Nel 1873 a Crema in via Santa Chiara, viene costruita l’Officina del Gas destinata a dare luce alla città. Dopo il 1920 i lampioni iniziarono ad essere alimentati ad energia elettrica, l’Officina del Gas dal ’58 viene trasformata per la distribuzione del metano per il riscaldamento e per la cottura dei cibi.
Oggi l’Officina del Gas è il quartier generale del Gruppo Enercom, azienda storica cremasca ed energy company privata pioniera in Italia non solo per quanto riguarda il suo business, vendita di luce e gas, ma anche per il suo modello di sviluppo sostenibile, da sempre presente nel suo DNA.
Il Gruppo Enercom, che oggi conta 6 società, ha cavalcato tre rivoluzioni industriali (dalla nascita dell’elettricità all’industria 4.0) con uno straordinario senso di responsabilità che si declina in diverse forme: non solo attenzione ai dipendenti e legame con il territorio, ma anche come ‘dovere di innovare’.
Dallo scorso 28 aprile si è aperta la Call4Startup Innovation2Live 2020, seconda edizione dell’iniziativa di open innovation realizzata in collaborazione con il Gruppo Digital360, che lo scorso anno ha visto vincere Midori, spinoff del Politecnico di Torino, con il quale il Gruppo sta realizzando un progetto innovativo molto interessante. Di questo, di post-Covid e della nuova call ci parla Cristina Crotti, Presidente del gruppo Enercom.
La nostra visione ‘Lavoriamo perché domani sia un giorno migliore’ prende ancora più significato se collocato nel momento attuale – esordisce la Presidente – La nostra attività è sempre rivolta a portare un contributo in termini di migliorie e di crescita ai nostri clienti, ai nostri dipendenti, in generale della alla comunità in cui siamo, sia da un punto di vista economico che sociale. Oggi siamo ancora più determinati in questo.
Come tutti, anche noi come azienda in questa emergenza particolare abbiamo potuto riflettere su quelli che sono i valori, i pilastri che sorreggono il Gruppo e tutte le sue società. Abbiamo visto che le qualità che ci contraddistinguono da sempre si sono dimostrate dei punti di forza anche in questa situazione”.
Una call green per il dopo-Covid
“Nel post-Covid anche la valutazione del concetto di smart energy e di transizione energetica assumono delle accezioni un pochino diverse rispetto a prima, sicuramente rimane centrale il tema dell’energia verde, perché è centrale il tema della sostenibilità, in termini sociali e di sistema.
Ma, se fino a oggi si è un po’ vissuto il tema del green come qualcosa di molto legato al problema dell’inquinamento, ai problemi ambientali, ora questa transizione guarda anche a nuovi bisogni individuali e a una rivitalizzazione dell’economia”.
Quest’anno il contest Innovation2Live esprime dunque anche la ripartenza, orientandosi con maggiore forza al tema della sostenibilità, cioè alle soluzioni per la produzione energetica green e alle tecnologie per l’efficientamento energetico degli edifici, l’universo della cosiddetta ‘smart energy’. Il Gruppo ha già una filiera completa, dalla produzione, all’efficientamento, fino alla vendita di energia verde 100% rinnovabile. Ma l’innovazione continua è un dovere, per Cristina Crotti, ed è la strada per dare risposta a una realtà in continuo cambiamento, oggi più che mai.
“L’innovazione e tutti i valori vanno sempre messi in connessione con quello che si sta vivendo, saremmo avulsi dalla realtà se quest’anno nella nostra call non tenessimo conto anche delle istanze che vediamo emergere nella collettività e che arriveranno nella fase post-Covid – sottolinea la Presidente – Per esempio, non possiamo non vedere un rinnovato slancio tecnologico al servizio dell’innovazione, una maggiore apertura verso il digitale a qualsiasi livello.
La tecnologia è uno strumento che deve sostenere un cambiamento culturale. In questo periodo di forte accelerazione digitale ci siamo resi conto, noi come Gruppo ma penso un po’ tutti, come a volte i cambiamenti siano ostacolati più da una reticenza mentale che da motivi oggettivi veri e propri”.
Smart energy, sostenibilità fa rima con fruibilità
“La smart energy deve essere a disposizione di tutti: non possiamo innamorarci di tecnologie e non pensare a come possono essere fruibili per tutti, e quando parliamo di fruibilità dobbiamo pensare che nel nostro paese convivono tante anime, persone più aperte al nuovo, persone che invece hanno più difficoltà e hanno tempi diversi. Noi siamo consapevoli della difficoltà che alcune categorie possono avere, delle differenti user experience, pertanto cerchiamo qualcosa che possa arrivare a tutti in modo semplice ed efficace, non solo come accesso all’energia, ma come possibilità di utilizzarla in modo più intelligente. Con Midori, per esempio, stiamo realizzando un progetto che ci permetta di capire di più sui comportamenti degli utenti’.
