di euro mediante un Club Deal con alcuni clienti della Banca. Tra i soci figurano attualmente la Edrom di Edoardo Romeo (prima Lince poi Cerved Group), Walter Coletta (manager internazionale e docente universitario) Carlo Maria Vismara (ex direttore finanziario di Mondadori, Finivest e molte altre), Faber System (di proprietà della Famiglia Berti), Giovanni Calì noto cardiochirurgo; per farla breve diversi investitori legati alla Banca. In fase di costituzione mi vennero presentati diversi investitori, alcuni decisamente noti e a capo di gruppi industriali rilevanti; tuttavia questi soggetti pretendevano una quota di controllo che avrebbe limitato il mio ruolo di manager e fondatore, quindi declinai gentilmente tali proposte alla ricerca di un equilibrio che ponesse il sottoscritto e il management al centro dell’azienda. Devo dire che i manager di Banca Esperia mi hanno sempre supportato in queste richieste”. “Datlas è diversa perché propone qualcosa che non esiste sul mercato. Con i colleghi che costituiscono attualmente la linea direzionale abbiamo trascorso gli anni dal 2015 al 2017 ad analizzare il mercato del BPO tra nord America, UK e il mercato europeo. Come manager di visibilità internazionale abbiamo avuto l’opportunità di esplorare le offerte del mercato europeo e americano. Ci siamo accorti che ciò che la letteratura accademica aveva anticipato nel 2012 si sarebbe consolidato a breve: il BPO fatto di persone e nuclei di backoffice delocalizzate in sedi offshore, era alla sua conclusione. Sarebbero sopravvissuto solo i provider BPO in grado convertire quei nuclei di back office in Romania, Albania, Polonia e Serbia in servizi digitali. Il BPO si sarebbe trasformato a breve in BPaaS (Business Process as a Service). Inoltre, ci rendevamo conto quotidianamente che i settori IT delle banche e delle assicurazioni stavano congestionando sempre di più, non riuscendo a sopperire alle esigenze di business, schiacciati sotto il peso dei loro verticali legacy, monoliti pesanti e poco versatili. Non bastava proporre automazione, ai nostri interlocutori serviva una piattaforma nuova per ospitare i processi automatizzati. Non solo: la piattaforma doveva trasformarsi in un ecosistema standard componibile in base alle esigenze di processo dei clienti. A questo punto ci siamo chiesti: se questa è la strada da intraprendere, allora dobbiamo seguire le orme dei big player e creare la prima piattaforma che permette ai clienti di configurare i propri processi di business senza preoccuparsi di infrastruttura, soluzioni software, motori di estrazioni dati, interfacce id interscambio (API gateway), motori semantici, algoritmi di AI, licenze, installazione, formazione, risorse a supporto. A tutto questo avrebbe pensato Datlas, e ogni modulo sarebbe dovuto diventare un modulo della piattaforma attivabile e personalizzabile dall’utente/cliente attraverso l’ecosistema DOME. DOME è la nostra piattaforma. Le interfacce grafiche permettono di selezionare i moduli e scegliere i motori, addirittura di definire il tipo di verifica e controllo, è possibile definire anche la struttura di uscita e la modalità di interscambio dati. Datlas eroga i propri servizi in cloud, e sempre in cloud può ospitare le strutture del Cliente o convertirle parzialmente per renderle ergonomiche all’architettura in cloud, senza extra costi. Sappiamo che Banche, Assicurazioni e in generale l’intero mercato finanziario si sta rifocalizzando sul core business. DOME è lo strumento che consente alle organizzazioni di accelerare questo processo e godere di un ambiente dedicato e sicuro in cui basare i propri processi di business, configurandoli e monitorandoli direttamente. Esistono diverse piattaforme, ma tutte verticali, tutte dedicate a business perimetrati e puntuali. Quale piattaforma consente la configurazione e gestione dei propri processi di business? Ci siamo ispirati a YOOX, AWS, Azure, DOME vuole essere la piattaforma per i processi di business delle aziende”. Oggi la maggior parte degli oltre 30 clienti di Datlas sono proprio aziende che operano nei settori bancario e assicurativo. “Datlas nasce in maniera un po’ rocambolesca. Come capita spesso nella vita, gli incontri importanti sono spesso fortuiti. Mi è capitato casualmente di incrociare Banca Esperia e raccontare dell’evoluzione che i processi BPO avrebbero avuto nel corso degli anni successivi. La reazione mi stupì. Vidi un forte interesse nell’evoluzione del settore e nell’importanza di creare una piattaforma in cui ospitare processi di business che accelerassero il cambiamento interno alle organizzazioni. Fui altrettanto stupito quando vidi importanti investitori fare delle proposte a dir poco aggressive, in alcuni casi sarebbe più opportuno definirle predatorie. Come anticipato cercai di proteggermi con un azionariato frazionato e senza strutture di controllo. Siamo partiti letteralmente da zero. Senza un ufficio e una scrivania, ma avevamo i due milioni di euro, che ci dovevano servire per far partire il business e cominciare a sviluppare DOME (all’epoca nome in codice “ProjectOne”). Fortunatamente il mercato ci ha dato subito fiducia e clienti come Axa Assicurazioni, Quixa, Allianz Assicurazioni, Allianz Bank, il Gruppo Reale Mutua, Che Banca, Mediobanca, Compass, Edenred Italia e altri ci hanno affidato i loro processi. Prima ci hanno testato su progetti tradizionalmente BPO e ora su processi digitali totalmente erogati dalla piattaforma DOME. Insieme ai nostri clienti stiamo sviluppando servizi innovativi erogati in ottica BPaaS. Attualmente abbiamo in corso progetti ancora coperti da NDA (non-disclosure agreement, ndr) che riguardano realtà pubbliche rilevanti, pronte ad affidarsi a Datlas per la gestione dei flussi informativa verso i cittadini. Stiamo crescendo rapidamente, tuttavia stiamo monitorando il mercato al fine di poter consolidare tale crescita anche per line esterne mediante acquisizioni tecnologiche rilevanti. La nostra ambizione non riguarda esclusivamente il mercato nazionale, ma anche quello europeo. Abbiamo già una sede operativa in Romania, tuttavia la nostra ambizione è operare commercialmente su scala continentale”.© RIPRODUZIONE RISERVATA