<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?><rss version="2.0" xmlns:content="http://purl.org/rss/1.0/modules/content/" xmlns:wfw="http://wellformedweb.org/CommentAPI/" xmlns:dc="http://purl.org/dc/elements/1.1/" xmlns:atom="http://www.w3.org/2005/Atom" xmlns:sy="http://purl.org/rss/1.0/modules/syndication/" xmlns:slash="http://purl.org/rss/1.0/modules/slash/" > <channel> <title>Cdp Venture Capital Archivi - Startupbusiness.it</title> <atom:link href="https://www.startupbusiness.it/azienda/cdp-venture-capital/feed/" rel="self" type="application/rss+xml" /> <link>https://www.startupbusiness.it/azienda/cdp-venture-capital/</link> <description>May the Force be with you!</description> <lastBuildDate>Mon, 09 Dec 2024 17:04:58 +0000</lastBuildDate> <language>it-IT</language> <sy:updatePeriod> hourly </sy:updatePeriod> <sy:updateFrequency> 1 </sy:updateFrequency> <generator>https://wordpress.org/?v=6.6</generator> <image> <url>https://www.startupbusiness.it/wp-content/uploads/2024/06/cropped-website-favicon-startupbusiness-32x32.png</url> <title>Cdp Venture Capital Archivi - Startupbusiness.it</title> <link>https://www.startupbusiness.it/azienda/cdp-venture-capital/</link> <width>32</width> <height>32</height> </image> <item> <title>Tech4Planet investe 900 mila € nella superconduttività di Suprema</title> <link>https://www.startupbusiness.it/tech4planet-investe-900-mila-e-nella-superconduttivita-di-suprema/143565/</link> <dc:creator><![CDATA[Emil Abirascid]]></dc:creator> <pubDate>Tue, 10 Dec 2024 11:00:00 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Funding News]]></category> <category><![CDATA[deeptech]]></category> <category><![CDATA[investimenti]]></category> <category><![CDATA[italia]]></category> <category><![CDATA[startup]]></category> <guid isPermaLink="false">https://www.startupbusiness.it/?p=143565</guid> <description><![CDATA[La startup, spin-off dell'ENEA, sviluppa nastri superconduttivi ad alta temperatura critica per varie applicazioni]]></description> <content:encoded><![CDATA[ <p><strong>Suprema, startup innovativa e spin-off dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) specializzata nella produzione di nastri superconduttivi a base di materiali superconduttori ad alta temperatura critica (HTS tapes), fa sapere di avere concluso un round di investimento pre-seed da 900mila euro.</strong> L’investimento è stato sottoscritto da Tech4Planet, il Polo nazionale di trasferimento tecnologico per la sostenibilità promosso da CDP Venture Capital.</p> <p>Grazie alle nuove risorse, Suprema avvierà la progettazione del più grande impianto europeo per la produzione di nastri superconduttivi ad alta temperatura critica, ponendo le basi per un posizionamento tecnologico e industriale che possa rafforzare la competitività europea in uno dei settori più strategici per il futuro della sostenibilità energetica e della transizione ecologica.</p> <p>La società è stata fondata da Andrea Augieri, Fabio Fabbri, Francesco Rizzo e Giuseppe Celentano, quattro ricercatori del Dipartimento nucleare (NUC) dell’ENEA, ciascuno con oltre 20 anni di esperienza nello studio dei materiali e nello sviluppo di processi produttivi avanzati per questa tecnologia.</p> <p>La missione di Suprema è di diventare il punto di riferimento in Europa per la produzione di nastri HTS, contribuendo a riequilibrare l’attuale squilibrio geografico che vede il 90% della capacità produttiva concentrata in Estremo Oriente. Questo obiettivo strategico si inserisce nel quadro delle raccomandazioni del governatore Mario Draghi per la competitività europea, che auspicano una maggiore autosufficienza tecnologica del nostro continente in settori critici per il futuro.</p> <p><strong>«Questo investimento rappresenta un passo importante per la crescita del settore della superconduttività in Europa – dichiara in una nota Andrea Augieri, CEO di Suprema, nella foto insieme agli altri fondatori – Il nostro team ha fondato l’azienda dopo aver dedicato oltre venti anni alla ricerca e pubblicato diversi lavori scientifici di riferimento sull’argomento.</strong> È un background ci permetterà di contribuire in modo determinante alle sfide tecnologiche legata alla produzione e all’impiego di energia in diversi settori, dalla Fusione Magnetica all’aerospazio, dalla mobilità alla ricerca medica e scientifica».</p> <p><strong>«Siamo molto orgogliosi di sostenere Suprema in questa fase cruciale del suo percorso. Questo investimento rappresenta non solo un impegno finanziario, ma una scelta strategica per garantire la competitività europea in un settore di frontiera come quello dei nastri superconduttori ad alta temperatura – commenta Claudia Pingue, senior partner e responsabile del Fondo di Technology Transfer di CDP Venture Capital –</strong> La strategia di Suprema rappresenta un’opportunità unica per posizionare l’Europa come leader tecnologico e siamo certi che grazie al know-how distintivo dell’azienda, potremo contribuire a rivoluzionare questo mercato, portando innovazione e indipendenza strategica nel panorama globale».</p> <p>I nastri superconduttivi HTS sono asset cruciali per molteplici applicazioni, a partire dal settore dell’energia. Permettono infatti di creare campi magnetici estremamente potenti, necessari a confinare e a stabilizzare il plasma ad altissime temperature, rappresentando così una tecnologia chiave per il futuro della fusione magnetica, considerata una delle soluzioni più promettenti per la produzione di energia elettrica pulita, sicura e sostenibile.</p> <p>Il settore della fusione magnetica sta vivendo una fase di forte ascesa, come testimonia la nascita di numerose realtà in tutto il mondo dedicate allo sviluppo di reattori: solo negli ultimi cinque anni sono nate 27 nuove imprese, che hanno già raccolto oltre sette miliardi di dollari di investimenti privati. Anche in Italia il settore vede protagonisti di primo piano: ENI, per esempio, è impegnata nel progetto SPARC di <a href="https://www.startupbusiness.it/fusione-nucleare-europa-prima-al-mondo/40193/" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Commonwealth Fusion Systems</a>, spin-off del MIT di Boston, e collabora con ENEA per la realizzazione del reattore DTT (Divertor Tokamak Test).</p> <p>Oltre alle applicazioni per la fusione magnetica, i nastri HTS trovano applicazione anche in altri settori strategici come la distribuzione e trasmissione elettrica, in particolare all’interno dei data center, dove l’efficienza energetica è cruciale per ridurre i consumi e migliorare la sostenibilità delle infrastrutture digitali. </p> <p>Altri ambiti di utilizzo includono la grande mobilità, come aerei e navi di nuova generazione, dove i nastri HTS possono contribuire a sviluppare soluzioni di propulsione più efficienti e leggere. Nel settore bio-medicale, i nastri HTS sono utilizzati per la realizzazione di magneti per risonanza magnetica, migliorando la qualità delle immagini diagnostiche e riducendo i costi operativi. Nelle industrie pesanti, possono essere impiegati negli smelter, ovvero i forni fusori utilizzati nell’industria metallurgica, e nei separatori magnetici, dispositivi che utilizzano campi magnetici per separare materiali magnetici dai non magnetici. Nell’aerospazio, i nastri superconduttivi vengono impiegati per realizzare schermi e propulsori magnetici, migliorando la sicurezza e l’affidabilità delle missioni. Inoltre, la ricerca scientifica, inclusi i grandi esperimenti come gli acceleratori di particelle, beneficia dell’uso dei nastri HTS per generare campi magnetici estremamente potenti e stabili, fondamentali per il funzionamento di queste complesse infrastrutture.