COP, Chi Odia Paga, annuncia i risultati della prima call “Una Buona Causa” contro l’odio online (di cui scrivemmo qui). “Abbiamo finanziato due associazioni, entrambe impegnate a combattere il cyberbullismo, mandandole in overfunding – dice a Startupbusiness Francesco Inguscio, CEO e fondatore di COP – . La “Rete del Bene” che stiamo creando inizia a pagare e nel frattempo siamo ai blocchi di partenza con la nuova call con l’invito alle aziende ad aderire a #DonateProfitToStopHate. Il momento è particolare perché sta riprendendo a dilagare il boicottaggio di Facebook #StopHateForProfit con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali di novembre negli USA e mentre anche Netflix esce con The Social Dilemma un docufilm che porta tutti a riflettere su odio online e fake news e il ruolo delle piattaforme di social networking nella manipolazione delle persone (la stessa Netflix nelle scorse settimane aveva pubblicato un altro film dedicato all’argomento dal titolo The Hater, e paradossalmente è anche finita al centro di una polemica essa stessa per via della pubblicazione del controverso film francese Mignonnes, Cuties in inglese, ndr)”. Grazie a queste campagne COP è ora in grado di poter fornire supporto tecnico e legale alle vittime di odio online a titolo gratuito. La conclusione della prima campagna permette il finanziamento dell’Associazione Puntozero di Milano che ha raggiunto la cifra di 22 mila euro, molti di più rispetto ai 10 mila euro richiesti, per realizzare “New Wild Web” uno spettacolo teatrale dedicato al tema del cyberbullismo. Lo spettacolo racconterà attraverso le avventure di Ismo&Bull (qui un’anteprima) la tematica attuale del cyberbullismo, di forte impatto soprattutto per i più giovani, e vedrà coinvolti nella realizzazione alcuni giovani detenuti del carcere giovanile Beccaria di Milano accompagnati in questo percorso da professionisti del teatro da sempre strumento sociale di grande valore e impatto. L’altra associazione con un’iniziativa di educazione e prevenzione dell’odio online è Associazione Zanshin Tech di Genova che, con il suo progetto “Digital Guardian”, si pone l’obiettivo di formare online grazie a un corso di 30 ore almeno 120 ragazzi su tutto il territorio italiano perché possano difendere se stessi e gli altri dal cyberbullismo. La conoscenza porta consapevolezza e questo progetto va proprio in questa direzione. La campagna di crowdfunding gode del sostegno di Innovatec, azienda del settore cleantech quotata in Borsa, che ha deciso di co-finanziare con un matching grant la raccolta fondi di questa associazione. La campagna Una Buona Causa viene proposta trimestralmente da Chi Odia Paga ad Associazioni e Aziende con un duplice obiettivo: stimolare le oltre 1.400 Associazioni mappate dalla startup per ideare e proporre iniziative di educazione, prevenzione e sensibilizzazione sui temi dell’odio online; sensibilizzare migliaia di Aziende italiane sensibili ai temi di CSR (corporate social responsibility) per sostenere, attraverso un matching grant, i progetti meritevoli proposti dalle associazioni e offrire il medesimo importo alle vittime di odio online affinché possano fruire in modo totalmente gratuito dei servizi di difesa legale di Chi Odia Paga. In questo modo si crea un circolo virtuoso in cui le aziende vengono supportate in modo concreto a raggiungere i propri obiettivi di CSR, le associazioni vengono sostenute nella realizzazione dei progetti, le vittime sanno di poter contare su uno strumento di difesa efficace e gratuito dagli attacchi dei propri hater. Da oggi gli utenti che avranno bisogno di supporto e tutela legale per reati come revenge porn, stalking, cyberbullismo o diffamazione online visitando il sito di Chi Odia Paga possono richiedere una card del valore di 150 euro utile a coprire le spese per i servizi come la legalizzazione delle prove online, la rimozione dei contenuti offensivi o la generazione di una vera e propria diffida online contro i propri hater. L’obiettivo di Chi Odia Paga è quello di democratizzare l’accesso degli utenti alla tutela dei propri diritti, facendo in modo che nessuna vittima resti indifesa. Una mission questa che sin dall’inizio ha guidato COP nella creazione del proprio modello di business a vocazione sociale e che si sta rivelando sempre più virtuoso e sinergico con gli altri soggetti attivi nel settore.
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