Bending Spoons, la scaleup italiana verso la riduzione del personale

Con un comunicato diffuso dalla tech-company italiana, che sviluppa a livello globale applicazioni per dispositivi mobili nel campo della creator economy, si rende noto che è stato avviato un processo di riduzione dello staff che riguarderà il 75% del personale di WeTransfer, azienda appena acquisita il mese scorso.

A fine 2022, la scaleup italiana aveva chiuso un round da 340 milioni di euro, e a maggio riceveva un finanziamento da 70 milioni di euro per la sua strategia di internazionalizzazione, finanziamento supportato da Sace e Intesa Sanpaolo.

Fondata a Copenaghen nel 2013, Bending Spoons ha spostato nel 2014 la sede in Italia, Paese di origine di quattro dei suoi cinque fondatori; oggi presso i suoi uffici di Milano lavorano circa 350 dipendenti altamente qualificati, con oltre il 70% di background tecnico, principalmente ingegneri e scienziati. L’azienda ha un portfolio di oltre 20 app nelle categorie photo&video, per esempio Remini e Splice, e health&fitness. E a oggi hanno fatto registrare all’azienda oltre 500 milioni di download e 90 milioni di utenti attivi al mese.

Strategia di Bending Spoons per WeTransfer

“In questo caso specifico, la visione che abbiamo sviluppato è quella di una struttura di WeTransfer più piccola e più focalizzata, che riteniamo meglio posizionata per garantire il successo dell’azienda con una visione a lungo termine – dice nella nota il CEO di Bending Spoons Luca Ferrari – Questa decisione, sebbene difficile, è stata presa in linea con tale visione. Non entrerò nei dettagli in questa fase, poiché la riduzione del personale non è stata ancora completamente definita. Abbiamo informato tutti il prima possibile, anche se non siamo stati in grado di fornire tutti i dettagli, perché riteniamo che fosse il modo più trasparente e rispettoso di affrontare una situazione difficile”.

È quanto rivelato da TechCrunch  che già il mese scorso aveva scritto su come l’azienda milanese licenzierebbe in maniera regolare il personale delle aziende che acquisisce. A febbraio 2023, infatti aveva licenziato 129 dipendenti dello staff di Evernote, mentre a dicembre 2023, tagliava tutti i dipendenti di Filmic, acquisita nel 2022.

Bending Spoons è un fiore all’occhiello per il nostro Governo. A maggio il MIMIT aveva presentato il report di Accenture sugli impatti dell’intelligenza artificiale lungo tutta la catena del valore, durante il XX Forum del Comitato Leonardo. E tra gli invitati al tavolo aveva parlato proprio Matteo Danieli, co-fondatore e CPO di Bending Spoons.

Con una valutazione che supera i 2,5 miliardi di dollari e con una strategia di questo tipo, Bending Spoons solleva interrogativi importanti a livello etico riguardo a questo tipo di operazioni: se da un lato dimostra che l’innovazione e la crescita richiedono spesso una ristrutturazione profonda, che può includere riduzioni significative di personale, dall’altro, dal punto di vista etico, queste azioni possono essere percepite come un esempio di una visione strettamente orientata al profitto, giustificata ovviamente dal tipo di mercato in cui operano. Ma quanto è sostenibile un modello di questo tipo nel lungo termine con il suo impatto? Simili pratiche non sono nuove nel mondo tech, Microsoft, nel 2014, dopo l’acquisizione della divisione mobile di Nokia, licenziò migliaia di dipendenti, e più recentemente, Meta (Facebook), ha effettuato numerosi licenziamenti nel 2022 e 2023, riducendo drasticamente il personale dopo aver acquisito diverse società e di fronte a una crisi del settore.

Ciò che lo staff di Bending Spoons dovrà studiare è come opererà in tal senso nei diversi Paesi dove ha sede WeTransfer, proprio per l’impatto anche legislativo che tale operazione avrà sul benessere dei dipendenti. E soprattutto, qualora Bending Spoons soddisfi i criteri della CSRD – la Corporate Sustainability Reporting Directive europea che richiede di rendicontare in modo trasparente le proprie pratiche e impatti ambientali, sociali e di governance (ESG) – le decisioni sui licenziamenti potrebbero essere soggette a maggiore scrutinio nell’ambito della sostenibilità sociale, uno degli aspetti centrali proprio della CSRD. E dati i recenti successi e le acquisizioni, potrebbe raggiungere i requisiti di applicabilità nel prossimo futuro se non già inclusa.

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