</p> ]]></content:encoded> </item> <item> <title>Reefilla, 4,5 milioni di euro per la seconda vita delle batterie</title> <link>https://www.startupbusiness.it/reefilla-45-milioni-di-euro-per-la-seconda-vita-delle-batterie/143393/</link> <dc:creator><![CDATA[Emil Abirascid]]></dc:creator> <pubDate>Wed, 27 Nov 2024 10:01:39 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Funding News]]></category> <category><![CDATA[energy]]></category> <category><![CDATA[investimenti]]></category> <category><![CDATA[italia]]></category> <category><![CDATA[startup]]></category> <category><![CDATA[venture capital]]></category> <guid isPermaLink="false">https://www.startupbusiness.it/?p=143393</guid> <description><![CDATA[Investono nella startup CDP VC, Azimut, Motor Valley Accelerator e il fondo di venture capital portoghese HCapital]]></description> <content:encoded><![CDATA[ <p><strong>Reefilla, startup che sviluppa soluzioni di energy storage e mobile power generation basate anche su batterie second life, fa sapere di avere chiuso un nuovo aumento di capitale da 4,5 milioni di euro. </strong></p> <p>Il round è guidato da <strong>CDP Venture Capital</strong> <strong>attraverso il Fondo Green Transition-PNRR</strong>, <strong>finanziato con risorse </strong>NextGeneration EU con l’obiettivo di stimolare la crescita, con il co-investimento del fondo PiemonteNext, istituito e gestito da CDP Venture Capital e sottoscritto dalla finanziaria regionale FinPiemonte per massimizzare gli investimenti in innovazione destinati al territorio, insieme a <strong>HCapital fondo di venture capital portoghese al suo primo investimento in Italia, Azimut attraverso il fondo di venture capital Azumut Eltif – Venture Capital ALIcrowd III e Motor Valley Accelerator, primo investitore in Reefilla. </strong></p> <p>Fondata a Torino nel 2021 da <strong>Marco Bevilacqua</strong>, <strong>Pietro Balda</strong> e <strong>Gabriele Bergoglio</strong>, Reefilla è rapidamente diventata un punto di riferimento nelle soluzioni di energy storage e power generation mobili, anche con un processo di economia circolare andando a dare una seconda vita alle batterie. Dopo il successo di Fillee, il primo dispositivo di ricarica mobile per veicoli elettrici, l’azienda si prepara a lanciare nel 2025 nuove soluzioni di power generation off-grid per rispondere alle crescenti esigenze del mercato dell’energia.</p> <p><strong>Questa iniezione di nuovo equity segue quello da un milione di euro chiuso nel 2022, che ha permesso a Reefilla di portare la propria tecnologia sul mercato</strong> e di consolidare un portafoglio clienti di alto profilo, includendo flotte aziendali, servizi di car sharing e partnership con aziende leader della mobilità. Il capitale raccolto rappresenta un ulteriore passo nel percorso di crescita di Reefilla, nato presso l’incubatore I3P del Politecnico di Torino e sviluppato con il supporto del Motor Valley Accelerator di Modena.</p> <p><strong>“Siamo orgogliosi di aver attratto l’interesse di capitali italiani e internazionali a sostegno di una visione chiara e di un progetto industriale concreto – spiega in una not Marco Bevilacqua, CEO e co-fondatore di Reefilla (nella foto insieme al team) – </strong>Vogliamo costruire una filiera circolare che valorizzi il riutilizzo delle batterie e offra soluzioni energetiche su misura per persone e aziende. Crediamo che il futuro dell’energia debba essere responsabile, accessibile, a zero emissioni e ci impegniamo a contribuire a questa rivoluzione in modo concreto”.</p> <p>Il nuovo capitale sarà impiegato per espandere la presenza di Reefilla sul mercato italiano e estero e per sostenere la ricerca e sviluppo di tecnologie avanzate made in Italy per la qualifica delle batterie second life, trasformando le batterie a fine vita da problema a risorsa. </p> <p>Nel 2025, Reefilla inaugurerà presso la nuova sede di Torino un Competence center dedicato al testing, alla qualifica delle batterie che consenta una second life e alla produzione della nuova gamma di prodotti. Questo rappresenterà un’importante opportunità per il territorio e per l’innovazione italiana, creando nuovi posti di lavoro e favorendo l’attrazione di talenti.</p> <p><strong>“Questo sesto investimento del Fondo Green Transition Fund-PNRR, in Reefilla conferma che il Venture Capital è lo strumento necessario per sostenere i nuovi imprenditori e creare le aziende del futuro – dice Cristina Tomassini, senior partner di CDP Venture Capital e responsabile del Fondo Green Transition –</strong> Con la sua tecnologia, Reefilla fornisce soluzioni per accelerare la diffusione della mobilità sostenibile e dello storage elettrico di piccola taglia, small scale storage, necessario per ridurre le emissioni di Co<sub>2</sub> in vari settori: utenze domestiche, edilizia, nautica, oltre alla mobilità”.</p> <p><strong>“Il futuro di Reefilla sarà segnato dal rafforzamento dei prodotti e servizi esistenti, dal continuo sviluppo di soluzioni innovative ad alto valore strategico e tecnologico, e dall’espansione verso nuovi mercati internazionali – afferma Gonçalo Sousa Coutinho, associate partner di HCapital</strong> – Siamo entusiasti di sostenere questo percorso di crescita, convinti che il supporto degli investitori giocherà un ruolo chiave nel consolidare la posizione di Reefilla nel settore dello storage energetico.”</p> <p>“Crediamo nella tecnologia di Reefilla e nelle forti competenze del suo team, composto da <strong>tecnici provenienti del mondo dell’automotive che ha già dimostrato in passato di riuscire a portare innovazione sul mercato”. sottolinea Guido Bocchio, head of venture capital, di Azimut Libera Impresa</strong></p> <p>“Cresce il nostro impegno nel massimizzare gli investimenti delle startup in innovazione responsabile e ricerca e sviluppo di tecnologie avanzate in settori strategici come quello dell’energia e della sostenibilità ambientale. <strong>In particolare il co-investimento in Reefilla, tramite il fondo PiemonteNext, rappresenta una ulteriore opportunità per il nostro territorio, vista l’imminente apertura di un nuovo Competence Center a Torino dedicato al testing e alla produzione della nuova gamma di prodotti”, dice direttore di Finpiemonte, Mario Alparone.</strong></p> ]]></content:encoded> </item> <item> <title>Round pre-seed per i chip per IA a basso consumo di Neuronova</title> <link>https://www.startupbusiness.it/round-pre-seed-per-i-chip-per-ia-a-basso-consumo-di-neuronova/143365/</link> <dc:creator><![CDATA[Emil Abirascid]]></dc:creator> <pubDate>Mon, 25 Nov 2024 14:36:40 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Funding News]]></category> <category><![CDATA[deeptech]]></category> <category><![CDATA[intelligenza artificiale]]></category> <category><![CDATA[italia]]></category> <category><![CDATA[startup]]></category> <guid isPermaLink="false">https://www.startupbusiness.it/?p=143365</guid> <description><![CDATA[La startup raccoglie 1,5 milioni di euro da 360 Capital, Tech4Planet e CDP VC, il chip riduce il consumo energetico di mille volte]]></description> <content:encoded><![CDATA[ <p><strong>Neuronova, startup deeptech fa sapere di avere chiuso un round pre-seed da 1.5 milioni di euro per la realizzazione di chip per l’IA a bassissimo consumo energetico.</strong> Questo finanziamento sosterrà lo sviluppo del processore ultra-low power di Neuronova, una tecnologia rivoluzionaria che <strong>riduce il consumo di energia di mille volte</strong>, consentendo di portare l’IA su smart device e sensori alimentati a batteria.</p> <p>Nel 2023, le vendite globali di dispositivi smart hanno sfiorato i due miliardi di unità, evidenziando una crescente necessità di tecnologie sempre più efficienti, dice l’azienda in una nota. Con l’espansione di questo mercato, affidarsi esclusivamente a infrastrutture cloud centralizzate per l’elaborazione dei dati diventa sempre meno sostenibile, a causa dell’elevato consumo energetico, dell’impatto ambientale e dei costi in continuo aumento. Il processore di Neuronova affronta questa sfida portando l’esecuzione dell’IA direttamente sul dispositivo, spostando il calcolo dai data center centralizzati a soluzioni a basso consumo energetico integrate nei dispostivi smart. È possibile in questo modo decongestionare l’infrastruttura cloud abilitando allo stesso tempo applicazioni altrimenti irrealizzabili di real-time processing, che vanno dall’interazione fluida con assistenti vocali IA ad apparecchi medici avanzati.</p> <p>Grazie al recente <strong>round di finanziamento guidato da 360 Capital e Tech4Planet, l’hub di trasferimento tecnologico sulla sostenibilità ambientale creato su iniziativa di CDP Venture Capital,</strong> Neuronova potrà ampliare il proprio team, concentrare risorse sulla ricerca e sviluppo, e avviare il design e la produzione del primo prototipo del processore. Questo importante passo avvicina l’azienda al suo obiettivo di rendere l’intelligenza artificiale più sostenibile e scalabile. La tecnologia di Neuronova infatti mira a facilitare l’integrazione dell’IA per creare soluzioni avanzate in diversi settori, dall’elettronica di consumo ai dispositivi IoT, aprendo nuovi scenari per prodotti smart ma anche per modelli di business innovativi.</p> <p>Fondata da tre ingegneri con un dottorato in calcolo neuromorfico, Neuronova sta emergendo come nell’ambito delle soluzioni IA a basso consumo energetico, rispondendo alla crescente domanda dei principali produttori di dispositivi smart. Sfruttando un paradigma che emula il funzionamento del cervello direttamente a livello hardware, la tecnologia di Neuronova implementa neuroni e sinapsi come vere e proprie strutture fisiche su silicio. Questo design consente di eseguire l’elaborazione IA in modo simile ai sistemi biologici, con un consumo energetico fino a mille volte inferiore rispetto alle soluzioni attuali, tutto all’interno di un chip compatto grande solo qualche millimetro compatibile con l’integrazione ad alti volumi.