I pezzi grossi c’erano quasi tutti al convegno di Vertis che si è svolto venerdì e sabato scorsi a Napoli. Un meeting di grande spessore che si è aperto con l’annuncio da parte di Amedeo Giurazza, guida di Vertis (foto), della nascita del nuovo incubatore che sarà realizzato con la collaborazione dell’Ipe e della volontà di Vertis di avviare un nuovo fondo per investire in start-up innovative (Vertis fa anche operazioni di private equity).
“Abbiamo pensato di organizzare quest’evento per dare la possibilità ai giovani (e meno giovani) startupper in cui Vertis ha creduto di presentare le loro aziende e mostrare nei fatti come si possa costruire un’impresa partendo da un’idea, facendosi affiancare nel percorso da un fondo chiuso. Inoltre, i prestigiosi esponenti della finanza, economia, imprenditoria, università che si sono alternati nelle tre tavole rotonde hanno confermato l’importanza del venture capital come strumento fondamentale di sviluppo del sistema Paese”, dichiara Amedeo Giurazza a Startupbusiness.
Ad alternarsi sul palco della sala grande dell’Hotel Vesuvio tantissimi relatori tra cui Gabriele Cappellini AD del Fondo Italiano d’Investimento, Dario Scannapieco presidente del Fondo europeo degli investimenti, Enzo Boccia vicepresidente di Confindustria, Loris Nadotti presidente Pni, Fernando Napolitano presidente Italian business and investment iniziative, Andrea Rangone del politecnico di Milano, Nicola Redi di TTventure, Innocenzo Cipolletta presidente Aifi, Edoardo Imperiale diretto generale Agenzia Campania innovazione, Fulvio Martusciello assessore regione Campania per lo sviluppo economico, Donald L. Moore console degli Usa a Napoli.
Con loro e con tutti gli altri numerosi relatori che hanno partecipato portando importanti contributi si sono analizzati molti degli aspetti che caratterizzano il mondo delle start-up italiane: dalla disponibilità e fruibilità dei fondi e degli strumenti di investimento, alla necessità di accelerare sul fronte dell’internazionalizzazione; dal ruolo che lo sviluppo delle start-up innovative può avere per il Mezzogiorno agli aspetti legati alla divulgazione della cultura della nuova imprenditoria e alla necessità di concentrarsi sul valore delle persone e della capacità, da parte delle start-up, di realizzare progetti capaci di produrre ritorni economici, posti di lavoro ma anche impatto sociale.
A dimostrare quanto tutto ciò non è solo teoria ma un fenomeno in forte sviluppo nel corso dei due giorni si sono presentate le start-up in cui Vertis ha investito e co-investito nell’ambito dell’iniziativa Fondo HT per il Mezzogiorno. Nell’ordine si sono presentate Mosaicoon, Glomeria Therapeutics, Promoqui, Cogisen, Biouniversa, Jusp, Linkpass, +Plugg, Personal Factory, DeRev, AppsBuilder, Fluidotecnica Sanseverino, AutoXY, Blomming, Vivocha e Karalit. Tutte start-up che stanno dimostrando di voler crescere il più rapidamente possibile, che sono forti di team di grande spessore e che operano in settori diversi ma tutti altamente competitivi. Tutte start-up che brillano non solo per l’idea attorno alla quale sono costruite ma per la capacità di realizzazione, per il forte impegno che traspare leggendo il modo in cui sono nate e si stanno evolvendo. Se l’innovazione, quella vera e concreta, c’è è perché ci sono imprenditori che danno l’anima per sviluppare i loro progetti e perché ci sono persone come Amedeo Giurazza che credono in loro.
E il Mezzogiorno diventa terra di opportunità e di capacità di crescita, di creatività e di innovazione ed è da qui che bisogna continuare la strada del rinnovamento economico e sociale e pare che questa strada inizi a essere considerata quella principale da seguire anche da parte delle istituzioni se è vero che il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è prossimo a un viaggio nella Silicon Valley e a San Francisco, e c’è già chi parla di un possibile gemellaggio tra le due città, gemellaggio che forse è nato nelle acque tra il golfo di Napoli e la baia di San Francisco dove le maestose vele delle barche di Coppa America si sono sfidate e si sfideranno.
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