Coverflex startup nata nel 2021 in Portogallo che ha messo a punto una soluzione di retribuzione flessibile che consente alle aziende di ridurre i costi e massimizzare il potenziale di guadagno dei propri dipendenti, annuncia un round di investimento serie A da 15 milioni di euro guidata da SCOR Ventures. Vi partecipano anche Breega (già lead investor nel pre-seed round), MS&AD, Armilar, Stableton, BiG Start Ventures e Shilling, oltre a una serie di business angel anche italiani. La startup intende usare questi fondi per dare attuazione alla sua espansione internazionale partendo dall’Italia dove è stata chiamata Chiara Bassi a ricoprire il ruolo di country manager. La piattaforma di Coverflex consente a qualsiasi azienda, di qualsiasi dimensione, di progettare, consolidare e personalizzare i propri pacchetti retributivi con buoni pasto, welfare, sconti, fondi, assicurazioni e altri benefit. Aggregando più fornitori e aiutando le aziende a ridurre i costi con benefit efficienti dal punto di vista fiscale, offrendo ai dipendenti più valore e migliorando la loro alfabetizzazione finanziaria in materia di retribuzione e benefit. Il mercato in forte espansione dei “benefit e del benessere dei dipendenti” vale oggi 200 miliardi di euro e l’Europa rappresenta oltre il 40% di esso secondo i dati di Fortune Business Insights riportati da una nota diffusa dalla società. L’engagement dei dipendenti verso i benefit aziendali si attesta però sotto il 20%, questo significa che le aziende sprecano miliardi di euro in pacchetti standardizzati e inutilizzati. “Nell’attuale macro contesto economico, questo round serie A convalida la nostra visione ambiziosa, il successo sul mercato portoghese e l’opportunità di crescere in Europa, in particolare in Italia, che rimane il mercato più redditizio di Edenred nel mondo, nonostante le recenti rimostranze da parte di commercianti e utenti verso il servizio e le condizioni offerte – dice Miguel Amaro, CEO di Coverflex -. Conferma inoltre che la nostra attenzione nell’adattare i processi delle risorse umane all’attuale necessità di offrire un’esperienza di compensazione più personalizzata è più che rilevante al giorno d’oggi”. “In SCOR Ventures la nostra priorità è costruire un portfolio di soluzioni diversificate e innovative, che risolvano il rischio per individui, aziende e il nostro pianeta. Riteniamo che i datori di lavoro abbiano l’opportunità di rimodellare la gestione dei benefit per i dipendenti e di migliorare la loro soddisfazione, colmando al contempo il divario di assistenza e protezione grazie a una nuova generazione di strumenti e servizi. Coverflex consente alle aziende e al personale di realizzare questa ambizione”, aggiunge Will Thorne, head of SCOR Ventures che si unisce al board di Coverflex. Ben Marrel, cofondatore e CEO di Breega: “Le persone sono l’asset più importante per qualsiasi azienda. In uno dei mercati più sfidanti e trasformativi dei nostri tempi, Coverflex ha saputo dimostrare il suo market fit. Due anni fa credevamo che Coverflex avrebbe saputo fare la differenza. Ora ne siamo certi”.
Più di tremila aziende sono già utenti
A partire dal suo lancio nel 2021, Coverflex è già stato adottato da più di 3600 aziende. La sua dedizione nel risolvere i problemi unici di clienti come Santander, Natixis, OysterHR, Bolt, Emma, Revolut e Smartex ha portato a una crescita del 400% su base annua. Attualmente, con 70mila utenti attivi, che utilizzano Coverflex in media più di otto volte al mese, l’azienda ha gestito più di 80 milioni di euro nei wallet a disposizione dei dipendenti dei propri clienti. A sostegno di queste operazioni e della crescita, Coverflex conta oggi quasi 100 dipendenti in Europa e in America Latina. Questo round di finanziamento consentirà a Coverflex di continuare a far crescere il proprio team fino a raggiungere quota 150 dipendenti entro la fine del 2023. Ora si appresta a rivoluzionare il mercato dei buoni pasto e del welfare in Italia, con il lancio di una piattaforma con commissioni d’acquisto basse e sostenibili per bar, supermercati e ristoranti. “In Italia le commissioni arrivano al 20% per transazione, le più alte in Europa per questo tipo di mercato. Gli attuali fornitori applicano commissioni elevate e pagano in 60-90 giorni, il che porta ristoranti e supermercati a rinunciare alla possibilità di far parte del sistema – spiega Chiara Bassi, country manager Italia della startup -. Meno opzioni equivalgono a una minore soddisfazione dei dipendenti: ecco perché questa è un’importante opportunità per trasformare il mercato”.
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