Cresciuto rapidamente negli ultimi anni, il Pioneers si conferma una delle più vibranti realtà in Europa: ritmo, contenuti e un’atmosfera spumeggiante attirano sempre più persone, anche dall’Italia, certamente grazie alle ottime collaborazioni, come quella con Startupbusiness e Talent Garden, ma anche alla formula che è riuscita a ritagliarsi nel tempo.
Infatti, la tradizionale conferenza di due giorni viene anticipata da un Investors Day che permette alle 50 startup presenti della startup competition – da oltre 670 candidature – di fare un lavoro sui pitch e sulle proprie proposte.
Al termine di queste sessioni, sono state 8 le finaliste, tra cui l’italiana Empatica che, nonostante la propria eccellenza nel settore dei weareble, non ha potuto fare nulla contro Babywatch.
La startup croata (nella foto sotto) vince la startup competition mettendo d’accordo giuria – Sequoia, Ycombinator, Samsung – e pubblico con un sistema per monitorare a distanza la gravidanza.
L’apparecchio ha raccolto a luglio, tramite una campagna di crowdfunding su Indiegogo, oltre un migliaio di ordini per oltre 100.000 dollari.
C’è anche spazio per l’Italia al Pioneers. Tra le 50 selezionate c’erano ben 7 realtà dal nostro Paese come Movym, Smart-i, B1onix, Spazio Dati, Alleantia, D-Orbit, Empatica, i premi minori sono andati proprio a degli italiani: a Movym e al ceo Raffaele Cicerone il Piabo per le Relazioni Pubbliche e il Community Award, a Lorenzo Modena l’Idea Competition di Konica Minolta.
Sui temi della conferenza – tecnologia come fattore abilitante per il progresso umano – Pioneers ha potuto contare non solo su nomi di assoluto prestigio come Dave McClure di 500startups (anche se il suo keynote, sempre lo stesso, risulta forse un po’ logoro), Phil Libin di Evernote, Charles Adler di Kickstarter, ma anche su speaker poco noti al grande pubblico che hanno portato valore e generato discussioni. Il Pioneers fa su questo un lavoro di selezione molto intelligente che lo rende diverso da altre realtà.
Il momento che ha infatti più creato emozione ed empatia è stato quello che ha visto protagonista una ragazza paraplegica.
Nikki Emerson ha così camminato davanti a tutti con un apparecchio nato per uso militare. Come spiega Nathan Harding di EksoBionics, l’esoscheletro presto vedrà la produzione di massa partendo dai centri di riabilitazione. Accanto a speech come questo, tutto impallidisce e passa in secondo piano.
Tuttavia, anche le storie dei founder, su cui Pioneers punta molto, hanno risvolti interessanti. Ad esempio, durante l’incontro con Phil Libin, Evernote (foto in alto), sono emersi alcuni temi importanti come la sua capacità di imprenditore dotato di lungimiranza unita a quella cultura aziendale che lui definisce un fattore interno più importante per la tecnologia. Sulle sue capacità di vision bastino le sue parole: “Make everyone a bit more smarter. We want people to make slightly better decisions through using Evernote. This mission is sufficiently epic and all I wanted to ever do. I’d be perfectly happy if that’s all there is”.
Anche Chris Barton, Shazam, ha dalla sua la capacità di raccontare un prodotto che molti conoscono per la sua magica esperienza d’uso e di business ma di cui pochi hanno notizia per l’infrastruttura tecnologica alla base. Le resistenze e le sfide che lui e il suo team hanno dovuto affrontare sono state tante, non solo tecniche ma anche culturali (“E chi dovrebbe utilizzare un’app come questa?” disse un Venture Capitalist prima dell’ennesimo rifiuto), ma è grazie a queste che ne ha ricavato tanta gioia e una serie di lezioni importantissime per crescere insieme alla propria creatura: co-founding is co-experiences, l’importanza e la difficoltà della semplicità, coccolare i consumatori, contare il meno possibile sul marketing e sui partner, evolvere costantemente il modello di business, imparare dalle persone negative, tentandone di ribaltarne gli argomenti.
Altro momento illuminante è stato quello con Charles Adler, Kickstarter, e Thomas Hulme, Ideo. Dal loro incontro la formula per una startup di successo (e un Crowdfunding) di successo: “Define your Purpose, stay true to it. People first, everything else second. Real progress controls pace”.
La loro conversazione ha esteso il significato del mantra – ispirare, formare, connettere – concepito dal Pioneers Festival per creare una nuova generazione di pionieri dell’innovazione capaci di scommettere sul futuro e trovare una formula vincente. E’ un mantra che a Vienna conoscono bene da diversi anni grazie a uno dei migliori eventi europei.
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