BizUp nasce dall’iniziativa imprenditoriale di tre trentenni provenienti da esperienze eterogene nel mondo dell’online marketing e online advertising: Claudio Vaccaro, milanese, online product marketing per le più grandi digital media company italiane come Libero.it e Populis; Matteo Monari, modenese, SEO manager in Svezia per il più importante network di siti affiliati in ambito Gaming; Andrea Serravezza, ternano, web project manager per agenzie digital di primo piano.
Complice il caso (che li ha fatti incontrare a Roma) e la “chimica”, a luglio 2011 i tre si sono convinti a fare il passo che ciascuno di loro desiderava da tempo: “mettersi in proprio”, come si diceva qualche tempo fa, rinunciando a posto fisso, buoni stipendi da manager e sfidando la congiuntura economica non proprio favorevole.
L’idea business era quella di mettere insieme il loro know how per fornire servizi di web marketing a brand italiani internazionali di fascia alta. Un’idea in fondo simile a quella di altre agenzie di consulenza, ma con una marcia in più: la focalizzazione su settori molto competitivi del business online, nei quali spesso mancano conoscenze verticali (per esempio gaming, finanza, assicurazioni, e-commerce), con un approccio fortemente orientato al risultato e all’ottimizzazione del ritorno dell’investimento (il famoso “ROI”), fondamentale in questo periodo di crisi economica e di tagli al budget di comunicazione.
A distanza di due anni, la scommessa è andata oltre ogni più rosea previsione degli esordi: partiti in tre persone e tre scrivanie, l’azienda ora può contare su un team di più di 30 persone in organico (tra dipendenti e collaboratori) provenienti da otto diversi Paesi, ha gestito circa 100 clienti in tutta Europa (più del 50% del fatturato viene infatti dall’estero) per i quali ha seguito progetti importanti in ambito SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca), Social Media, PR online in 25 mercati diversi. I marchi che hanno affidato la loro promozione e il loro business online a questa nuova agenzia parlano da soli: Wind, BNL, Lottomatica, Coop, Ebay, Venere.com, Original Marines, King.com, Suzuki, Save The Children, Amnesty International per citarne alcuni.
Servizi multilingua, orientamento al risultato e processi scalabili, che consentano in poco tempo di adattarsi al mercato e crescere in fretta: questi probabilmente gli ingredienti del successo “fulminante” di questa startup italiana che però guarda al mercato internazionale con la giusta aggressività e ambizione, senza il classico “complesso di inferiorità” tricolore (quante aziende italiane oggi possono dire di assumere talenti da tutto il mondo?).
I risultati economici sono stati indubbiamente impressionanti: il primo anno di attività (2012) si è chiuso con circa un milione di euro di fatturato e il secondo si chiuderà con una crescita stimata del 40%.
“Ci piacerebbe che la nostra esperienza serva da stimolo ed esempio per tanti altri giovani che vogliono ‘buttarsi’ ma che non ne hanno ancora avuto il coraggio, condizionati dalla situazione economica generale o bloccati dal timore di non avere avuto ‘l’idea del secolo’. BizUp è la dimostrazione di come il successo di una startup non deriva tanto da un’idea straordinaria ma dalla straordinaria esecuzione di idee normali”.
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