Il progetto con Midori, vincitore di Innovation2Live 2019
L’ edizione 2019 di Innovation2Live è stata vinta da Midori, startup innovativa che ha preso le mosse da Politecnico di Torino e che ha realizzato un dispositivo chiamato NED, un innovativo sistema che grazie ad avanzati algoritmi di data analytics e machine learning consente di riconoscere l’attività elettrica ed il consumo energetico dei principali elettrodomestici di casa attraverso l’utilizzo di un unico, semplice strumento di misura connesso al quadro elettrico, facilmente installabile.
“Con Midori dopo un periodo di confronto abbiamo deciso di realizzare un progetto comune che vede l’applicazione del suo prodotto NED in un ambito differente, quello della generazione dei certificati verdi comportamentali. In sintesi, NED ci permetterà di misurare (in via sperimentale e su determinati cluster di clienti) l’impatto dei comportamenti degli utenti rispetto a un eventuale risparmio o efficientamento energetico.
Ma testeremo anche la user experience del prodotto. Uno dei motivi per cui abbiamo scelto Midori lo scorso anno è il fatto che questo prodotto sia facile da installare rispetto ad altre soluzioni similari. Ma quando si va a calare nella realtà, questa facilità non è poi così scontata; Allora in questo progetto, pur essendo la facilità d’installazione la caratteristica premiante del prodotto, abbiamo deciso di accompagnare l’installazione con dei tecnici nostri che fanno l’assistenza al cliente, che così si sente più tranquillo. Vinciamo così reticenze e perplessità del cliente.
Non vogliamo scoraggiare questa apertura al nuovo negli utenti, anche se questo significa affiancare transitoriamente anche metodi più tradizionali, ma è importante per noi che entriamo nelle case e nelle aziende tener conto di questo elemento. Il beneficio è che in un momento successivo, quella reticenza sarà già superata”.
Effettivamente anche i report sulla crescita del mercato della Smart Home (in cui ricadono tutti i dispositivi per l’efficientamento e il risparmio energetico) fanno sempre notare come il numero di consumatori in grado di installare in autonomia gli oggetti smart acquistati, senza l’aiuto di un professionista, cresca nel tempo progressivamente, laddove le barriere più frequenti che frenano ancora l’uso sono l’eccessiva complessità, la mancata percezione dei benefici e la difficoltà a utilizzare le App per la gestione. Non è un caso che questo settore sia ormai trainato dall’avvento degli assistenti vocali come Google Home e Alexa che abbattono qualsiasi barriera grazie al controllo vocale. L’esperienza dell’utente con questi dispositivi è già positivamente instaurata ora che il livello di funzionalità è basico, e sarà in grado di accogliere nel tempo maggiore complessità.
Open innovation è anche sapere dialogare con le startup
Uno dei ritorni che ogni azienda si attende dai programmi di open innovation è in termini di l’impatto positivo sulla cultura aziendale . “Non solo – sottolinea Cristina Crotti – incide anche sull’apertura mentale dei singoli. Come Gruppo abbiamo sempre guardato con altre modalità al mondo dell’innovazione, ma il percorso più strutturato innescato con Innovation2Live è stato molto utile per avvicinarci a un modo, quello delle startup, che per noi era lontano. L’impatto sulla cultura aziendale è un lavoro lungo, perché parte dai vertici della società del gruppo ma poi la cosa importante è calarla sotto, fino all’ultimo dipendente. Da tutto questo sono nate nel Gruppo diverse iniziative molto stimolanti (come l’iniziativa interna Il laboratorio delle idee, in cui c’è un team a disposizione di chi ha idee e le vuole sviluppare), abbiamo imparato tante cose, ad esempio come ci si relazione e cosa ti puoi aspettare da una startup.
La difficoltà principale quando si lavora con le startup è l’allineamento sul linguaggio, le stesse parole possono avere un diverso tipo di significato. Quindi il confronto è sempre positivo, per noi, perché viviamo un ringiovanimento, un alleggerimento; per loro, perché comunque se vogliono far crescere la loro società e fare lo scaleup hanno bisogno di un percorso di maturazione e di consolidamento che passa anche dal sapersi rapportare con una grande azienda”.
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