Dalla Spagna, i founder di Change your flight: fare startup non è solo una questione di soldi, bisogna creare valore

“L’idea ci è venuta durante un viaggio a Parigi, un viaggio di gruppo che invece si è trasformato in una vacanza a due perché altri amici hanno dovuto cancellare all’ultimo momento per motivi di lavoro perdendo così non solo la vacanza ma anche i soldi dei biglietti aerei”.

Così José Luis Vilar e Iñaki Uriz raccontano la genesi della loro startup ChangeYourFlight, un servizio online che consente di recuperare almeno in parte il costo del biglietto aereo già acquistato che per qualsiasi ragione e imprevisto non si può più utilizzare. È sufficiente collegarsi all’indirizzo www.changeyourflight.com fino a due ore prima del volo, digitare il numero di prenotazione e altri dati che identificano il biglietto per ottenere il rimborso sotto forma di voucher per l’acquisto di un nuovo biglietto con la medesima compagnia aerea. Questo il meccanismo.

La società ha debuttato a fine 2011 ma è effettivamente operativa dal gennaio 2012 e per il momento ha una sola compagnia area tra i suoi clienti: l’italiana AirOne del gruppo Alitalia. ChangeYourFlight si concentrerà sulle compagnie low-cost perché, dicono i fondatori, sono più adatte a questo business: hanno una sola classe di viaggio; sono utilizzate da persone che hanno maggiore dimestichezza con i servizi online; e sono maggiormente aperte nell’adottare servizi innovativi. José Luis e Iñaki hanno iniziato a ragionare sul modello di ChangeYourFlight circa tre anni fa e dopo circa un anno hanno deciso di lasciare le loro occupazioni a tempo indeterminato e investire tutto nella startup che ha sede a Barcellona. José Luis si occupava di consulenza manageriale lavorando anche a Dubai, mentre Iñaki lavorava in finanza prima a Parigi e poi a Barcellona. I due fondatori di ChangeYourFlight sono partiti quindi con le loro competenze di business, con il fortissimo desiderio di mettersi in gioco e di realizzare la loro idea e con qualche soldo messo da loro stessi, da qualche amico e da qualche familiare. Nessun fondo di seed o venture capital, nessun business angel ha dato loro i soldi per partire: “ci siamo andati dagli investitori ma tutti ci dicevano che dovevamo portare più ‘traction’ dimostrare che il nostro modello poteva funzionare e così abbiamo messo a frutto i nostri fondi e il nostro tempo e oggi a circa due mesi dal debutto un venture capital spagnolo ha mostrato interesse e siamo molto vicini a chiudere per un finanziamento che in fase iniziale sarà di circa 500mila euro”. José Luis e Iñaki sono stati anche dai venture capital italiani ricevendo però solo risposte negative ma in Italia, come detto, hanno trovato il loro primo, e fino a ora unico, cliente.

“Il nostro obiettivo – dicono i due fondatori – è ora lavorare per avere tre, quattro compagnie aeree clienti entro la fine del 2012 facendo leva su quanto già stiamo dimostrando con AirOne, cioè che gli utenti di ChangeYourFlight sono più contenti perché ricevono un servizio e un rimborso; sono maggiormente leali alla linea aerea sia perché con il voucher di rimborso possono acquistare un nuovo biglietto, sia perché considerano in grande valore il servizio che gli offriamo; e che le compagnie aeree possono con maggiore facilità aumentare la percentuale di riempimento dei voli perché conoscono in tempo reale quando si liberano posti a causa di viaggiatori che non possono più partire benché già in possesso del biglietto, vantaggi per tutti quindi”.

Il modello di business è la condivisione delle revenue con le linee aeree sulla base degli utenti che usano il servizio, i due fondatori hanno fatto alcune stime ma preferiscono non renderle pubbliche per il momento, mentre invece anticipano che stanno continuando a lavorare allo sviluppo del prodotto e progettando evoluzioni sia sull’ampliamento del mercato geografico sia sulla possibilità di declinare la piattaforma anche per altre tipologie di servizi, da altre forme di trasporto ad altri settori legati soprattutto ai viaggi e al tempo libero.

Oggi ChangeYourFlight conta uno staff di sette persone e vede un futuro di crescita ma José Luis e Iñaki sottolineano come sia ancora difficile fare startup innovative in Europa, soprattutto nel sud dell’Europa anche se sono convinti che le cose stanno rapidamente cambiando: “il problema principale è la mancanza della cultura dell’innovazione e della imprenditoria ma stiamo assistendo a un’accelerazione di questo settore anche grazie alle prime storie di successo che anche in Spagna iniziano a esserci, crediamo che si possa e si debba fare startup in Europa, che non c’è bisogno di andare in Usa o altrove perché qui abbiamo competenze e formazione che nulla hanno da invidiare a quelle americane e quindi le persone con i giusti skill ci sono, ciò che bisogna evitare di fare sono i copycat (copiare i modelli di startup che hanno dimostrato di avere successo in altri mercato, soprattutto in Usa) perché fare startup non è solo una questione di soldi, ma è creare vero valore, vera innovazione, ricchezza economica e sociale”.

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