Per chi non la conoscesse, AWorld è la startup e B Corp italiana che ha dato vita alla piattaforma omonima selezionata dalle Nazioni Unite come piattaforma ufficiale a supporto della campagna ActNow contro il cambiamento climatico. AWorld infatti guida e incentiva le persone a vivere sostenibilmente misurandone l’impatto e il footprint. La società annuncia ora di aver raccolto un round bridge da due milioni di euro, che ha l’obiettivo di traghettarla verso un imminente round europeo di diverse dimensioni. La startup ha dimostrato il suo potenziale di engagement degli stakeholder, l’innovativo strumento digitale è già utilizzato da organizzazioni italiane e internazionali tra cui: Tim, Vans, Mediolanum, McCann, Davines, Cognizant, Dentsu, Iren, Regione Puglia e molti altri. Ma non solo, AWorld oltre alla collaborazione con istituzioni come Nazioni Unite, Commissione Europea, Università della Florida, il Politecnico di Torino, ha realizzato iniziative molto popolari che le hanno accresciuto la notorietà come quella con Elisa e Lega Calcio Serie A, o l’endorsement di artisti e attivisti come Leonardo DiCaprio ed Edward Norton. Ottimi traguardi, raggiunti in tre anni, per la società nata da un’idea di Alessandro Armillotta, Marco Armellino e Alessandro Lancieri. Grandi ambizioni, più giustificate che mai, visto che il desiderio di crescita è legato al desiderio di generare impatto. “AWorld si conferma la piattaforma di riferimento per l’engagement, l’educazione e la misurazione di impatto dell’individuo sui temi sostenibilità e decarbonizzazione. Oltre 40 corporate internazionali ci hanno dato fiducia nel primo anno di attività e insieme abbiamo generato 10 milioni di azioni positive per il pianeta che hanno contribuito a ridurre il footprint del quasi mezzo milione di utenti attivi” – sottolinea il CEO Alessandro Armillotta in una nota stampa. A salire a bordo nella compagine societaria ora, in un momento sicuramente favorevole, sono: Telefónica Open Innovation, CDP Venture Capital, Italian Angels for Growth (IAG), Equiter attraverso il fondo RIF-T, Banca Patrimoni Sella & C.Spa, Digital Magics e Sport Horizon Holding. Per Telefónica, secondo operatore di telefonia europeo, si tratta del primo investimento su una startup italiana. Alessandro Brighenti e Silvia Pugi, Champion IAG in questo investimento, indicano con precisione la value proposition di successo della startup: “AWorld offre alle aziende una soluzione plug and play che rende tangibile il loro contributo sui temi della sostenibilità ESG. Siamo convinti che l’approccio innovativo e sinergico di AWorld alla sensibilizzazione di tutti sulle azioni a tutela dell’ambiente, abbia un valore concreto anche in termini di ritorno sull’investimento”. Michele Novelli, Chief Investment & Strategy Officer, di Digital Magics, investitore delle prime ore, sottolinea il valore del team e dell’execution.”Abbiamo investito in AWorld quando era poco più che un’idea. Siamo stati colpiti dalla capacità di Alessandro, Marco e Alessandro di creare un grande prodotto e nel contempo di coinvolgere tantissime aziende nel progetto. Oggi, tutti parlano di Sostenibilità ma pochi hanno sviluppato soluzioni realmente utili. AWorld, invece, ha costruito un prodotto che aiuta a comprendere il nostro impatto quotidiano, a misurarlo e a migliorarci”. Con la rilevanza assunta dalla sostenibilità, è un fiorire continuo di applicazioni che guidano gli utenti verso un lifestyle più sostenibile. Da diversi anni è operativa in Italia anche greenApes, già startup e B Corp, che ha sviluppato un’applicazione simile a quella di AWorld con un sistema di reward pensato per stimolare l’utente. Non è facile per queste applicazioni trovare una user experience davvero coinvolgente, e non è sempre facile trovare il modello di business dell’applicazione. AWorld sembra aver trovato entrambi: sul modello di business possiamo dire che è un b2b o b2b2c, perché l’interlocutore-cliente della società è sempre un’azienda, un ente pubblico, un’organizzazione. E certamente, il lato più business di tutti è quello da sviluppare con le aziende, medio-grandi, che hanno fame di iniziative che accrescano il loro rating ESG, l’engagment dei dipendenti (che è sempre più difficile con il remote working) e anche l’employer branding dell’azienda stessa, che guarda a fattori come la sostenibilità. Solo il mercato dei tool per l’engagement dei dipendenti è stato valutato da alcuni analisti in 1,6 miliardi di dollari nel 2022 e proiettato verso i 3,8 milardi per il 2032. Il mercato è ampio come piace agli investitori, la soluzione altamente scalabile come solo le applicazioni digitali sanno esserlo. Sul lato della user experience, l’app è fatta davvero molto bene, è trascinante e offre anche una panoramica di contenuti informativi non banale. Dietro a questo c’è una combinazione di competenze, dati, educazione, gamification e scienza comportamentale. Provare per credere.
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