Ibm e startup, l’inizio di una relazione professionale? Big Blue torna ad avvicinarsi in modo deciso e, dicono i presupposti, efficace alle startup. Lo fa con il lancio di un nuovo programma che si chiama BizBang e con l’avvio di una serie di iniziative verticali con il supporto di partner. BizBang è un programma specifico per le startup e gli sviluppatori software che mette a disposizione la piattaforma cloud denominata Bluemix e le tecnologie cognitive, tutte le informazioni sono riportate nel sito dedicato all’iniziativa. Il progetto di Ibm non si ferma però qui, intende infatti portare alle startup nuove opportunità di business creando occasioni di incontro con i suoi clienti maggiori al fine di creare un doppio volano: da un lato integrare le soluzioni delle startup nella sua offerta ove esse risultino di interesse e complementari, e dall’altro mettere le startup nella favorevole condizione di potere avviare un dialogo diretto con potenziali clienti e partner. Il programma è partito a pieno ritmo anche in Italia e si sta sviluppando su direttive più concentrate sulla creazione del valore che non sulla visibilità e questo è un bene che potrà essere effettivamente valutato quando il processo avviati si tradurrà in vero valore, quando vedremo le prime soluzioni delle startup proposte all’interno dell’offerta di Ibm e quando vedremo le prime startup iniziare a lavorare concretamente con i grandi clienti di Big Blue. È ovviamente prematuro invocare risultati ora, ma la strada imboccata è una buona strada. Strada che Ibm non vuole percorrere in solitaria, anzi, consapevole della necessità di conoscere a fondo il mondo delle startup per potere individuare quelle con le migliori soluzioni e altrettanto consapevole che per sviluppare tale approfondimento è necessario farlo con chi conosce meglio i gangli del cosiddetto ecosistema, ha selezionato alcuni partner con i quali lavora per settori verticali. Anche noi di Startupbusiness e del gruppo Digital360 supportiamo Ibm in questa strategia che abbiamo apprezzato proprio per la sua concretezza e per l’effettiva opportunità che alle startup può dare. Nello specifico Digital360 opera con Ibm e con le startup del settore retail, quindi della logistica, della distribuzione che Ibm e alcuni suoi grandi clienti hanno incontrato in occasione del Watson Summit Italia 2017 a Milano, tutti i nomi delle startup fino a qui selezionate sono pubblicati sempre sul sito di BizBang). Mentre per il filone fintech Ibm ha scelto di collaborare con il Cetif, il Centro di ricerca in tecnologie, innovazion e servizi finanziari dell’Università Cattolica di Milano con il quale ha dato vita al programma denominato Fintech Lighthouse che è in pieno svolgimento, mentre per il settore fashion tech ha scelto Fashion Tech Accelerator (Fta) e insieme hanno aperto una call di respiro europeo che si chiuderà il 9 giugno prossimo. Per tutti gli ambiti industriali il processo di selezione e coinvolgimento delle startup passa per diverse fasi oltre che sulle competenze dei partner che Ibm ha scelto, fasi che coinvolgono i manager di Ibm Italia, che coinvolgono i clienti strategici di Ibm e che si declinano anche in azioni di bootcamp al fine di approfondire al meglio le caratteristiche dei prodotti e delle soluzioni e il loro posizionamento sul mercato. Staremo a vedere quali risultati in termini di creazione di nuove opportunità di business per le startup questo programma di Ibm avrà, vedremo anche come Ibm riuscirà a posizionare la sua offerta cloud che, grazie alla tecnlogia cognitive promette di avere una marcia in più, ma si inserisce in un contesto dove già operano colossi, molto vicini alle startup, primo tra tutti Amazon Web Services. Ibm dovrà puntare a dialogare con le startup e mettersi in condizioni di divenire vero partner non solo tecnologico, ma anche e soprattutto industriale e di mercato. Una sfida certamente, ma che arriva in un momento in cui il panorama delle imprese innovative italiane è popolato da un buon numero di realtà già sufficientemente mature, solide e capaci, tanto dall’avere tutte le caratteristiche per operare anche con i clienti più grandi, più blasonati, più globali.
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