</p> <p>Il prototipo del processore di Neuronova, in uscita il prossimo anno, dimostrerà le sue capacità nella risoluzione di task IA. Il posizionamento strategico di questa tecnologia ha già suscitato l’interesse di aziende nel settore dei dispositivi smart, alcune delle quali stanno già collaborando a stretto contatto con Neuronova per integrare questo processore innovativo nei loro prodotti.</p> <p><strong>“La nostra missione in Neuronova è rivoluzionare la scalabilità dell’AI tramite una tecnologia sostenibile che permette ai dispositivi di fare di più con meno energia – afferma in una nota Alessandro Milozzi, CEO e co-fondatore di Neuronova (nella foto insieme al team) –</strong> Questa iniezione di capitale ci avvicina di un altro passo verso la rivoluzione dell’infrastruttura per l’AI, abilitando una nuova generazione di dispositivi e sensori intelligenti”.</p> <p>“Integrare efficacemente l’intelligenza artificiale nei dispositivi di uso quotidiano è una delle sfide tecnologiche chiave di oggi. <strong>Crediamo che l’approccio pragmatico e ispirato al cervello biologico di Neuronova sia la risposta, sbloccando il grande potenziale di mercato del calcolo neuromorfico,” dice Alessandro Zaccaria, partner di 360 Capital.</strong></p> <p><strong>“Il nostro investimento in chip neuromorfici rivoluzionari riflette il nostro impegno nel guidare l’innovazione sostenibile – aggiunge Claudia Pingue, senior partner e head of technology transfer fondo di CDP Venture Capital – </strong>I chip di Neuronova hanno il potenziale per ridurre i consumi di energia per l’IA sui sensori e dispositivi di un fattore mille, rappresentando una soluzione strategica a una delle più grandi sfide nella sostenibilità dell’intelligenza artificiale”.</p> ]]></content:encoded> </item> <item> <title>CDP VC, Pariter e Toscana Next investono 1,5M€ in Eye2Drive</title> <link>https://www.startupbusiness.it/cdp-vc-pariter-e-toscana-next-investono-15me-in-eye2drive/143308/</link> <dc:creator><![CDATA[Emil Abirascid]]></dc:creator> <pubDate>Wed, 20 Nov 2024 11:57:31 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Funding News]]></category> <category><![CDATA[investimenti]]></category> <category><![CDATA[italia]]></category> <category><![CDATA[venture capital]]></category> <guid isPermaLink="false">https://www.startupbusiness.it/?p=143308</guid> <description><![CDATA[La società toscana guidata da Monica Vatteroni sviluppa sensori di visione per applicazioni in ambito automotive e industriale]]></description> <content:encoded><![CDATA[ <p><strong>Eye2Drive si propone di innovare il settore dei sensori di visione e fa sapere di avere chiuso un round di finanziamento da 1,5 milioni di euro</strong> con l’obiettivo di ampliare le sue soluzioni tecnologiche ed espandersi in nuovi mercati. Le nuove risorse finanziarie permetteranno di accelerare lo sviluppo di un nuovo sensore avanzato, già in fase di sperimentazione, e di rafforzare la propria posizione nel mercato industriale e automotive. Ispirandosi all’occhio umano, infatti, le soluzioni software sviluppate da Eye2Drive, coperte da diversi brevetti, permettono di mimare il comportamento visivo, in particolare la sensibilità e la capacità di adattamento alle diverse condizioni di illuminazione. </p> <p>Il round è guidato da <strong>RoboIT, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per la Robotica e l’Automazione Industriale, lanciato da CDP Venture Capital insieme a Pariter Partners. Insieme, partecipano all’operazione Motor Valley Accelerator, Pariter Robotics, la holding dedicata al supporto di startup nell’ambito della robotica, e il fondo di co-investimento regionale Toscana Next,</strong> istituito e gestito da CDP Venture Capital e sottoscritto dalle principali fondazioni di origine bancaria della Regione Toscana: Fondazione CR Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Caript, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, per massimizzare gli investimenti in innovazione destinati al territorio toscano.</p> <p>I fondi saranno utilizzati principalmente per tre aree chiave: potenziamento del team con nuove figure specialistiche, avanzamento della ricerca e sviluppo per il miglioramento del sensore di visione ed espansione delle operazioni commerciali con l’obiettivo di trovare un partner strategico nel settore automotive e consolidare la propria presenza nell’industria.</p> <p>Il percorso di Eye2Drive è nato come evoluzione di un progetto di ricerca avviato da Monica Vatteroni, ingegnere elettronico con PhD in Fisica e 20 anni di esperienza nella progettazione VLSI di sensori di immagine CMOS sviluppati da un gruppo di ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa con l’obiettivo iniziale di creare nuovi sensori per l’endoscopia. Tuttavia, la necessità di affrontare problemi legati alla variabilità della luce ha portato l’azienda a concentrarsi su mercati più ampi come l’automotive e il settore industriale.</p> <p>Attualmente, Eye2Drive è impegnata in collaborazioni di rilievo e si pone l’obiettivo di <strong>sviluppare una pre-produzione di un nuovo sensore entro i prossimi 18 mesi e di trovare partner strategici nel settore della guida autonoma e della logistica industriale</strong>, dove la loro tecnologia può fare la differenza.</p> <p>La missione di Eye2Drive è innovare il campo dei semiconduttori con soluzioni che risolvono problemi legati alla qualità delle immagini, con applicazioni anche nel campo sempre più strategico della navigazione autonoma, sfruttando la capacità del loro sensore di adattarsi dinamicamente alle condizioni di luce variabili, dall’automotive alla logistica.</p> <p>“La sfida di Eye2Drive è quella di operare in un ambito chiave come quello dei semiconduttori, le cui applicazioni sono destinate a trasformare il panorama tecnologico del prossimo futuro, rimanendo in Italia per contribuire a creare una cultura imprenditoriale avanzata anche in questo settore che, proprio grazie a iniziative legislative e governative sia a livello nazione che europeo legate al Chip Act, sta muovendo passi significativi. <strong>A fronte di questo obiettivo, siamo inoltre orgogliosi di poter contare su una forte presenza femminile proveniente da percorsi STEM, auspicando che il nostro team sia fonte di ispirazione per un numero ancora maggiore di giovani donne a partecipare attivamente all’innovazione e al progresso”, commenta in una nota Monica Vatteroni, CEO e co-fondatrice di Eye2Drive (nella foto).</strong></p> ]]></content:encoded> </item> <item> <title>CrossConnect, il ventesimo acceleratore di CDP VC apre a Catania</title> <link>https://www.startupbusiness.it/crossconnect-il-ventesimo-acceleratore-di-cdp-vc-apre-a-catania/143287/</link> <dc:creator><![CDATA[Emil Abirascid]]></dc:creator> <pubDate>Tue, 19 Nov 2024 15:59:40 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Vc Voice]]></category> <category><![CDATA[infrastrutture]]></category> <category><![CDATA[investimenti]]></category> <category><![CDATA[italia]]></category> <category><![CDATA[startup]]></category> <guid isPermaLink="false">https://www.startupbusiness.it/?p=143287</guid> <description><![CDATA[Il nuovo acceleratore di CDP Venture Capital è supportato da Plug and Play, Elis, Eni, Saipem, Buzzi e Sonatrach]]></description> <content:encoded><![CDATA[ <p><strong>CDP Venture Capital lancia CrossConnect, programma di accelerazione interamente dedicato a nuove imprese che sviluppano soluzioni o servizi per le infrastrutture.</strong> L’iniziativa è parte della Rete Nazionale Acceleratori CDP Venture Capita che arriva così a contare 20 programmi verticali operativi su tutto il territorio nazionale.</p> <p><strong>CrossConnect nasce con una dotazione complessiva di oltre 6 milioni di euro, di cui 5 stanziati dal Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital, </strong>destinati a ticket di investimento iniziale e a successivi follow-on post accelerazione per le realtà che si distingueranno come più meritevoli. Sono co-investitori <strong>Plug and Play Tech Center ed Elis</strong>, che si occuperanno anche della gestione operativa del programma.</p> <p>Aderiscono inoltre in qualità di corporate partner <strong>Eni, attraverso Joule, la sua scuola di impresa, Saipem, Buzzi e Sonatrach Raffineria Italiana.