Bloovery voleva rivoluzionare il mercato B2B dei fiori, ne avevamo parlato qui. La crisi dei commerci indotta dalla pandemia aveva enfatizzato come niente prima l’arretratezza di un sistema di vendita b2b dei fiori, basato fondamentalmente su aste ‘fisiche’ di fiori e piante, che si svolgevano prevalentemente in Olanda, quasi un monopolio del florovivaismo. Un sistema dall’impatto ambientale notevole, tra l’altro: i fiori viaggiano da ogni Paese produttore verso l’Olanda per essere messi all’asta e poi da qui si ripartivano per le destinazioni degli acquirenti, tornando magari al Paese di produzione. Bloovery vede un gap digitale in tutta la filiera in cui inserirsi e nasce come il primo grossista digitale di fiori e piante in Italia. Il suo obiettivo è quello di fare leva sul digitale, di sviluppare tecnologia, per far evolvere un settore per niente digitalizzato. Nel suo business plan, l’exit strategy è sempre stata quella di vendere a terzi la propria tecnologia e ora quel momento sembra arrivato. Colvin, l’azienda tecnologica dedicata all’industria della floricoltura in più rapida crescita in Europa, ha acquisito Bloovery. L’operazione consentirà a Colvin di rafforzare ed espandere la propria presenza in Italia, e a Bloovery, al suo team, di raggiungere i propri obiettivi continuando a lavorare nel gruppo. «Siamo all’inizio di un lungo e meraviglioso viaggio. C’è ancora così tanto da innovare nel settore. Insieme a Colvin siamo pronti a creare la prima azienda flowertech al mondo», ha affermato Simone Guzzetti, co-founder e CEO di Bloovery. «Siamo molto entusiasti di entrare a far parte della famiglia Colvin. Combinando la loro esperienza internazionale con l’esperienza B2B di Bloovery, abbiamo la possibilità di lasciare il segno nel settore floreale». ha affermato Michele Dondi, co-founder e COO di Bloovery. Fondata a Barcellona nel 2016, Colvin è presente nel nostro paese dal 2018. Da quando è nata ha raccolto circa 70 milioni di euro in finanziamenti, l’ultimo nel 2021 da 45 milioni, e ha coinvolto anche investitori italiani, come P101 sgr, Milano Investment Partners sgr e il corporate venture capital di Mediaset. Con l’ultimo investimento ricevuto era cambiato anche l’approccio al mercato di Colvin, nato come ecommerce consumer, ma che ha percepito un enorme bisogno di digitale in tutta la filiera. La nuova strategia di crescita si è pertanto indirizzata anche al B2B e anche a verticali nuovi come le piante. E’ in questi nuovi piani che si inquadra l’acquisizione di Bloovery. «Continuiamo ad andare avanti passo dopo passo nella nostra strategia di crescita coinvolgendo partner come Bloovery nel Gruppo Colvin, che apportano enorme conoscenza ed esperienza nel settore. L’Italia è il nostro primo mercato in crescita subito dopo la Spagna e questo accordo ci consentirà di continuare ad aggiungere valore al settore professionale dell’industria, non solo sul territorio italiano, ma anche in Europa», afferma Sergi Bastardas, co-founder di Colvin.
«Siamo sicuri che l’arrivo di Bloovery in Colvin rappresenterà un grande impulso per accelerare il nostro business B2B a livello globale. Condividiamo la visione disruptive del mercato nella quale la tecnologia potrebbe migliorare la catena di approvvigionamento del settore florovivaistico e il ruolo rilevante che i coltivatori devono avere in questo processo evolutivo», spiega Andrés Cester, co-founder di Colvin. Negli ultimi due anni, tutti gli indicatori globali mostrano che il business e i marketplace B2B continueranno a crescere in modo esponenziale nei prossimi anni, grazie ai vantaggi che questo tipo di piattaforme apportano sia agli utenti che ai venditori, comprese interessanti opportunità di scalabilità e redditività del business.© RIPRODUZIONE RISERVATA