Come si diventa Drew Houston, fondatore di Dropbox, il servizio cloud di file sharing più famoso al mondo, con oltre 500 milioni di utenti (al 2016), self made man e uno degli uomini più ricchi d’America a 24 anni? Bisogna imparare a programmare, e anche molto presto. Bisogna fare esperienza in startup, e anche questo prima possibile, magari mentre ancora si frequenta l’Università. Intervistato dal fondatore di Khan Academy, Salman Khan, Drew Houston, racconta come e quando ha mosso i primi passi nel mondo dell’informatica e del coding e come questa strada lo abbia condotto a diverse esperienze di lavoro molto precocemente, nutrendo competenze e mindset imprenditoriale. Come si evince da questa intervista, Drew è un “enfant prodige” del coding: già a 4-5 anni grazie agli insegnamenti del suo papà aveva scrive le sua prime righe di codice. Così comincia la sua passione per la programmazione, rivolta inizialmente sopratutto al mondo dei video giochi, ma sempre più coinvolgente per lui, tanto da poterlo definire un hacker (buono): già a 14 anni comincia a collaborare con team di programmatori, mentre ancora va a scuola. Ha solo 24 anni quando insieme a Arash Ferdowski, compagno di scuola al MIT , fonda Dropbox. Non è la sua esperienza in una startup, per cui è perfettamente consapevole che si tratta di una dura strada. E’ il 2007, gli inizi non sono una passeggiata, ma dopo sette anni, nel 2014 Dropbox è un unicorno della Silicon Valley che ha raccolto investimenti per 1,1 miliardi di dollari ed è valutato 10 miliardi, tra i suoi investitori ci sono Sequoia Capital, Goldman Sachs, BlackRock. Oggi Drew Houston è, secondo Forbes, il 18 uomo più ricco d’America sotto i 40 anni.
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