</strong></p> <p>CrossConnect abbraccia i segmenti di mercato che abilitano alla costruzione di infrastrutture e grandi opere finalizzate a soddisfare i bisogni della comunità in modo efficiente e sostenibile. Tra le principali aree di interesse figurano le tecnologie digitali applicate alla gestione e al monitoraggio delle infrastrutture tra cui IA per la manutenzione predittiva, digital twin, droni, soluzioni innovative per le infrastrutture di trasporto e civili come strade, porti, reti ferroviarie, aeroporti, oltre che per le infrastrutture utili alla produzione, trasmissione e stoccaggio di energia, con particolare attenzione alle fonti rinnovabili. Tra gli ambiti di ricerca figurano anche tecnologie avanzate per la produzione e la gestione efficiente delle risorse idriche, nonché soluzioni greentech e circolari, per la produzione di idrogeno verde, chimica, bio-raffinazione e cattura della Co2. Queste sono solo alcune delle aree che caratterizzeranno l’acceleratore, il cui raggio d’azione sarà ampliato in base alle esigenze dei partner aziendali, con l’inclusione di ulteriori settori, come le infrastrutture di telecomunicazione e digitali.</p> <p>L’acceleratore sarà articolato su tre anni di attività, per ciascuno dei quali i partner selezioneranno fino a <strong>otto startup che avranno accesso a un ticket di investimento iniziale di 150 mila euro, un percorso di accelerazione della durata di quattro mesi</strong>. I migliori team selezionati dall’acceleratore avranno inoltre la possibilità di ottenere successivi investimenti post accelerazione fino a 400mila euro per rafforzare la loro soluzione.</p> <p><strong>“Le infrastrutture rappresentano il tessuto connettivo di un Paese: dai servizi essenziali per i cittadini come acqua, energia, trasporti e comunicazioni, passando per le reti essenziali allo sviluppo di economia e industria come logistica e centri di distribuzione fino al venture capital, che altro non è se non un ponte di risorse dagli investitori verso la nuova imprenditoria – afferma in una nota Agostino Scornajenchi, amministratore delegato e direttore generale di CDP Venture Capital –</strong> Con il lancio di CrossConnect a Catania intendiamo fornire capitali competenze e il nostro network per contribuire ad accelerare la crescita di nuove imprese a vocazione digitale, in grado di trasformare le infrastrutture strategiche del futuro”.</p> <p>“CrossConnect si inserisce in un processo di digitalizzazione delle infrastrutture nel nostro Paese, con l’ambizione di creare un hub nazionale di riferimento per l’infratech italiano e del bacino Mediterraneo. <strong>Vogliamo portare l’approccio innovativo della Silicon Valley a Catania, facilitando connessioni strategiche tra startup e grandi aziende, e accelerando l’innovazione nei settori chiave per lo sviluppo del Paese e per una transizione digitale e sostenibile” , dice Tommaso Maschera, director di Plug and Play Italy.</strong></p> <p>CrossConnect sarà un vero e proprio acceleratore industriale, con l’obiettivo di supportare e scalare i progetti imprenditoriali più promettenti nel settore delle infrastrutture innovative. Insieme alle grandi aziende svilupperemo progetti di testing e co-innovazione volti a favorire il loro accesso sul mercato. <strong>Il nostro ruolo sarà focalizzato sulla selezione e accompagnamento dei progetti industriali mediante la sperimentazione e applicazione a casi reali sul territorio nazionale”, spiega Luciano De Propris, head of open innovation di Elis.</strong></p> <p><strong>“La partecipazione a CrossConnect – aggiunge Mattia Voltaggio, head of Joule – è per Eni un’occasione preziosa per sviluppare soluzioni tecnologiche in ambito circolarità, bio ed energie rinnovabili e de-carbonizzate</strong>, e accelerare possibili sinergie con i siti Versalis in Sicilia, a iniziare dal sito di Ragusa, per i quali è stato definito un piano di trasformazione e rilancio”.</p> <p>CrossConnect avrà sede a Catania all’interno di un coworking space a pochi passi dalla cattedrale di Sant’Agata. Lo spazio offrirà un punto di incontro per le startup, le imprese e le realtà del territorio che saranno coinvolte, favorendo la collaborazione e la crescita all’interno di un ecosistema stimolante. <strong>La call per partecipare al primo batch di CrossConnect è aperta da oggi fino al 5 dicembre 2024 e possono candidarsi startup italiane e internazionali che intendano aprire una sede in Italia.</strong> <em>(foto di <a href="https://unsplash.com/it/@bastianp?utm_content=creditCopyText&utm_medium=referral&utm_source=unsplash">Bastian Pudill</a> su <a href="https://unsplash.com/it/foto/foto-in-scala-di-grigi-del-ponte-in-cemento-f1UkTFwXwTY?utm_content=creditCopyText&utm_medium=referral&utm_source=unsplash">Unsplash</a>)</em></p> ]]></content:encoded> </item> <item> <title>Silver economy, aperta la call di Next Age</title> <link>https://www.startupbusiness.it/silver-economy-aperta-la-call-di-next-age/32146/</link> <dc:creator><![CDATA[Emil Abirascid]]></dc:creator> <pubDate>Thu, 02 Feb 2023 12:17:29 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Eventi]]></category> <category><![CDATA[Must Read]]></category> <category><![CDATA[call per startup]]></category> <category><![CDATA[silver economy]]></category> <guid isPermaLink="false">https://prod1-sb.designtech.space/2023/02/silver-economy-aperta-la-call-di-next-age/</guid> <description><![CDATA[L'acceleratore nato su iniziativa di CDP Venture Capital assieme ad AC75 Startup Accelerator, che ha sede ad Ancona, conferma il suo supporto alle startup che sviluppano soluzioni per migliorare la vita della terza età e agevolare la transizione demografica]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p>La storia umana e l’evoluzione della società sono molto influenzate dalla spinta demografica. Attualmente, tra le diverse ‘transizioni’ che stanno dando forma al nostro futuro, c’è anche quella che viene definita <em>transizione demografica: </em> il passaggio dal modello demografico ‘antico’, basato su alti livelli sia di natalità sia di mortalità, soprattutto infantile, al modello demografico ‘moderno’, che è viceversa caratterizzato dai bassi livelli sia delle nascite sia dei decessi. Non in tutti Paesi del Nord del mondo i cambiamenti, le transizioni, demografici avvengono nello stesso modo, oggigiorno l’Italia come molti Stati europei e occidentali stanno vivendo quella che viene descritta come la <a href="https://www.novecento.org/dossier/mediterraneo-contemporaneo/le-transizioni-demografiche-nel-mondo-e-nel-mediterraneo/"><strong>“seconda transizione demografica” </strong></a>che consiste in un ulteriore declino sia della mortalità sia, soprattutto, della natalità, che dovrebbe avere come conseguenze un calo della popolazione, più o meno intenso, e un intenso e “devastante” mutamento della sua struttura sociale per età, con un forte invecchiamento della popolazione. L’Italia è al secondo posto al mondo, dopo il Giappone, per invecchiamento della popolazione, si stima che nel 2050 un terzo della popolazione sarà over 65 anni, circa 20 milioni di persone. Questo tipo di ridistribuzione demografica senza precedenti, ovviamente pone grandissimi problemi, di tenuta del welfare sociale, dei sistemi pensionistici, sanitari, dell’organizzazione familare e sociale; ha un impatto sulle aziende, sul lavoro, sulla mobilità. La longevità in se stessa è una grande conquista per l’essere umano e in Italia abbiamo un ‘hot spot’ della longevità che viene studiato da anni in Ogliastra (Sardegna) dove risiede una straordinaria concentrazione di persone centenarie e in ottime condizioni. Dovremmo fare in modo che questa conquista non diventi un boomerang. La società (in tutte le sue componenti) deve riorganizzarsi per gestire al meglio la situazione, magari anche sostenendo la nuova imprenditorialità che propone soluzioni in questa direzione. </p> <h2>Come supportare la silver economy?</h2> <p> Si definisce ‘silver economy’ un ambito molto ampio di iniziative d’impresa che spazia dal benessere alla salute, dai nuovi modelli abitativi e assistenziali alle attività ricreative, dalla mobilità al turismo, fino ai servizi finanziari e assicurativi dedicati. Secondo le stime della Commissione Europea già entro il 2025 questo settore raggiungerà il valore di 5700 miliardi di euro – pari a un terzo del PIL europeo – e vedrà occupati il 38% dei lavoratori europei (Oxford Economics and Technopolis Group, 2018). E’ un settore nuovo, in crescita, e che fa leva sull’innovazione. E l’innovazione, sappiamo, fa squadra con le startup. Nel nostro Paese<a href="https://www.startupbusiness.it/silver-economy-e-sport-al-via-due-nuovi-acceleratori-di-cdp-vc/111556/"> nel 2022 è nato NEXT AGE</a>, il primo <strong>percorso di accelerazione</strong> in Europa specificamente creato<strong> per le startup della Silver Economy</strong> nato su iniziativa di<strong> CDP Venture Capital</strong> assieme ad <strong>AC75 Startup Accelerator,</strong> l’acceleratore di startup promosso da Fondazione Marche con Fondazione Cariverona e Università Politecnica delle Marche. Nel 2023 l’acceleratore ha avviato una partnership anche con Regione Marche. La <strong>prima edizione di Next Age ha selezionato 8 startup</strong>, alcune delle quali stanno per ricevere il primo round di follow-on: 1. <strong>Bended</strong> – Soluzione di riabilitazione in realtà virtuale per le malattie neurodegenerative. 