Come abbiamo anticipato già qualche settimana fa in questo articolo, il 4 ottobre 2023 durante l’Assemblea ordinaria di CDP Venture Capital è stata nominata al ruolo di presidente Anna Lambiase. A seguire si è tenuto il primo Consiglio di Amministrazione alla presenza dei soci, CDP Equity (70%), Invitalia (30%) e della nuova presidente. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi nominato all’unanimità Agostino Scornajenchi quale amministratore delegato e direttore generale della società. Il Consiglio, che resterà in carica sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025, si compone con le nomine di: Anna Lambiase (presidente), Agostino Scornajenchi (amministratore delegato), Valeria Bucci, Enrico Canu, Stefano Cuzzilla, Stefano Massari, Lorenzo Maternini, Valentina Milani, Manuela Sabbatini. Queste nomine giungono dopo sei mesi di attesa, un tempo che potrebbe essere stato interpretato come un segnale di indecisione e di poca attenzione al sostegno alle imprese che fanno innovazione e in generale al settore dell’ecosistema che comprende quindi anche gli investitori e l’attenzione internazionale verso il Paese. Agostino Scornajenchi, ex direttore finanziario di Terna (circa il 30% di Terna è in mano a CDP Reti controllata di CDP), Anna Lambiase, fondatrice di Ir Top e già consigliere di Invitalia, guideranno così per i prossimi due anni il veicolo che dal 2020 ha potuto gestire circa due miliardi di euro. Le nomine rappresentano un punto di partenza, e non solo per i diretti interessati che ora hanno l’opportunità di rafforzare il contributo alla crescita dell’ecosistema italiano. In questi anni infatti l’ecosistema ha dimostrato di essere un motore dell’economia italiana: un settore che conta ormai 17mila tra startup e PMI innovative, con un fatturato complessivo di 9,5 miliardi di euro solo nel 2022, e in grado di movimentare oltre 2 miliardi di investimenti di capitale di rischio. E che in CDP Venture Capital SGR ha trovato proprio un fondamentale sostegno per il proprio consolidamento.
Il momento è delicato
Scornajenchi e Lambiase assumono quindi dall’AD uscente Enrico Resmini una significativa eredità in un momento in cui il venture capital italiano registra segnali di rallentamento. Nell’editoriale di questa settimana, grazie ai dati raccolti dall’evento TechChill Milano tenutosi il mese scorso, è stata fornita una fotografia che mette in luce le criticità di questo 2023: sebbene l’anno scorso gli investimenti in startup in Italia hanno toccato quasi i 1,9 miliardi di dollari, nel 2023 a fine settembre si sono fermati a 837 milioni di dollari. E difficilmente in quest’ultimo trimestre si arriverà a investire oltre un miliardo, quindi il VC italiano è in contrazione. Sì, tutto il VC globale è in contrazione, ma l’Italia è sempre indietro rispetto ad altri Paesi europei: la crescita media dei finanziamenti VC in Italia è del 35% contro il 42% del resto d’Europa, e, altro dato interessante è l’investimento cumulativo nel periodo compreso tra il 2015 e il 2022. Qui il confronto è drammatico: UK registra 146 miliardi di dollari investiti, Germania 64,1, Francia 55,9, Svezia 27,3, Svizzera 19,7, Paesi Bassi 18,5, Spagna 14,1, Irlanda 9,7, Finlandia 7,9, Danimarca 7,3, Belgio 6,9, Norvegia 6,3 e infine l’Italia con 5,9 miliardi di dollari investiti nel periodo preso in esame: un decimo della Francia, meno della metà della Spagna. Ora resta attendere qualche tempo per conoscere quale sarà la strategia che i nuovi vertici di CDP VC adotteranno per comprendere se sarà in linea con quanto fatto fino a ora o se vi saranno cambi di rotta repentini. (Foto di Jan Kopřiva su Unsplash )
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