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Finalmente ti sei deciso ad aprire un’azienda o un’attività, ma non sai ancora come muoverti. Tutti abbiamo immaginato almeno una volta di aprire un’attività: certe persone lo sanno ‘da sempre’ di essere nati imprenditori, per altri è una consapevolezza che si acquisisce lungo la strada, magari a seguito di vicende familiari, personali, accidentali. Quando questo pensiero comincia a farsi insistente e vogliamo provarci, da dove si comincia? Non ti preoccupare, in questa guida completa su come aprire un’attività ti elenco le modalità, ti spiego quali sono le forme giuridiche di un’impresa, l’iter burocratico per aprire un’azienda e quali sono i costi per aprire un’attività. Al termine della lettura avrai le idee più chiare.
Cosa serve per aprire un’azienda
Rispetto a qualche anno fa, oggi aprire un’azienda in Italia è abbastanza dinamico, grazie ad alcune forme giuridiche si può infatti creare un’azienda con un piccolo capitale iniziale. Ovviamente, dopo aver trovato l’idea di business giusta per te, nonostante non sia sempre facile magari per la dura concorrenza, quello che serve in primis è conoscere le normative e la percezione di dove si voglia arrivare.
Quali sono le forme giuridiche di un’impresa?
La scelta della forma giuridica è importante perché è il primo passo e perché deve adattarsi al vostro progetto, al vostro business plan, basandosi quindi su criteri che riguardino ad esempio le responsabilità o il capitale iniziale richiesto, determinando quindi quelli che sono i costi e gli adempimenti per aprire un’attività da zero: – Srl: la società di capitali come la Società a Responsabilità Limitata (S.r.l.) è una delle forme giuridiche più semplici del nostro ordinamento – disciplinata nel CC, libro Quinto, titolo V, Capo VII, Sezione I, dall’art. 2462. È dotata di personalità giuridica: per le obbligazioni sociali risponde soltanto la società con il suo patrimonio (le quote versate dai soci); dunque per avviare un’azienda Srl i soci dovranno possedere una parte di quote. La Srl è costituita da tre organi principali: l’assemblea, gli amministratori e l’organo di controllo o revisore. Inoltre deve essere organizzata sotto uno Statuto, in questo caso flessibile e personalizzabile. Per la Srl sono previste diverse agevolazioni. – Srls: la Società a Responsabilità Limitata Semplificata, introdotta nel 2012, a differenza della Srl, che deve di norma avere un capitale sociale pari o superiore a 10 mila euro, quello della Srls può essere invece ridotto, compreso tra un euro e 9.999 euro – qualora dovesse superare questa soglia, si trasformerà in una Srl. Limitando il capitale sociale, dunque, si restringe la quantità di finanziamenti per startup ottenibili dalle banche: in questi casi sono i soci a dover dare come garanzia i propri capitali, facendo venir meno il principale vantaggio della Srl stessa, cioè la limitazione della responsabilità. Altra limitazione riguarda gli stessi soci: essi possono essere solo persone fisiche, non potendo così far entrare nella società le persone giuridiche, ad esempio le società di investimento. La Srls ha invece uno Statuto standard e imposto per legge, pertanto non modificabile – quindi limitante, per esempio, per alcune tipologie di startup. Le agevolazioni sono previste solo per la costituzione: si può far a meno delle spese notarili e di segretaria. – S.n.c.: come disciplinato dagli artt. 2291-2312 del CC, nella Società in nome collettivo (o S.n.c.) tutti i soci rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali. Creare un’azienda S.n.c. vuol dire avere una società in cui a prevalere sarà l’elemento soggettivo – ovvero i soci – rispetto al capitale. Può essere di tipo regolare, quando sia iscritta nel Registro delle imprese. In questo caso l’Atto costitutivo deve essere stipulato per atto pubblico o scrittura privata autenticata. La s.n.c. può essere anche di tipo irregolare (o società in nome collettivo di fatto), quando non è iscritta nel Registro delle imprese, essendo formata dai rapporti tra due o più persone per l’esercizio di un’attività, senza la formalizzazione di scritture (da atti non autenticati presso il notaio). – S.p.a.: a differenza della S.r.l., nella S.p.A. (Società per azioni) il capitale sociale è rappresentato da azioni, nella prima invece in quote azionarie. È dotata di personalità giuridica e di autonomia patrimoniale. Le partecipazioni dei soci sono rappresentate da titoli trasferibili, le azioni, suddivise in più tipi, e la cui gestione è delegata a un organo di gestione, come il Consiglio di amministrazione (CDA). – S.a.s.: la Società in accomandita semplice – in cui accomandita sta per un’associazione che può essere di tipo commerciale o non commerciale – è caratterizzata da due tipi distinti di soci: gli accomandatari e gli accomandanti, che devono essere specificati nell’Atto costitutivo. Gli accomandatari sono quei soci che, in caso di debito della società, rispondono in modo solidale e illimitato per le obbligazioni sociali. Gli accomandati sono quei soci che rispondono esclusivamente per quanto riguarda la loro quota o le azioni con cui partecipano alla società. – Soc. Coop.: la Società cooperativa è caratterizzate da una finalità mutualistica. A differenza delle altre forme societarie, il loro fine non è la divisione degli utili – ovvero il profitto -, bensì il soddisfacimento dell’interesse dei soci dallo svolgimento della propria attività. Creare una azienda in forma di cooperativa serve quindi a favorire direttamente i soci, mediante la produzione di beni o servizi prodotti direttamente a loro ed a condizioni più favorevoli di quelle che abitualmente si trovano sul mercato. Tutelata dall’art 45 della Costituzione, infatti, nella cooperativa lo scopo mutualistico può essere raggiunto anche vendendo ai soci della cooperativa i beni alle stesse condizioni degli altri imprenditori, ma dividendo con loro i profitti conseguiti, oppure fornendo direttamente ai membri della cooperativa occasioni di lavoro. In questo caso ai soci della cooperativa sono distribuiti i ristorni, la differenza tra costi e ricavi. Le cooperative di consumo vendono i propri beni sia ai soci, che a terzi. In questo caso il vantaggio dei soci sarà dato anche dagli utili conseguiti.