2. <strong>Diagnostica Medica Veloce</strong> (DMV) – Esami diagnostici rapidi e convenienti eseguiti a domicilio. 3. <strong>Justep</strong> – Il bastone dotato di intelligenza artificiale che aiuta i non vedenti e gli ipovedenti a muoversi in modo sicuro e indipendente. 4. <a href="https://www.startupbusiness.it/mindahead-500mila-euro-per-cura-alzheimer/121617/"><strong>MindAhead</strong></a> – Uno strumento di prevenzione e diagnosi precoce con logiche di gioco che aiuta le persone con deficit cognitivo a migliorare la salute del cervello. 5. <strong>Mysurable</strong> – Soluzione per la diagnosi precoce e la prevenzione della perdita della funzionalità muscolare. 6. <strong>Roble App</strong> – App per anziani che consente un invecchiamento attivo, sociale e sano. 7. <strong>Salute 360</strong> – Il marketplace in cui pazienti, farmacisti e operatori sanitari possono connettersi: dalla consegna dei farmaci in 2 ore all’accesso ai professionisti più vicini al paziente. 8. <strong>SPARKD</strong> – Soluzione di doppio allenamento simultaneo motorio – cognitivo volto a mantenere e migliorare le prestazioni di mente e corpo. <strong>Mario Pesaresi</strong>, Presidente AC75 SA, dichiara in una nota stampa: “Siamo molto soddisfatti di vedere i risultati della prima edizione di Next Age, le startup del primo batch stanno già ricevendo importanti riconoscimenti sia dal mercato che dagli investitori. Alla luce di questa positiva esperienza AC75 conferma l’impegno a offrire un programma di accelerazione sempre più efficace, capace di attrarre e dare slancio alle startup italiane e straniere con il maggiore potenziale, in coerenza con l’obiettivo di <strong>creare un polo della Silver Economy in Italia</strong>“. </p> <h2>La nuova call di NEXT AGE è aperta</h2> <p> Next Age è un programma triennale che prevede di selezionare ogni anno circa 10 startup in fase seed e pre-seed. Dopo la prima call dello scorso anno si apre ora la call 2023 per selezionare le prossime 10 startup che lasceranno il segno nel panorama della Silver Economy. Le startup che si vogliono candidare a Next Age 2023 possono caricare la propria application a questo link: https://www.f6s.com/nextage-acceleration-program/apply Cosa offre il programma? Durante il percorso le startup ricevono: un <strong>primo round di investimento seed</strong>, un percorso di <strong>accelerazione</strong>, il supporto diretto dei <strong>partner</strong>, il confronto con <strong>mentor</strong> internazionali, l’accesso ad aziende del settore con cui sviluppare partnership. Oltre all’investimento iniziale di 102.000 euro per ciascuna delle startup selezionate, gli asset del programma includono il <strong>capitale per due successivi round di follow-on</strong> post accelerazione per un budget complessivamente allocato fino a rispettivamente 1,8 M di euro e 4,8 M di euro, destinati alle realtà con il maggiore potenziale di crescita. Il programma è gestito da AC75 Startup Accelerator insieme al venture capital internazionale SOSV, e vede la presenza di Intesa Sanpaolo in qualità di main partner oltre che dell’Istituto Nazionale Ricovero e Cura Anziani (I.N.R.C.A.), dell’Università Politecnica delle Marche e dello UK National Innovation Center for Aging (NICA) come partner scientifici dell’iniziativa. </p> <h2>Settori d’interesse della call NEXT AGE</h2> <p> La call si rivolge a startup che spaziano in differenti settori della silver economy: finanza, salute e benessere, aging in place (che comprende: cure a casa, mobilità, assistenza da remoto, proptech per aziani, casa intelligente, servizi di energia, luce e gas); divertimento e tempo libero. La call si chiuderà il 28 febbraio e già al 27 marzo le startup selezionate cominceranno il programma di accelerazione della durata di 4 mesi. A luglio Demo Day, e a partire da quel momento altre opportunità di investimento potrebbero verificarsi per le startup più pronte. Su questa pagina l<a href="https://nextage.io/it/faq-italiano/">a risposta alle domende più frequenti</a>.</p> ]]></content:encoded> </item> <item> <title>Faros, nasce a Taranto l’acceleratore per la blue economy</title> <link>https://www.startupbusiness.it/faros-nasce-a-taranto-lacceleratore-per-la-blue-economy/30888/</link> <dc:creator><![CDATA[Emil Abirascid]]></dc:creator> <pubDate>Fri, 10 Dec 2021 14:25:28 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Vc Voice]]></category> <category><![CDATA[acceleratore]]></category> <category><![CDATA[innovazione]]></category> <category><![CDATA[italia]]></category> <category><![CDATA[startup]]></category> <guid isPermaLink="false">https://prod1-sb.designtech.space/2021/12/faros-nasce-a-taranto-lacceleratore-per-la-blue-economy/</guid> <description><![CDATA[Nuovo acceleratore della rete di CDP, Faros è il programma pensato per le startup che fanno innovazione in ambito portuale, marittimo e turismo costiero]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Si chiama <strong>Faros ed è il nuovo acceleratore per startup che operano nell’ambito della blue economy, che quindi fanno innovazione negli ambiti della logistica e automazione portuale, dell’utilizzo sostenibile delle risorse marine e del turismo costiero.</strong></span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Il progetto nasce nell’ambito della <strong>Rete Nazionale Acceleratori CDP, sostenuto quindi da CDP Venture Capital con il suo Fondo Acceleratori,</strong> il network di acceleratori fisici sul territorio italiano focalizzati nei distretti più innovativi per aiutare la crescita di startup specializzate negli ambiti ad alto potenziale di mercato.</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Faros è realizzato insieme ad <strong>a|cube,</strong> acceleratore e incubatore focalizzato su realtà ad elevato impatto sociale e ambientale e con il coinvolgimento dell’acceleratore internazionale <strong>PortXL</strong>, specializzato nell’accelerazione di startup in ambito portuale e marittimo.</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Il programma beneficia del supporto dell’Autorità di <strong>Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto,</strong> in qualità di partner istituzionale e territoriale orientato alla promozione a livello globale dello scalo ionico, nonché al rilancio del sistema industriale-logistico e turistico tarantino, e del <strong>Comune di Taranto</strong> in qualità di partner istituzionale.</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Sono inoltre coinvolti in qualità di corporate partner del programma <strong>Eni, attraverso la Scuola di Impresa Joule nata con l’obiettivo di supportare l’imprenditoria innovativa sostenibile, JV Tempa Rossa, BCC San Marzano e Marraffa.</strong> Altri partner dell’ecosistema portuale e logistico tarantino, di livello nazionale e internazionale sono in fase di adesione.</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Con una dotazione iniziale di circa tre milioni di euro stanziati dal Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital per gli investimenti in accelerazione e per successivi follow on post accelerazione, oltre a un milione di euro da parte dei corporate partner e dei partner istituzionali, l’acceleratore Faros mira a potenziare la crescita di startup che sviluppano prodotti o soluzioni innovative negli ambiti della logistica e automazione portuale, dell’utilizzo sostenibile delle risorse marine e del turismo costiero che rappresentano ambiti con grandi potenzialità di sviluppo. </span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Saranno selezionate <strong>ogni anno per tre anni circa otto startup in fase seed e pre-seed,</strong> che potranno accedere a un percorso strutturato di supporto dai partner dell’acceleratore, che le guiderà verso la validazione del proprio modello di business. I migliori team avranno inoltre accesso a ulteriori investimenti già stanziati dai promotori dell’iniziativa.