“Diversificare l’offerta di sport con il digitale non è più un’opzione, ma un processo irreversibile. Sono sempre più numerosi i centri che si rivolgono a Sportclubby per diventare imprenditori digitali: non si tratta solo di tamponare le ingenti perdite di questo periodo, ma di sfruttare questo momento delicato per fidelizzare i clienti grazie a strumenti innovativi che entreranno sempre più nell’uso comune. Ad aprile abbiamo avuto un’enorme richiesta di adesione alla nostra piattaforma e abbiamo chiuso più del triplo dei contratti rispetto a gennaio, che è notoriamente il mese più dinamico dell’anno per questo settore. Quando l’emergenza sarà finita l’industria dello sport non sarà più la stessa e solo chi si prepara oggi ai nuovi paradigmi che ci attendono potrà ripartire più forte di prima”, così Biagio Bartoli, CEO e cofondatore di Sportclubby, piattaforma e startup sport-tech di primo piano nel panorama italiano, che appena lo scorso ottobre ha visto la raccolta di nuovi capitali e l’ingresso di un socio come Oltre Venture nella compagine sociale. Come è noto, il lockdown appena finito (si spera per sempre) ha avuto un impatto devastante sul mondo dello sport, che ha visto l’annientamento di tutti gli eventi sportivi, dalle Olimpiadi ai campionati e tornei di calcio, così come la chiusura degli impianti per uso personale e ricreativo. Per contro, c’è stato un boom del workout domestico stimolato e supportato da tutto un mondo di personal trainer che attraverso social, piattaforme, app varie ci hanno aiutato a mantenerci in forma in questo periodo di reclusione. Da quando è cominciata l’emergenza, Sportclubby ha supportato gratuitamente palestre, centri e personal trainer in tutto lo Stivale nell’implementazione e prenotazione di video corsi, per continuare ad allenarsi in sicurezza nelle proprie case. Risultato? Dall’inizio del lockdown sono state oltre 1000 le classi live offerte ogni settimana su Sportclubby da più di 100 club.
E’ boom per lo sport digitale (e ci si allena di più)
In un mese l’offerta digitale di corsi di gruppo o individuali è raddoppiata (+101%): i risultati migliori si ottengono al lunedì, che attira ogni settimana fino a un terzo dei nuovi utenti totali. Cresce anche il numero di club che ha iniziato ad erogare servizi in streaming, sia gratis che a pagamento, aumentato del 66% dall’inizio del lockdown. Se da un lato l’intera sport industry è in affanno, con un -79% di prenotazioni rispetto allo stesso periodo del 2019, dall’altro i centri passati ai corsi online, nonostante un brusco calo registrato in prima battuta, ad oggi ottengono più prenotazioni di prima, superando del +11% i valori pre-chiusura. La digitalizzazione dell’offerta, laddove possibile, non sta solo producendo benefici tangibili al mercato dei servizi sportivi, ma anche alla società: le persone si allenano 1-2 volte in più alla settimana (+18%) rispetto al mese precedente alla serrata.
Mobile payment in crescita esponenziale
Da sempre poco utilizzati dalla gran parte dei club e degli sportivi, i pagamenti mobile hanno visto un boom esponenziale nelle ultime settimane e il fenomeno sembra destinato ad entrare nell’uso comune anche dopo l’emergenza. Tra marzo e aprile si è registrato su Sportclubby un incremento degli incassi da app del +7300% rispetto allo stesso periodo del 2019, passando da poche centinaia a decine di migliaia di euro mensili. L’emergenza ha consacrato definitivamente questa forma di pagamento, ormai accettata su larga scala e divenuta mainstream tra gli utenti: da marzo ad aprile il valore delle transazioni è addirittura triplicato.
Quali sport funzionano meglio online
Gli sport che hanno beneficiato di più da video corsi live nell’ultimo mese sono fitness e functional training (48% delle prenotazioni) e lo yoga (22%). Pilates, wellness e crossfit si attestano tutti intorno al 10% delle attività praticate online, mentre una frazione minore riguarda le restanti discipline, in particolare ginnastica, zumba e arti marziali. Segnali positivi si iniziano a registrare anche tra gli sport acquatici, così come quelli invernali e da campo. Da una parte un numero crescente di istruttori e club inizia ad erogare online attività complementari di potenziamento, dall’altra molti utenti integrano spontaneamente allenamenti funzionali al proprio sport preferito, erogati in streaming da altre palestre e trainer attraverso l’applicazione.
La penetrazione dell’offerta digitale nelle regioni: Lombardia in testa
Tra le regioni con la maggiore concentrazione di utenti e strutture, la Lombardia è quella in cui lo sport digitale segna i più alti livelli di penetrazione: qui tra i centri registrati alla piattaforma, 1 su 3 ha iniziato ad offrire video lezioni ai propri iscritti nell’ultimo mese. Un’ottima percentuale di risposta, considerando che sul totale dei “non digitalizzati” pesa per buona parte il settore delle discipline acquatiche e degli sport invernali e da campo. Accelerano sul digitale anche la Liguria (30%) e il Veneto (27%). Meno marcata la reazione in Emilia Romagna (26%) e Lazio (24%). Più bassi della media nazionale, invece, i livelli di risposta in Piemonte (21%), sebbene il numero di club “digitali” in termini assoluti sia il più elevato tra tutte le regioni.
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