Mentre continua a creare polemiche UBER (le ultime a seguito del blocco del servizio UberPop imposto dal Tribunale di Milano), i tassisti italiani rappresentati da URI sfidano l’app della Silicon Valley rilanciando sul piano tecnologico. Lo scorso fine settimana è andato in onda il primo TaxiHack, di cui avevamo parlato qui, che ha dato risultati a quanto pare ottimi, arrivando a produrre quella che in Italia è una novità assoluta, e nel panorama mondiale è certamente tra le prime: BITTaxi, un’app che permette di pagare il taxi in Bitcoin. “Con i ragazzi del nostro team abbiamo sviluppato un’estensione dell’applicazione itTaxi che permette ai tassisti di accettare, oltre al pagamento PayPal, il pagamento in Bitcoin grazie alla creazione di credito prepagato spendibile al momento della corsa. – spiega Lorenzo Giustozzi, uno dei componenti del team – L’altra sfida in cui siamo stati premiati invece riguarda un’applicazione per permettere a ciechi ed ipovedenti di prenotare e gestire in maniera totalmente vocale e touchless la prenotazione dei taxi”. Oltre a Lorenzo, fanno parte del team Federico Bacci, Alessandro Orrù, Jacopo Pace, Sandro Vilmi. Il TaxiHack, svoltosi a Roma presso la Sala Multimediale della Cooperativa Radiotaxi 3570, organizzato da URI – Unione dei Radiotaxi Italiani – in collaborazione con Codemotion, la principale organizzazione italiana rivolta con l’omonima Conferenza tecnica e altre iniziative alla formazione nel “coding”, ha visto un’ottima partecipazione, che ha permesso lo sviluppo di 11 progetti complessivi, tutti legati alla challenge dell’evento (hackerare l’app IT Taxi e due autoveicoli della flotta Radiotaxi 3570). “Un hackathon è sempre qualcosa di assolutamente disruptive, una occasione in cui emergono le idee che non ti aspetti, ma personalmente mi ha fatto un estremo piacere vedere con quanta passione siano stati trattati temi delicati come la sostenibilità e la disabilità, sfide che abbiamo potuto affrontare anche grazie all’aiuto del mondo maker a cui siamo particolarmente legati. Non vedo l’ora di provare questi prototipi, appena saranno pienamente funzionanti e in uso!”, ha commentato Andrea Ferlito, CTO di Codemotion. Il vincitore del primo premio è stato quindi BITTaxi, un’applicazione che permette di pagare il taxi in bitcoin e che sarà presto integrata su IT Taxi. Quella di Unione Radiotaxi d’Italia sarà così la 1° app per prenotare i taxi ad accettare la criptovaluta, aprendo una nuova strada verso l’innovazione del servizio. “TaxiHack ha prodotto idee e progetti incredibili, che troveranno presto applicazione su IT Taxi e dimostrano come il servizio, pur mantenendo i suoi imprescindibili requisiti di legalità, a tutela dell’utente finale, possa rinnovarsi continuamente per rispondere ai bisogni di mobilità delle nuove generazioni”, ha commentato con entusiasmo Loreno Bittarelli, Presidente di URI e della Cooperativa Radiotaxi 3570. – E’ giusto che l’Italia e, più in generale, l’Europa si aprano all’innovazione e al cambiamento, lasciandosi sì, ispirare dai casi positivi della Silicon Valley, ma senza cercare di snaturare quello che siamo in termini di storia, persone, territorio, ambiente, aziende: l’innovazione dovrà passare dalla creazione Made in Europe di modelli nuovi, che sappiano interpretare in pieno i bisogni che qui si generano e non forzarli in schemi presi in prestito da altre realtà.”
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Loreno Bittarelli, primo a sinistra, presidente di UR, insieme al team BITTaxi, vincitore del primo premio dell’hackaton. Nella foto: Lorenzo Giustozzi, Federico Bacci, Alessandro Orrù, Jacopo Pace, Sandro Vilmi
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