</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">“<strong>Il trasporto marittimo è uno dei principali facilitatori dell’economia globale e le aree portuali italiane, che hanno guidato per secoli lo sviluppo del nostro Paese, rimarranno un asset strategico anche nel prossimo futuro, pur andando incontro a forti cambiamenti tecnologici e di modello produttivo – commenta in una nota Francesca Bria, presidente di CDP Venture Capital</strong> -. Per questo motivo crediamo sia fondamentale aprire un percorso di accelerazione dedicato alle startup e giovani imprese innovative che operano nell’ambito della blue economy, in modo che possano sviluppare nuovi paradigmi di gestione sostenibile delle risorse e nuove soluzioni in un settore così fortemente integrato nell’ecosistema”.</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">La <strong>call per la selezione delle prime startup è aperta da oggi fino al 15 febbraio 2022</strong> al sito <a href="https://farosaccelerator.com/" target="_blank" rel="nofollow noopener" data-auth="NotApplicable" data-linkindex="13">farosaccelerator.com</a></span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Le startup selezionate parteciperanno a un percorso di accelerazione e mentoring della durata di circa quattro mesi, durante il quale potranno accedere ad attività di open innovation, allo sviluppo di un progetto pilota con alcuni dei corporate partner coinvolti e a un <strong>investimento pre-seed in equity sino a 65 mila euro. </strong></span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Le startup saranno inoltre supportate in attività trasversali quali networking con stakeholder di rilevanza nazionale e internazionale e accesso ad eventi ad-hoc nell’ambito della blue economy. In conclusione del programma le startup più promettenti avranno la possibilità di intercettare ulteriori investimenti da parte dell’acceleratore e direttamente da CDP Venture Capital. (<em>Photo by <a href="https://unsplash.com/@steffen_l?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Steffen Lemmerzahl</a> on <a href="https://unsplash.com/s/photos/docks?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a> </em>)</span></p> ]]></content:encoded> </item> <item> <title>Tech4Planet, nasce il polo nazionale per la sostenibilità</title> <link>https://www.startupbusiness.it/tech4planet-nasce-il-polo-nazionale-per-la-sostenibilita/30784/</link> <dc:creator><![CDATA[Emil Abirascid]]></dc:creator> <pubDate>Mon, 15 Nov 2021 08:25:03 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Must Read]]></category> <category><![CDATA[innovazione]]></category> <category><![CDATA[ricerca]]></category> <category><![CDATA[startup]]></category> <category><![CDATA[trasferimento tecnologico]]></category> <category><![CDATA[Università]]></category> <guid isPermaLink="false">https://prod1-sb.designtech.space/2021/11/tech4planet-nasce-il-polo-nazionale-per-la-sostenibilita/</guid> <description><![CDATA[CDP Venture Capital e i Politecnici di Milano, Torino, Bari insieme per il polo nazionale per il trasferimento tecnologico legato all'ambiente e alla sostenibilità, investimento da 55 milioni di euro]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p>A maggio 2021 venne annunciato il primo polo per il trasferimento tecnologico sostenuto da <strong>CDP Venture Capital, realizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologie e <a href="https://www.startupbusiness.it/nasce-a-genova-roboit-per-il-trasferimento-tecnologico-della-robotica/107591/">dedicato alla robotica con il nome di RoboIT</a>. Oggi è la volta delle tecnologie a supporto della sostenibilità ambientale a essere al centro del secondo polo nazionale di trasferimento tecnologico voluto da CDP VC, denominato Tech4Planet nasce con la collaborazione del Politecnico di Milano e il coinvolgimento dei Politecnici di Torino e Bari, dispone di una dotazione complessiva di 55 milioni di euro finanziati dal Fondo di Technology Transfer di CDP VC e si propone di </strong>favorire l’accesso al mercato e la crescita di nuove imprese concepite all’interno dei laboratori di ricerca<strong> dedicate alla sostenibilità ambientale</strong>, in particolare nei settori energytech, circular economy, sustainable manufacturing, smart mobility e water management. <strong>Nel quadro del progetto una </strong>parte dei fondi saranno destinati al <strong>lancio di nuovi fondi di venture capital specializzati nei settori della sostenibilità ambientale</strong>, che avranno il compito di finanziare le startup più promettenti. Una strategia di investimento che, secondo i piani di CDP VC, consente da un lato di aumentare la maturità tecnologica e di business delle invenzioni prodotte dalla ricerca e dall’altro di rafforzare il sistema del venture capital specializzato nelle tecnologie di frontiera strategiche per il nostro Paese. <strong>Il Polo Tech4Planet coinvolgerà importanti attori industriali che operano nel settore</strong> <strong>e sarà distribuito sul territorio attraverso i laboratori dei Politecnici di Milano, Torino e Bari</strong>, che contribuiranno alla ricerca di progetti ad alto impatto di mercato anche con un effetto catalizzatore per le regioni del Sud Italia – fa sapere una nota -. I ricercatori coinvolti beneficeranno di risorse economiche e competenze specialistiche per la realizzazione di studi di fattibilità tecnica e di business, grazie al coinvolgimento dei rispettivi incubatori: PoliHub, I3P e il nascente incubatore del Politecnico di Bari. <strong>La fase di accelerazione imprenditoriale per il trasferimento delle invenzioni sul mercato sarà poi svolta presso il Distretto di Innovazione del Gasometri dei Politecnico di Milano</strong> in collaborazione con PoliHub e partner internazionali specializzati, e sarà aperta anche ai progetti di ricerca già costituiti in impresa dell’intera rete delle Università e dei Centri di ricerca italiani. <strong>La Fondazione Politecnico di Milano è tra i co-investitori del Polo Tech4Planet </strong>e sono in fase di finalizzazione importanti accordi con aziende di settore ed enti istituzionali, che andranno ad incrementare l’investimento di 55 milioni di euro in fase di stanziamento da parte di CDP Venture Capital, <strong>con un potenziale effetto leva stimato complessivo di oltre 130 milioni di euro in quattro anni per la creazione e lo sviluppo di più di 60 nuove aziende</strong>. “Il Trasferimento Tecnologico è un processo fondamentale per colmare il divario ancora ampio in Italia fra ricerca e mercato – dice <strong>Enrico Resmini, amministratore delegato e direttore generale di CDP Venture Capital Sgr in una nota –</strong> . Una distanza che un Paese a forte vocazione industriale e con una Ricerca fra le migliori al mondo non può più permettersi. La costituzione del Polo Tech4Planet segna un altro passo importante nel cammino che stiamo percorrendo con il Fondo di Technology Transfer, volto a realizzare una serie di Poli Nazionali di Trasferimento Tecnologico in grado di federare le migliori Università e Centri di ricerca e partner industriali, per fare rete, sostenere la nascita di nuove imprese e favorire una cultura del venture capital specializzato in tecnologie di frontiera capaci di trovare soluzioni nuove e innovative ai problemi del nostro tempo”. “Sostenibilità, sviluppo del territorio e rafforzamento dei grandi centri di innovazione: aspetti prioritari nelle politiche di rilancio del Paese che questa iniziativa coglie appieno. Il Politecnico di Milano, tra i primi atenei in Italia a dotarsi di un incubatore d’impresa, si unisce oggi al Politecnico di Torino e a quello di Bari in un progetto di portata nazionale che dimostra, a tutti gli effetti, la centralità del sistema accademico nello sviluppo imprenditoriale – aggiunge <strong>Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano</strong> -. All’interno di questa rete, il Distretto di Innovazione dei Gasometri rappresenta un nodo strategico: punto di incontro tra ricerca universitaria, aziende e venture capital in una chiave di confronto europeo. Una risorsa che dà vita al nuovo Polo Tech4Planet grazie alla partnership con CDP Venture Capital. La dimostrazione concreta di una sinergia che sa valorizzare l’esistente all’interno di un piano di rilancio più ampio che guarda al futuro delle nuove generazioni di imprenditori in un’ottica di sistema-Paese”.