Biometrica analizza i dati corporei attraverso il sudore con Swemax

Biometrica, startup di Parma, ha realizzato Swemax, il primo biosensore sul mercato in grado di analizzare il sudore. Tra i fluidi biologici che meglio possono rappresentare il nostro corpo inteso nella sua unicità, c’è sicuramente il sudore, paragonabile solo al plasma per importanza delle informazioni fornite. Informazioni assolutamente parametrate su ciascuno di noi, e ognuno ha una propria impronta. Swemax è in grado di catturare proprio questa impronta e rappresentarla in digitale. Swemax è un ecosistema composto da un biosensore ovvero un cerotto intercambiabile che cattura microscopiche gocce di sudore e le trasmette al dispositivo elettronico cui è collegato. Un oggetto leggerissimo, un concentrato di tecnologia grande quanto un accendino, che si posiziona a contatto della pelle all’interno di una tasca negli indumenti tecnici (magliette e canotte) che fanno parte del kit. Ogni singolo secondo, i dati raccolti dal dispositivo vengono inviati all’interno di uno spazio super blindato in cloud dove l’Intelligenza Artificiale di Swemax elabora le informazioni e grazie al machine learning impara a “conoscere” il corpo della persona che indossa il sensore. Partendo da questi dati, l’IA formula un’analisi predittiva che arriva a segnalare in anticipo un crampo o un malessere dovuti a cali di liquidi o sali minerali. Ma segnala anche se si sta per superare quella fatidica soglia di disidratazione del 2%. Queste informazioni vengono inviate allo smartphone così l’atleta o il coach possono fare un check delle prestazioni e avere delle proiezioni per capire se ci sono criticità e servono correzioni nella tabella di marcia. “Sono stati depositati cinque brevetti a livello italiano che sono stati poi estesi a livello mondiale. I brevetti sono stati depositati nel 2020 e stanno seguendo il loro iter che in media dura almeno due anni – dice a Startupbusiness Matteo Beccatelli, co-fondatore e Cto di Biometrica – . Abbiamo fatto due round di finanziamento. Hanno partecipato l’imprenditore Manfredo D’Alessandro Caprice e l’azienda Advantage. Abbiamo anche vinto diversi premi sia a livello regionale sia nazionale come Smart-X, Wear Sustain, Mr Start-Up, 5G-Challenge (nella Aveiro Tech Week)”. L’innovazione introdotta da Swemax nel mondo dello sport è tale da aver suscitato subito l’attenzione di diversi coach, atleti e perfino di un campione di endurance del calibro di Nico Valsesia, che proprio in questi giorni si trova nel mezzo di una nuova impresa titanica che lo vede avventurarsi dal Mar Nero fino alla cima del monte Ararat.

Matteo Beccatelli, co-fondatore e Cto di Biometrica

Matteo Beccatelli, co-fondatore e Cto di Biometrica

Swemax nasce nel settore sportivo per una presenza abbondante del campione da analizzare e anche per una questione di semplicità normativa legata all’utilizzo del dispositivo in questo ambito – aggiunge il co-fondatore – . Tuttavia, considerando che il sudore è direttamente correlato col sangue, lo step successivo del dispositivo, per cui abbiamo già fatto dei prototipi di laboratorio e siamo già in fase di certificazione, è sicuramente l’ambito biomedicale. Questo perché nel sudore ci sono biomolecole che si trovano anche nel sangue, in particolare parliamo di acido lattico e glucosio. Quindi parliamo di stati infiammatori per cui è utile l’analisi dell’acido lattico o relativi al diabete, per cui l’analisi del glucosio è fondamentale. Abbiamo in corso dei progetti anche in ambito militare che non possiamo divulgare ma che sono relativi all’analisi dello stress sulle truppe, sempre partendo dal sudore e sempre in forma non invasiva analizzando ormoni, adrenaline ecc… . Abbiamo appena presentato un progetto relativo all’invecchiamento, quindi con biomarker che indicano lo stadio di invecchiamento in persone anziane. Abbiamo appena vinto un progetto condotto insieme ad Advantage relativo al coronavirus, visto che il nostro dispositivo se opportunamente reso selettivo, può individuare anche la presenza di questo patogeno nel sudore. A tale proposito va specificato che Swemax, che adesso gli atleti indossano, può anche diventare un dispositivo da banco o integrato in altri device. Insomma, siamo solo all’inizio di una grande rivoluzione. Swemax diventerà una piattaforma di analisi non invasiva a 360 gradi”. Swemax sta per lanciare una campagna di crowdfunding su Indiegogo per la vendita dei primi mille dispositivi, prima di avviare una produzione su larga scala.

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