Iter burocratico per aprire un’azienda
L’iter burocratico per creare un’impresa da zero dipende dalla forma giuridica scelta in partenza, perché variano i requisiti e le procedure. Poniamo il caso di una Srl e nello specifico di una startup innovativa. I soci, dopo aver scelto la forma societaria (Srl), formalizzano le regole che disciplineranno i loro rapporti nella società mediante la sottoscrizione dell’Atto costitutivo e dello Statuto, ovviamente dopo aver fatto dei passi preliminari come già avevamo scritto qui. L’iter burocratico per aprirla sarà il seguente: – sottoscrizione dell’Atto costitutivo: dal 20 luglio 2016 in alternativa all’Atto sottoscritto presso il notaio, era possibile utilizzare il modello standard tipizzato sottoscritto con firma digitale dai contraenti. Ma date le ultime vicende politico-parlamentari in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato n. 2643 del 29/03/2021, l’Atto dovrà essere redatto comunque in presenza presso uno studio notarile: precedentemente infatti poteva essere presentata per via telematica la Comunicazione Unica al Registro delle Imprese della Camera di Commercio competente, con la quale si assolvono tutte le formalità necessarie alla costituzione dell’impresa, come: – l’attribuzione del Codice Fiscale / Partita Iva da parte dell’Agenzia delle Entrate; – iscrizione nel Registro delle Imprese ed eventualmente all’Albo delle Imprese Artigiane; – adempimenti INPS ai fini previdenziali; adempimenti INAIL ai fini assicurativi; – Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) per lo Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP).
Quali sono i costi per aprire un’attività?
Sempre ponendo il caso di voler aprire un’azienda come startup innovativa (Srl), i costi riguarderanno l’apertura e la registrazione della Srl mediante la Camera di Commercio. Le spese prevedono: – Imposta di Registro: 200 euro – Imposta di bollo: non dovuta – Diritti di segreteria al Registro delle Imprese: non dovuta – Diritti camerali per Startup: non dovuti – Tassa per la concessione governativa e vidimazione libri sociali: 309,87 euro e 16 euro di marca da bollo. – Apertura di un conto bancario Inoltre, bisognerà provvedere all’apertura di una PEC e creazione di una firma digitale per tutti i soci.
Finanziamenti 2021 per le nuove imprese
Negli ultimi anni sono stati stanziati diversi finanziamenti ed incentivi per coloro che volessero aprire un’attività senza soldi propri. Di seguito se ne riportano alcuni tra i più interessanti: – Per quanto riguarda le startup innovative, singolare è il FINANZIAMENTO NUOVE IMPRESE, ovvero destinato a quegli imprenditori che vogliano creare una azienda favoriti in questo caso da un finanziamento massimo di 100.000 € per sostenere gli investimenti iniziali. Ha una durata di massimo 7 anni, comprensivi di preammortamento (fino ad un massimo di 24 mesi). Il rimborso è espresso in rate mensili, trimestrali o semestrali, con un Tasso di interesse fisso o variabile. – Il microcredito è perfetto proprio per le aziende in fase iniziale. Infatti è rivolto soprattutto a coloro che presentano difficoltà di accesso al credito tradizionale perché non dispongono di sufficienti garanzie. Lo possono ottenere: i lavoratori autonomi titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo cinque dipendenti; le imprese individuali titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo cinque dipendenti; le Società di persone, società tra professionisti, s.r.l.s. e società cooperative, titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo 10 dipendenti. La durata massima è di 84 mesi, incluso un eventuale periodo di preammortamento. L’importo massimo è di € 40.000,00, che possono diventare € 50.000,00 se le ultime 6 rate pregresse sono state pagate in maniera puntuale e se lo sviluppo del progetto finanziato risulta in linea con il raggiungimento dei risultati previsti. – ON – OLTRE NUOVE IMPRESE A TASSO ZERO è l’incentivo per i giovani e le donne tra i 18 e i 35 anni che vogliono aprire un’azienda. Le agevolazioni sono valide in tutta Italia e prevedono sia finanziamenti a tasso zero che contributi a fondo perduto per progetti d’impresa con spese fino a 3 milioni di euro, coprendo fino al 90% delle spese totali ammissibili. – Resto al sud: sostiene sia chi voglia aprire una attività, sia chi voglia sviluppare nuove attività imprenditoriali e libero professionali nelle regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del centro Italia (Lazio, Marche, Umbria). L’incentivo è destinato a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 55 anni. I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro. per accedere non sono previsti bandi, scadenze o graduatorie: le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo. Resto al sud copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci. Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è pari a 60.000 euro. È previsto un ulteriore contributo a fondo perduto: · 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale · fino a un massimo di 40.000 euro per le società il contributo viene erogato al completamento del programma di spesa, contestualmente al saldo dei contributi concessi. Photo by Elevate on Unsplash
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