“La collaborazione con i fondi di venture capital rappresenta, per il Politecnico di Torino, un tassello fondamentale nella propria filiera del Trasferimento Tecnologico – afferma<strong> Giuliana Mattiazzo, vicerettore per il trasferimento tecnologico del Politecnico di Torino</strong> -. Gli ultimi cinque anni hanno visto il nostro Ateneo, primo in Italia, impegnarsi nell’istituzione di innovativi programmi di proof of concept, finalizzati a promuovere l’imprenditorialità accademica. Queste iniziative hanno, via via, coinvolto, sotto molteplici aspetti, gli attori principali che operano nel settore del trasferimento tecnologico contribuendo a rinforzare l’ecosistema d’innovazione. E’ proprio per questo che la fondazione di Tech4Planet, Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico di CDP Venture Capital, e la conseguente collaborazione con il Politecnico di Milano e quello di Bari, rappresentano un’opportunità strategica che va a completare il quadro e che ci sentiamo pronti a cogliere al massimo. Siamo consapevoli che le grandi problematiche globali possono essere affrontate con efficacia solamente mediante le collaborazioni: rappresentano, infatti, grandi sfide ma anche grandi opportunità di rilancio del nostro Paese, della ricerca e del sistema produttivo italiani. In quest’ottica l’iniziativa del Polo Tech4Planet potrà operare in piena sinergia con la progettualità del PNRR alle quali il Politecnico di Torino contribuirà attraverso le proprie piattaforme, centri di eccellenza tematici dove ricerca, formazione e impresa si coniugano per massimizzare l’impatto sul territorio delle tecnologie emergenti”. “La collaborazione tra i tre politecnici italiani sul tema dell’innovazione e della sostenibilità, fondamentali in questo momento storico della ripartenza, è una grande opportunità per il Paese e, soprattutto, per il Sud Italia – commenta il <strong>rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino</strong> -. Sostenuto dal Politecnico di Bari, il Mezzogiorno si candida a diventare punto di riferimento per un nuovo modello di sviluppo fondato sulla ricerca d’ avanguardia, il trasferimento tecnologico e il sostegno alle imprese innovative. Vogliamo sostenere la transizione ecologica, energetica e digitale dell’Italia attraverso un ecosistema dell’innovazione in cui il mondo della ricerca condivida con le migliori realtà imprenditoriali un bagaglio di conoscenze e competenze nei settori più avanzati e promettenti dell’economia. Questa alleanza tra pubblico e privato, sostenuta da investitori qualificati, farà crescere l’attrattività dei territori e la competitività internazionale delle aziende”. La sostenibilità ambientale è tra le sfide più pressanti del nostro secolo ed è l’ambito chiave su cui verte l’impegno del Green Deal europeo di arrivare ad una progressiva e completa decarbonizzazione del sistema entro il 2050. Il venture capital nel mondo si sta decisamente orientando verso gli investimenti in questo settore, che fra il 2014 e il 2019 sono aumentati di oltre 8 volte, raggiungendo quota 16,2 miliardi di dollari, con un tasso di crescita 5 volte superiore a quello degli investimenti generici in venture capital. In Italia, gli investimenti VC nel settore rappresentano soltanto lo 0,8% di quelli europei, anche a causa della carenza di fondi specializzati. Ciò nonostante, l’Italia esprime un grande potenziale in termini di pubblicazioni in ambito “Energie rinnovabili, sostenibilità e ambiente” (Elsevier B.V. 2021), in cui è il quinto Paese al mondo e terzo in Europa. Le imprese italiane si classificano prime in Europa in termini di eco-efficienza (Green Italy Report Fondazione Symbola 2020) e il nostro Paese è risultato il migliore, tra i grandi Paesi, nel rapporto emissioni di CO2 per capita e nella percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili. Un ecosistema fortemente ramificato di ricerca e innovazione che gode anche del vantaggio della presenza di abbondanti risorse rinnovabili. (<em>Photo by <a href="https://unsplash.com/@viazavier?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Laura Ockel</a> on <a href="https://unsplash.com/s/photos/sustainability?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a> </em>)</p> ]]></content:encoded> </item> <item> <title>CDP Venture Capital e FEI rinnovano l’accordo per finanziare il trasferimento tecnologico</title> <link>https://www.startupbusiness.it/cdp-venture-capital-e-fei-rinnovano-laccordo-per-finanziare-il-trasferimento-tecnologico/30632/</link> <dc:creator><![CDATA[Emil Abirascid]]></dc:creator> <pubDate>Tue, 28 Sep 2021 18:17:54 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Vc Voice]]></category> <category><![CDATA[Europa]]></category> <category><![CDATA[investimenti]]></category> <category><![CDATA[italia]]></category> <category><![CDATA[trasferimento tecnologico]]></category> <guid isPermaLink="false">https://prod1-sb.designtech.space/2021/09/cdp-venture-capital-e-fei-rinnovano-laccordo-per-finanziare-il-trasferimento-tecnologico/</guid> <description><![CDATA[Il veicolo finanziario italiano e quello europeo siglano una nuova partnership che mette a disposizione del trasferimento tecnologico in Italia fondi per 260 milioni di euro]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;"><strong>CDP Venture Capital</strong> <strong>e il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI, parte del gruppo BEI) annunciano di avere siglato un accordo di partnership che consentirà di realizzare in modo paritetico investimenti fino a 260 milioni di euro,</strong> mirati ad accelerare l’accesso al mercato di progetti ad alto contenuto tecnologico.</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">L’intesa siglata dall’<strong>amministratore delegato e direttore generale di CDP Venture Capital Enrico Resmini e dall’amministratore delegato di FEI Alain Godard, alla presenza dell’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti Dario Scannapieco, mira a dare continuità a ITAtech, la piattaforma di investimento lanciata da CDP e FEI nel dicembre 2016 per il potenziamento del trasferimento tecnologico in Italia.</strong> Un processo fondamentale per colmare il divario esistente fra l’elevata qualità della produzione scientifica italiana e le limitate possibilità per le innovazioni tecnologiche che ne derivano di accedere al mercato.</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">CDP Venture Capital e FEI hanno sottoscritto l’impegno congiunto, in linea con la politica industriale europea, a stimolare la nascita di nuovi fondi per lo sviluppo di startup deep tech, ovvero realtà imprenditoriali che sviluppano tecnologie di frontiera, che hanno come elemento distintivo la scoperta scientifica e sono concepite nei laboratori delle Università e dei Centri di ricerca di eccellenza. </span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Grazie a questo nuovo accordo, il <strong>Fondo di Technology Transfer di CDP Venture Capital destinerà fino a 130 milioni di euro della propria dotazione complessiva di 275 milioni al co-investimento con FEI,</strong> che si impegna a intervenire pariteticamente portando il valore della partnership fino a 260 milioni di euro. </span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">L’importante contributo del FEI porterà quindi a oltre 400 milioni di euro lo stanziamento complessivo a favore del trasferimento tecnologico. </span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Il Fondo di technology transfer si concentrerà sulla costituzione dei Poli nazionali di trasferimento tecnologico e sul finanziamento di <strong>Fondi di venture capital altamente specializzati in settori di interesse quali: transizione energetica, sostenibilità ambientale, tecnologie applicate all’agricoltura e all’alimentazione, robotica, life science e aerospazio.</strong></span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Il trasferimento tecnologico è uno dei pilastri del piano strategico di CDP Venture Capital che, attraverso l’azione del Fondo di technology ransfer, mira a realizzare una serie di Poli nazionali distribuiti sul territorio che lavorano da un lato con le principali Università e Centri di ricerca per finanziare le fasi iniziali di vita delle startup e dall’altro con Fondi di venture capital settoriali per garantire la crescita delle migliori aziende sul mercato. </span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Il FEI avrà parte attiva nel supporto al Fondo di technology transfer di CDP Venture Capital partecipando alle fasi di screening, analisi e due diligence dei potenziali nuovi gestori di fondi per il trasferimento tecnologico e co-investendo nei fondi selezionati.</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">I fondi target potranno essere first time team/first time fund o fondi nati in seno a Sgr già operative sul mercato, tra cui anche fondi successivi ai fondi di trasferimento tecnologico nati grazie alla Piattaforma ITAtech, primo programma di investimento congiunto CDP – FEI per lo sviluppo del trasferimento tecnologico in Italia.</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;"><strong>“Grazie a questa rinnovata partnership fra il FEI e CDP supporteremo gli attori chiave dell’ecosistema dell’innovazione italiano con l’obbiettivo di accelerare la commercializzazione della proprietà intellettuale ad elevato contenuto tecnologico – commenta in una nota<a href="https://www.eif.org/who_we_are/governance/management/alain-godard.htm" target="_blank" rel="noopener noreferrer" data-auth="NotApplicable" data-linkindex="4"> Alain Godard</a>.