Eccolo il deal da 100 milioni di euro su una tech company italiana. Un deal che alla fine di quest’anno peserà da solo tra un quarto e un quinto del totale investito nelle startup in Italia nel 2018 secondo le attuali proiezioni. Un deal che vede un consistente impegno di investitori internazionali, in questo specifico caso statunitensi. Goldman Sachs Private Capital Investing e Blackstone Group Tactical Opportunities sono infatti i sottoscrittori dell’aumento di capitale da 100 milioni di euro a favore di Prima Assicurazioni . A svelare la notizia è stato Milano Finanza del 9 ottobre 2018 ma secondo indiscrezioni il deal è stato firmato già qualche settimana fa. Fino a giugno scorso infatti la società milanese che vende assicurazioni per veicoli online sfruttando sofisticate tecnologie di intelligenza artificiale per comprendere al meglio i bisogni e le necessità di ogni singolo utente registrava ancora un capitale sociale di poco più di 100mila euro. Prima.it è stata fondata, come riporta anche la scheda di Crunchbase , da Alberto Genovese, George Ottathycal e Teodoro D’Ambrosio nel 2013 e ha ricevuto investimenti da R-301 Capital e TA Ventures. La società inoltre ha un accordo con Munich Re e, sempre secondo quanto riporta MF, conta oltre 250mila clienti. Questo deal è significativo non solo per Prima.it che la lancia nell’olimpo delle aziende tech italiane di primo livello e le da risorse per crescere in modo esponenziale ma lo è anche quale vistosa pennellata nel quadro sempre più nitido e colorato dello scenario italiano delle startup. Uno scenario che dopo l’annus horribilis del 2017 sta dando forti e sostanziali segnali di crescita, segnali che non si limitano a registrare un valore che a fine 2018 tutti si aspettano toccare un totale attorno al mezzo miliardo, vale a dire un totale che riporta il nostro Paese in corsa anche rispetto alle altre economie europee: “mezzo miliardo di euro è il valore che solo due-tre anni fa, nel 2016, registrò la Spagna che noi oggi guardiamo come modello di sviluppo, ecco quindi possiamo affermare che l’Italia, benché resti in ritardo, sta colmando il gap che ora è solo di due-tre anni”, spiega Lorenzo Franchini fondatore di ScaleIT, la piattaforma che aiuta le scaleup italiane e del sud Europa a incontrare investitori internazionali (con la quale chi scrive collabora in veste di advisor). “Questo deal è a oggi il più grande round di VC growth mai fatto su una tech company italiana – aggiunge Franchini – e in base ai dati che abbiamo raccolto con l’osservatorio di ScaleIT si tratta del tredicesimo deal del 2018 in cui hanno investito VC internazionali su aziende italiane o fondate da italiani per un valore di 280 milioni di euro sui circa 420 milioni di euro che sono stati investiti nelle startup in Italia da inizio anno e che vanno poi definiti e completati con quelli che arriveranno da qui alla fine dell’anno”. Il round di finanziamento annunciato da Prima.it significa quindi molto per l’ecosistema e le aziende tech italiane: significa una crescita di attenzione e di fiducia da parte degli investitori internazionali, significa come il valore di servizi, prodotti e tecnologie sviluppate in Italia e da imprenditori italiani sta guadagnando reputazione a livello internazionale, significa dimostrare come il nostro Paese ha tutte le potenzialità per essere competitivo sul fronte delle startup, delle scaleup, del mercato degli investitori e può giocare una partita al medesimo tavolo di Spagna, Francia, Germania, ciò che serve è prendere questi segnali e usarli per accelerare il processo di crescita e per estendere quella cultura dell’innovazione di impresa che molti investitori nel nostro Paese ancora non hanno. @emilabirascid
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