La startup competition promossa da Junior Achievement Italia ha premiato BTeam (progetto di ricerca e d’impresa in ambito biotech) come migliore progetto innovativo tra tutti quelli presentati a questa edizione. In tutto si sono candidati 350 progetti provenienti da 14 università italiane e i più promettenti hanno partecipato alla finale nazionale di Milano lo scorso 24 giugno. “L’educazione imprenditoriale, già perseguita da oltre 10 anni da JA nelle fasce più giovani della popolazione studentesca, rimane una strategia educativa cruciale, non solo per porre freno alla disoccupazione giovanile ancora molto alta, ma anche per agevolare lo sviluppo di una nuova classe di professionisti capaci di concretizzare efficacemente concetti quali innovazione, competitività, internazionalizzazione – dichiara Eliana Baruffi, presidente di Junior Achievement Italia in una nota – .Per questo motivo siamo promotori dell’Entrepreneurship Education hub (EE-hub) italiano, tavolo tematico nell’ambito del più ampio Pact4Youth per diffondere modelli e partenariati di qualità tra imprese e mondo dell’istruzione”, mentre Antonio Angioni, organization and talent director di Manpower Group che ha sostenuto l’iniziativa di JA dice a Startupbusiness: “Il nostro impegno nell’organizzare e promuovere il programma nasce dall’esigenza di dover colmare il gap esistente fra il sistema universitario e il mondo delle imprese , stimolando ed orientando i giovani all’innovazione e alla ricerca con l’obiettivo di trattenere e sviluppare i talenti. Non solo, abbiamo anche cercato, coinvolgendo diversi stakeholder, di creare un’occasione per fare sistema e cogliere le sinergie necessarie per competere in un contesto globale in rapida cambiamento. Gli apprezzamenti espressi dai partecipanti ci stimolano a immaginare edizioni future ancora più articolate”. Il progetto d’impresa vincitore BTeam è partito ad aprile 2016 grazie allo scambio di conoscenze, competenze e idee di dottorandi e ricercatori dei dipartimenti di Scienze e Tecnologie Chimiche e Management e Diritto dell’Università di Roma ‘Tor Vergata’. BTeam ha ideato e sviluppato un nuovo processo di sintesi efficace, a basso costo e a basso impatto ambientale per la molecola del bromotimolo (BT). Il BT ha mostrato delle proprietà antibatteriche significativamente superiori rispetto al timolo, che è attualmente utilizzato come antisettico in numerosi prodotti industriali. Tuttavia, a oggi, il BT non è ancora utilizzato a causa del suo costo molto elevato. L’obiettivo di BTeam è di introdurre il BT come agente antibatterico in vari prodotti industriali. In particolare, si vogliono soddisfare le esigenze dell’industria dell’healthcare, e più in generale di quella antibatterica. Il team del progetto è composto da Pierluca Galloni (CEO): ricercatore in chimica organica. Ha esperienza in campo chimico e nella gestione di procedure di brevetto con l’Università di Roma Tor Vergata; Federica Sabuzi (COO): dottoranda di ricerca in chimica. È esperta del nuovo processo di sintesi del BT proposto; ha trascorso un periodo di studio presso la Technical University of Delft dove ha iniziato a sviluppare il processo in oggetto; Francesca Valentini (Vice-COO): laureanda magistrale in chimica. Collabora da circa un anno con il laboratorio di chimica organica per ottimizzare il processo di sintesi del BT, costituendone oggetto di tesi di laurea magistrale; Matteo Cristofaro (CMO-CFO): dottorando di ricerca in Management. Ha esperienza accademica e professionale in business modeling e business planning per progetti di startup; Francesco Scafarto tutor del team da parte dell’Università di Roma ‘Tor Vergata’, ricercatore in Management dell’Università di Roma ‘Tor Vergata’, docente di Entrepreneurship e impegnato nella ricerca sui temi di business planning e start-up. BTeam dopo avere vinto sia la competizione d’Ateneo (Università di Roma ‘Tor Vergata’) sia appunto quella nazionale del “JA Startup Program” rappresenterà ora l’Italia alla competizione europea che si svolge dal 6 all’8 luglio 2016 a Bucarest. Alla finale di Milano sono state premiate anche EasyLide dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria che ha messo a punto un braccialetto wearable che, attraverso un algoritmo evoluto basato su dati biometrici, segnala con anticipo le crisi epilettiche e Bee Italians, un progetto basato sullo snellimento della produzione del miele di qualità per il ripopolamento delle api, dell’Università di Roma Tor Vergata, giunte rispettivamente al secondo e al terzo posto.
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