</strong> In Italia notiamo un gap notevole fra l’elevata qualità della produzione accademica delle università e dei centri di ricerca italiani in settori tecnologici e gli investimenti da parte di fondi. Questo accordo mira a colmare questo squilibrio finanziando fondi di investimento nel settore del technology transfer italiano.”</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;"><strong>“Il trasferimento tecnologico rappresenta un passaggio chiave per valorizzare le competenze tecnologiche, la creatività e i talenti che nascono nei Centri di ricerca e nelle Università stimolandone la crescita imprenditoriale e la collaborazione con l’industria consolidata – aggiunge <a href="https://www.cdpventurecapital.it/cdp-venture-capital/it/governance.page" target="_blank" rel="noopener noreferrer" data-auth="NotApplicable" data-linkindex="5">Enrico Resmini</a>-. </strong>Siamo molto orgogliosi di questa partnership di co-investimento con il FEI, che permette al Fondo di technology transfer di allargare in modo considerevole le risorse dedicate all’espansione di un ecosistema di fondi di venture capital dedicati a garantire la sostenibilità di queste realtà, che devono trovare un terreno fertile per sviluppare il proprio potenziale di mercato anche a livello internazionale”. ( <em>Photo by <a href="https://unsplash.com/@hansreniers?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Hans Reniers</a> on <a href="https://unsplash.com/s/photos/research?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a></em> ) </span></p> ]]></content:encoded> </item> <item> <title>CDP Venture Capital lancia il fondo per open innovation</title> <link>https://www.startupbusiness.it/cdp-venture-capital-lancia-il-fondo-per-open-innovation/30560/</link> <dc:creator><![CDATA[Emil Abirascid]]></dc:creator> <pubDate>Mon, 13 Sep 2021 13:31:00 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Vc Voice]]></category> <category><![CDATA[fondo investimento]]></category> <category><![CDATA[italia]]></category> <category><![CDATA[open innovation]]></category> <category><![CDATA[startup]]></category> <category><![CDATA[venture capital]]></category> <guid isPermaLink="false">https://prod1-sb.designtech.space/2021/09/cdp-venture-capital-lancia-il-fondo-per-open-innovation/</guid> <description><![CDATA[Si chiama Fondo Corporate Partners I e mira a favorire la collaborazione ra grandi imprese e startup, parte con una dotazione di 180 milioni di euro e ha già coinvolto i gruppi Adler, Camozzi e Marcegaglia]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;"><strong>Si chiama Fondo Corporate Partners I il nuovo veicolo di investimento lanciato da CDP Venture Capital</strong>, <strong>si tratta del fondo di corporate venture capital che mira a coinvolgere le principali aziende italiane per far crescere l’ecosistema venture italiano grazie all’investimento e al supporto a startup e PMI innovative nei settori più strategici per il Paese.</strong></span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Negli Stati Uniti oggi il corporate venture capital contribuisce più del 50% al totale degli investimenti in startup, mentre in Italia, per ora, soltanto il 20%. Per contribuire a colmare questa distanza, CDP Venture Capital ha scelto di promuovere, attraverso il fondo Corporate Partners I, lo sviluppo di questo elemento fondamentale dell’ecosistema.</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Con una <strong>dotazione iniziale di 180 milioni di euro</strong> <strong>allocati da CDP Equity e dal ministero dello Sviluppo economico, il Fondo opera su quattro comparti: IndustryTech, EnergyTech, ServiceTech e InfraTech,</strong> ciascuno focalizzato su una filiera strategica, con la partecipazione operativa delle corporate dello specifico settore di competenza. </span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Nelle prime settimane di operatività, <strong>il Fondo Corporate Partners I ha già siglato un primo importante closing da 57 milioni di euro</strong>, <strong>relativo all’Industry Tech,</strong> comparto orientato alla ricerca di soluzioni legate a nuove tecnologie nel settore industriale manifatturiero, per la produzione e l’automazione industriale nei campi della robotica, stampa 3d, internet of things, applicazioni di nuovi software e hardware per la gestione e il controllo dei processi o soluzioni per la sicurezza degli operatori tramite sensoristica VR e AR.</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;"><strong>Grandi aziende di primo piano nel settore industriale e manifatturiero italiano</strong>, come il <strong>Gruppo Adler</strong>, che opera nella produzione di soluzioni per l’industria dei trasporti, il <strong>Gruppo Camozzi, </strong>’automazione industriale e il <strong>Gruppo Marcegaglia</strong>, trasformazione dell’acciaio, sono i primi investitori corporate del Fondo che sarà completato con l’ingresso di nuovi referenti provenienti dai diversi settori-chiave nel prossimo futuro. </span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Gli altri comparti del Fondo, per i quali è aperta la raccolta, sono: </span><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;"><strong>Energy Tech</strong>, che focalizza l’attenzione su tematiche relative alla transizione energetica come l’efficientamento, la mobilità elettrica, la gestione e il controllo delle infrastrutture di rete di distribuzione, così come l’esplorazione dei vettori energetici emergenti come l’idrogeno; </span><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;"><strong>Service Tech</strong> incentrato su soluzioni per la transizione digitale delle corporate operanti nei servizi finanziari, assicurativi e B2B information afferenti, di cui alcuni esempi di ambiti di innovazione possono essere i pagamenti, soluzioni di wealth management, credit scoring innovativo, microassicurazioni personalizzate, applicazioni al settore di tecnologie e soluzione di Big Data Analytics e Cybersecurity; </span><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;"><strong>Infra Tech</strong>, specializzato sui processi di progettazione, pianificazione, monitoraggio e gestione di cantieri e infrastrutture.</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">L’obiettivo del <strong>Fondo Corporate Partners I è di chiudere la raccolta in tutti i comparti entro la fine del 2021, con un target di sottoscrizioni pari a 100 milioni di euro per ciascuno dei quattro ambiti previsti.</strong></span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;"><strong>“Il corporate venture capital è uno strumento essenziale per garantire lo sviluppo di un Paese come l’Italia, leader o co-leader mondiale in diverse filiere e processi produttivi – dichiara in una nota</strong> <strong>Enrico Resmini, amministratore delegato e direttore generale di CDP Venture Capital Sgr</strong> – Le corporate già presenti da anni sul mercato si trovano oggi ad affrontare quotidianamente una competizione su vari fronti a causa del continuo progresso tecnologico e della conseguente trasformazione dei mercati. Allo stesso tempo le startup italiane trovano spesso grandi difficoltà nel reperire i fondi necessari alle prime fasi di sviluppo rispetto a realtà analoghe provenienti da ecosistemi esteri più strutturati. L’approccio dell’open innovation è quindi cruciale sia per garantire opportunità di sviluppo all’interno del Paese alle giovani realtà innovative, sia per permettere alle aziende esistenti di anticipare i nuovi trend e velocizzare i tempi di risposta di fronte a sfide sempre più complesse”.</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Il Fondo Corporate Partners I è il nono fondo di investimento lanciato da CDP Venture Capital, in linea con gli obiettivi del Piano Industriale 2020-2022 che prevede un equilibrato mix di investimenti diretti e indiretti a sostegno dell’intero ecosistema italiano del venture capital. </span></p> <p align="justify"><span style="font-family: trebuchet ms,geneva; font-size: medium;">Il <strong>Fondo è gestito dal responsabile Marino Giocondi insieme a Laura Scaramella, Carlotta Orlando, Gregorio Rodriguez d’Acri e Jacopo Volpi</strong>. (<em>Photo by <a href="https://unsplash.com/@bill_oxford?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Bill Oxford</a> on <a href="https://unsplash.com/s/photos/industry-4.0?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a> </em>)</span></p> ]]></content:encoded> </item> </channel> </rss>