Alcuni lo considerano un sottoinsieme del fintech, al pari dell’insurtech che cavalca l’innovazione nel modo delle assicurazioni; per altri invece è un settore da considerarsi del tutto separato perché abbraccia anche aspetti della vita delle aziende e delle organizzazioni non necessariamente legati ai temi amministrativi e finanziari. Il nome in codice è regtech, contrazione di regulation e technology, ed è l’impiego di strumenti tecnologici a supporto delle procedure di adeguamento, conformità, rispetto di norme, regolamenti, leggi, reportistica. Il regtech mira ad aiutare le imprese e le organizzazioni non solo a essere sempre in regola con le diverse normative e regolamentazioni, aspetto non da poco, soprattutto in sistemi altamente burocratici e soggetti a frequenti cambiamenti come quello italiano, ma anche a comprendere meglio come le regolamentazioni possono essere utilizzate per migliorare le prestazioni della stessa organizzazione. In pratica, l’innovazione vera è quella che trasforma un obbligo, spesso considerato limitante, in qualcosa che può essere trasformato in una opportunità e in leva competitiva anche quando si tratta di attuare strategie e processi di internazionalizzazione e quindi di adeguare l’organizzazione a regole e norme diverse. La letteratura sul fenomeno del regtech è ancora piuttosto limitata ma già Deloitte si è occupata del tema con un rapporto stilato dai suoi uffici di Dublino, città che si propone come capitale del regtech, intitolato ‘Regtech is the new fintech’. Il rapporto disponibile a questo indirizzo (o scaricabile da fondo pagina), pone l’accento su quella che chiama agile regulatory technology e su come tale tecnologia può aiutare le imprese a gestire i loro rischi. Così il fintech si evolve e inizia a assumere nuove forme e la cosa non è di certo sfuggita agli investitori soprattutto a quelli che si trovano vicini alle piazze dove il fintech si esprime con maggiore energia come accade a Londra. Tanto che Rob Moffat, principal di Balderton Capital, ha recentemente pubblicato una sua analisi sulle prospettive del fintech in Europa per il 2015, analisi che è stata prima pubblicata da CityA.M e poi ripresa dall’autore stesso su Medium . Si sa che gli investitori si muovono per linee condivise, così se il regtech è entrato nei loro radar c’è da scommettere che le startup che operano e intendono operare in questo settore troveranno opportunità di trovare finanziamenti. A credere che ciò accadrà, è anche LMarks, fondo di investimento in tecnologie e startup specializzato in corporate innovation, che insieme a Winton Labs ha lanciato un apposito programma di accelerazione rivolto a startup che fanno data visualisation, Crm e appunto regtech. Il programma è aperto a startup di tutta Europa e l’application scade il 21 febbraio 2016, tutte le informazioni a sono pubblicate su questa pagina. Scarica report Deloitte sul regthech Emil Abirascid
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