Milanese e affamato. Alberto Cartasegna, classe 1989, bicocchiano e bocconiano, esperienze all’estero, formazione tutta focalizzata in business administration, poi “scuola startup” Rocket Internet a Berlino. Dove si unisce al team di Helpling, startup powered by Rocket Internet, che ha da qualche giorno annunciato un cospicuo primo round d’investimenti da 13.5 milioni di euro. Che vede coinvolti Mangrove Capital Partners, VC che ha sostenuto anche Skype; Phenomen Ventures, specializzata in investimenti nel campo internet e tech; Point Nine Capital, angel vc già investitore dell’italiana Cibando e Lukasz Gadowski, co-founder e CEO di Spreadshirt, investitore in altre piattaforme internet come studiVZ e brands4friends.com. Un gran bel risultato per un ecommerce delle pulizie a domicilio, che in soli 8 mesi si sta dimostrando decisamente fast growing: a partire dal lancio a Berlino il 29 marzo 2014, Helpling è già attiva in più di 150 città in 8 paesi in Europa e America Latina. Alberto, oltre che founder di Helpling e business developer della società, è anche il country manager per l’Italia, dove il servizio è sbarcato alcuni mesi fa. Qui di seguito, Alberto ci racconta l’inizio della sua avventura con Helpling. Ero appena tornato dagli Stati Uniti dove avevo frequentato la classe dell’MBA della Kelley School of Business all’interno del programma Exchange della Bocconi, quando ho accettato una internship in BCG, mesi intensi nei quali ho imparato la dedizione al lavoro e che l’obiettivo è tutto. Ma nel frattempo sognavo di avviare una mia attività, di costruire da zero, di sporcarmi le mani fino in fondo e allora sono partito, di nuovo, ma questa volta per Berlino. Una settimana, il Bset, organizzata dall’università per capire come funziona l’ecosistema start up in Germania e respirare aria di innovazione. In quell’ambiente fatto di incubatori, di visite in aziende che hanno fatto dell’innovazione la propria missione come Rocket Internet, mi sentivo ispirato e carico di energie, percepivo la possibilità di poter dare forma a qualcosa. Quasi casualmente, in quella settimana che per molti è stata solo una gita, ho incontrato due ragazzi che come me avevano un sogno e che stavano provando a realizzarlo. Benedikt Franke e Philipp Huffmann avevano appena lanciato in Germania Helpling, la start up che rivoluziona il mondo delle pulizie permettendo agli utenti la ricerca di addetti alle pulizie in pochi semplici click. La mia storia di startupper inizia qui, con questo incontro e la sfida di portare Helpling in Italia per provare che anche nel mio Paese il mercato nero delle pulizie doveva e poteva essere scardinato. Così, dopo una full immersion berlinese per studiare la vision dei due founder, ho lavorato al modello di business che mi avrebbe permesso di entrare nel difficile mercato italiano e a settembre siamo andati on line, in meno di tre mesi siamo arrivati nelle principali città italiane, abbiamo un team di 15 persone tra i 22 e i 28 anni che coordino tra Italia e Germania. Il primo mese a Milano,in fase pre-lancio è stato il più divertente e snervante della mia vita. Ho affittato un appartamento e in quell’appartamento per un mese ho vissuto lavorando giorno e notte (letteralmente!), passavo dal consultare avvocati e istituzioni per capire quali norme regolassero il mercato delle pulizie, al recruiting dei cleaner, alla ricerca di uno studio per aprire la società, dalla contabilità alle risorse umane, alla creazione del sito insieme al team che pian piano si stava strutturando. Finalmente a settembre il lancio, dopo un’estate nella quale abbiamo lavorato a pieno ritmo, e quando vai online tiri un sospiro di sollievo ma allo stesso tempo lo trattieni perché sai che se i numeri non girano, se il contatore non gira, avrai fallito. Siamo live da tre mesi, siamo in crescita e abbiamo appena ricevuto un importante finanziamento a livello mondiale del quale una consistente parte andrà ai mercati emergenti come l’Italia. Stiamo lavorando per migliorare la qualità del nostro prodotto ed espanderci in altre città. Helpling oggi esiste anche in Austria, Svezia, Spagna, Olanda, Francia, Brasile, Italia, Germania e possiamo dire di essere il più grande e-shop del pulito nel quale i clienti possono comprare un servizio di pulizia professionale e a prezzi competitivi ma soprattutto dare l’opportunità ai cleaner di mettersi in regola in un settore ancora dominato dal lavoro sommerso. Stiamo inoltre mandando live il blog nel quale poter leggere consigli di esperti sulle faccende di casa, conoscere meglio i cleaner e scambiarsi pareri sui metodi più efficaci per pulire casa. Insomma, la community cresce e nel 2015 puntiamo ad avere definitivamente un mercato stabile.
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