Periodo decisamente intenso per D-Orbit, la spacetech italiana che all’inizio dell’anno ha annunciato il progetto che la porterà alla quotazione in Borsa. Nelle ultime settimane infatti la società ha effettuato due lanci, rispettivamente quello della quinta e della sesta missione, e ha siglato un importante accordo per espandere le sue attività nei mercati dei Caraibi e dell’America Latina.
L’accordo strategico è stato firmato con Astralintu Space Technologies, azienda ecuadoriana che opera nel settore della logistica spaziale, secondo il quale Astralintu rappresenterà D-Orbit per clienti dell’America Latina e dei Caraibi, aiutando D-Orbit a espandere la propria presenza commerciale in queste regioni.
“I Paesi di tutto il mondo stanno partecipando alla nuova economia spaziale. Con questo accordo con Astralintu Space, continuiamo espandere l’impronta globale di D-Orbit – dichiara in una nota Renato Panesi, chief commercial officer di D-Orbit –. Non vediamo l’ora di lavorare a stretto contatto con Astralintu per cogliere le opportunità di crescita e sostenere lo sviluppo di un’industria spaziale dinamica in America Latina e nei Caraibi“. “Siamo entusiasti di questo accordo perché dimostra come le aziende affermate del New Space in Europa come D-Orbit, possano collaborare con attori dell’America Latina e di altre nazioni emergenti per portare lo sviluppo spaziale nella regione“, aggiunge Matías Campos, chief executive officer di Astralintu.
Quasi contemporaneamente D-Orbit ha annunciato il completamento di Spacelust, la quinta missione. La fase di rilascio di satelliti della missione si è conclusa dopo che il veicolo di trasferimento orbitale (OTV) di D-Orbit, ION Satellite Carrier (ION), ha posizionato con successo una coppia di piccoli satelliti del cliente Kleos Space S.A. Inoltre, nelle settimane antecedenti l’operazione di dispiegamento finale, ION ha azionato i propulsori B20 di Dawn Aerospace ed è riuscito a modificare l’inclinazione dell’orbita e i parametri RAAN, ascensione retta del nodo ascendente, per rilasciare in orbita KSF2a e KSF2b, gli ultimi due dei quattro satelliti della Patrol Mission di Kleos che ospitava a bordo. Modificando i parametri di inclinazione e RAAN, D-Orbit ha potuto contribuire ad accelerare di diversi mesi il dispiegamento della costellazione di satelliti di Kleos. Questa operazione dimostra inoltre la capacità di ION di eseguire manovre di spostamento RAAN, complesse manovre orbitali nello spazio mai dimostrate prima da un OTV. Spacelust ha avuto inizio il 1° aprile 2022 con il lancio di ION SCV 005 Almighty Alexius a bordo del veicolo di lancio Falcon 9 di SpaceX dallo Space Launch Complex 40 (SLC-40) di Cape Canaveral, in Florida. ION Satellite Carrier ha completato la fase di rilascio il 9 maggio 2022, dopo il preciso dispiegamento di tre satelliti dello Space Exploration Laboratory (SPEL) dell’Università del Cile e di quattro satelliti di Kleos Space S.A., a bordo di ION attraverso un contratto con Spaceflight Inc. I tre satelliti sviluppati dalla Facoltà di Scienze Fisiche e Matematiche (FCFM) dello SPEL comprendono PlantSat, un CubeSat 3U che studierà la crescita di una pianta nell’orbita terrestre bassa, e i nanosatelliti Satellite of the University of Chile for Aerospace Investigation (SUCHAI), SUCHAI 2 e SUCHAI 3, che effettueranno ricerche scientifiche di base finanziate dall’U.S. Air Force Office of Scientific Research (AFOSR), la direzione tecnica dell’ Air Force Research Laboratory (AFRL). Per Kleos Space, un’azienda che fornisce dati spaziali per il riconoscimento di frequenze radio secondo un modello “data-as-a-serivice” (DaaS), D-Orbit ha rilasciato quattro satelliti KSF2 per la Patrol Mission, che si sono aggiunti agli otto veicoli spaziali già in orbita per svolgere attività di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) di governi ed enti commerciali per smascherare attività illegali sulla terra e sul mare Inoltre, ION ospita a bordo anche un payload di Upmosphere, una startup che offre ai propri clienti l’opportunità di lanciare piccoli oggetti personali che viaggeranno intorno alla Terra per diversi anni a bordo di ION. Il payload di questa missione consiste in una UP-box di legno contenente cimeli di quattro diversi clienti. La sesta missione di ION, Infinite Blue è partita il 25 maggio 2022 a bordo di Transporter-5 di SpaceX. Il razzo Falcon 9 è decollato dallo Space Launch Complex 40 (SLC-40) di Cape Canaveral Space Force Station (CCSFS), in Florida. IONè stato rilasciato con successo 1h 9m e 22s dopo il decollo in un’orbita eliosincrona (SSO) di 525 chilometri. “Siamo entusiasti di aver lanciato con successo la nostra sesta missione commerciale di ION – dice Renato Panesi – . Stiamo continuando ad accelerare il nostro programma di lancio e ad espandere il nostro portafoglio clienti, progredendo lungo la nostra tabella di marcia. Sono orgoglioso della nostra tecnologia collaudata, del nostro team e degli straordinari traguardi che stiamo raggiungendo insieme, missione dopo missione”. Con il lancio completato con successo, la missione è entrata nella fase di lancio e di messa in orbita (LEOP), durante la quale il team di controllo missione di D-Orbit eseguirà una serie di procedure per controllare lo stato di salute del satellite in preparazione alla fase operativa. Durante la missione, ION SCV006 rilascerà: Guardian, un CubeSat 6U sviluppato da Aistech che trasporta un telescopio multispettrale dotato di sensori per colori visibili (RGB), dell’infrarosso prossimo al visibile (NIR) e dell’infrarosso termico (TIR). Il payload di imaging è focalizzato su servizi commerciali che si rivolgono a mercati legati alla sostenibilità ambientale. SBUDNIC, un CubeSat 3U sviluppato dalla Brown University in collaborazione con l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA). Attraverso le sue telecamere fish-eye, il veicolo spaziale raccoglierà e trasmetterà a Terra viste panoramiche dello spazio che saranno poi promosse attraverso i social media, campagne di sponsorizzazione e collaborazioni scolastiche. Seguendo la filosofia dell’architettura aperta, l’obiettivo del progetto è ispirare i futuri ingegneri a far progredire l’esplorazione spaziale nelle università, nella ricerca e nell’industria e contribuire agli sforzi in corso per dimostrare l’accessibilità dello spazio. Al termine della sua missione, SBUDNIC dispiegherà una vela di trascinamento per eseguire il proprio rientro in atmosfera. Questa missione includerà anche la dimostrazione in orbita di due payload di terze parti: un prototipo di nanosatellite sviluppato da Cryptosat per applicazioni crittografiche sicure come il voto elettronico, beacon casuali affidabili e l’applicazione di ritardi verificabili per contratti intelligenti; Gen-01, un nuovo tipo di sistema di propulsione spaziale sviluppato da Genergo per spingere ulteriormente le possibilità dei viaggi spaziali. Infinite Blue è la sesta missione di ION in meno di due anni e la terza nel 2022. D-Orbit ha lanciato il suo primo ION nel settembre 2020 a bordo di un lanciatore VEGA di Arianespace, poi altre quattro missioni a bordo delle missioni Transporter di SpaceX. Con questo lancio, l’azienda avrà trasportato complessivamente nello spazio più di 80 payload. D-Orbit ha in programma altri tre lanci di ION per il resto del 2022.
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